Ero venuto a conoscenza delle bellezze del Monta Punta dopo aver letto alcune recensioni in internet, ma purtroppo le informazioni su sentieri ed itinerario erano abbastanza limitate. Abbiamo così deciso di effettuare lo stesso l'escursione, partendo di prima mattina da Mestre e con destinazione Pecol Val Zoldana.
Poco prima del paese di Fusine prendiamo la stretta strada a destra che sale per l'abitato di Rutorbol. Qui parcheggiamo l'auto e proseguiamo a piedi lungo la strada asfaltata che conduce al paese di Brusadaz. La parte iniziale è di notevole interesse in quanto permette di scoprire da vicino i tabià (fienili), costruzioni dalla tipica architettura zoldana. Le strutture più antiche risalgono al XIV secolo, periodo in cui abitazione e stalla facevano parte di un'unica struttura, poi per evitare il pericolo di incendi stalla e fienile vennero separati dalla parte abitativa.
Da Brusadaz la strada sale in salita fino al paese di Costa, circondato dalla possente mole del monte Pelmo e dalle fantastiche pareti del monte Civetta dalla parte opposta della valle.
Il paese ormai è quasi disabitato e, una volta attraversate le ultime case, si apre un vasto prato con una splendida vista sulla tutta la Val Zoldana e sul Civetta in particolare. Da qui seguiamo il sentiero n. 492 e poco più avanti il n. 499 che si inoltrano ripidi nel bosco. Dopo circa un'ora e mezzo di cammino lasciamo il bosco alle nostre spalle e arriviamo finalmente in cima al monte Punta: da qui si apre una vista incredibile a 360° su tutte le vette dolomitiche: Pelmo, Civetta, Sella, Marmolada, Bosconero, Antelao... sembrano tutti vicinissimi e a portata di mano. Un panorama così è veramente indescrivibile e quello che è più insolito è che durante la salita abbiamo incontrato al massimo una decina di persone! Forse ciò è dovuto al fatto che la zona non è molto sfruttata turisticamente e in vetta non ci sono nè rifugi nè malghe, solo montagna allo stato puro. Meglio così! Ci godiamo il pranzo, a sacco ovviamente, osservando questo splendido scenario e con un occhio giù a strapiombo osserviamo il piccolo paese di Zoppè di Cadore con le sue piccole case.
Rimaniamo un bel po' qui in cima, oltre a goderci l'aria fresca facciamo tantissime foto, tra le quali il Monte Pelmo è il protagonista principale! Iniziamo poi la discesa seguendo sempre il sentiero 492 e dopo una ripida discesa, ci ritroviamo nella piazza dell'abitato di Costa. A questo punto la strada è la stessa dell'andata e arrviamo al parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina questa mattina con le ginocchia KO!
Prima di tornare a casa c'è tempo per uno spritz a Pecol e, per cena, dato che siamo in Val Zoldana, tappa d'obbligo all'Insonnia a Forno di Zoldo. Qui menu fisso (ormai lo stesso da anni) con polenta, pastin (specialità locale), cotechino, salsiccia, insalata e vino a volontà. tutto ad un ottimo prezzo! da provare!
Torniamo a casa esausti ma consapevoli di aver visitato un posto bellissimo ma trascurato (per fortuna) dalla maggior parte delle guide turistiche. Meglio così!
SCHEDA TECNICA:
PARTENZA: loc. Rutorbol, m. 1170
ARRIVO: Monte Punta, m. 1952
DISLIVELLO: m 782
Agosto 2010
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Cinque escursioni da non perdere in Val di Zoldo
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Che meraviglia! Adoro le escursioni in montagna! Complimenti per la recensione! Rosalinda
RispondiEliminaciao, grazie per il commento! in effetti è nelle località poco conosciute dove si nasconde la vera montagna :))
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