In mattinata visitiamo il palazzo d'estate a soli dieci chilometri dal centro di Pechino. Il palazzo è circondato da un immenso giardino imperiale di 290 ettari ed è arricchito da passarelle, laghi e padiglioni di pietra.
D'estate si possono noleggiare imbarcazioni per fare delle gite sul lago, purtroppo quando siamo arrivati noi, a marzo, questo non era possibile. Questo complesso, secondo solo alla città proibita, servì alla dinastia Qing come ritiro imperiale dalle noiose estati da confinati all'interno della Città. Pur essendo parco imperiale già durante le precedenti dinastie, fu solo grazie all'imperatore Qialong che il palazzo assunse l'attuale struttura.
Bellissima la salita allla collina della Longevità da dove si può ammirare il panorama su tutto il parco circostante e sul lago. Purtroppo l'inquinamento di Pechino fa si che le giornate limpide con cielo azzurro siano veramente poche, pertanto queste sono le foto che sono riuscito a scattare:
Ma il simbolo del Palazzo d'Estate è il famoso battello di marmo, fatto costruire dall'imperatrice Cixi e utilizzato per feste imperiali.
Dopo pranzo ritorniamo in centro a Pechino e visitiamo la piazza Tian' anmen, forse la più grande del mondo, essa è il simbolo stesso del Paese, tanto che su numerosi oggetti tipo banconote e monete spicca il disegno della porta della pace celeste che da l'ingresso alla Città Proibita.
Purtroppo quando l'abbiamo visitata c'era un congresso e non si poteva passeggiare nel centro della piazza ma solo ai lati. Oltre ad essere sempre piena di gente, la piazza rappresenta il punto principale per l'ingresso alla Città Proibita:
La città proibita costituisce un vero e proprio agglomerato urbano a sè stante, rigidamente separato dal resto della capitale e severamente proibito per circa 500 anni ai cittadini comuni che non potevano avere accesso, da questo il nome di città proibita. Il sito è grandissimo, novemila stanze, cortili, giardini e ponti, da qui 24 imperatori governarono per oltre 500 anni. Si dice che la città proibita abbia 9999 camere e, poichè nove volte nove in Cina dà un numero molto fortunato, le porte di uso imperiale hanno molto spesso 81 borchie.
Purtroppo il palazzo della suprema armonia era in restauro in vista dei giochi olimpici del prossimo anno... però tutto il resto del complesso ormai in fase avanzata di restauro dà una soddisfacente idea di questo magnifico palazzo contenente un sesto del patrimonio artistico nazionale.
Per cena ci fermiamo nella zona di Wangfujing, nota per il mercato notturno con le sue varietà di tradizionali spuntini cinesi:
Eh, ebbene si, anche se la curiosità era molta non ho avuto il coraggio di assaggiare, abbiamo preferito i ravioli al vapore allo spiedino di scorpini in un tradizionale ristorante della zona.
Per tornare in hotel abbiamo preso il taxi, ad un certo punto ho pensato che il tassista si fosse perso invece dopo vari giri sempre intorno alla città proibita siamo arrivati in hotel.
Domani pomeriggio si parte per Xi'an!
Vai al quarto giorno: Xian e l'esercito di terracotta
ciao Andre! sempre in giro in posti magnifici tu! adoro l'architettura di questi posti
RispondiEliminabelli assai
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un abbraccio