Partiamo da casa di Yuko di prima mattina, sempre in cinque. I due nipoti sono già stati a Shirakawa lo scorso anno e mi parlano di neve alta fino a tre metri. Oggi invece la giornata è bellissima e speriamo si mantenga tale. Alla guida della macchina ormai c'è sempre la madre di Yuko e, una volta all'uscita dell'autostrada, mi accorgo che ci sono ancora i caselli con gli addettti al pagamento del pedaggio. Ma non doveva essere un Paese tutto automatizzato? Addirittura i distributori di benzina hanno pochissime postazioni self-service, anzi alcune proprio non ce l' hanno.
Impieghiamo un'ora e mezzo ad arrivare a Shirakawa-Go. L'uscita dell'autostrada non è distante dal paese; prima però facciamo una piccola deviazione e prendiamo la strada che sale ad un punto panoramico. Da qui si ha una vista chiara su tutta la vallata e sulle tipiche case che compongono il villaggio:
Shirakawa-Go è nota soprattutto per le fattorie con i tetti di paglia a doppio spiovente, costruite secondo uno stile chiamato gassho-zukuri. Fino agli anni Settanta, la maggior parte degli abitanti della zona lavorava la seta e i bachi venivano allevati all'interno di queste tipiche abitazioni. Delle 1800 case gassho di un tempo, oggi ne rimangono meno di 150. Il clima richiede tetti spioventi e resistenti in grado di sostenere il peso della neve e di far scivolare via la pioggia, in modo che la paglia non marcisca. Lo spazio interno è molto grande, in genere di due o tre piani e ospitavano famiglie di 20-30 persone, tutte impegnate nell'allevamento dei bachi da seta. I bachi venivano tenuti ai piani superiori, dove era possibile cambiare la quantità di luce, calore e aria a seconda della fase di lavorazione.
Il villaggio è comunque un passo indietro alla vita rurale di un tempo, cosa visibile ormai solo in pochissimi altri luoghi del Giappone e fa parte da qualche anno dell'UNESCO.
Lasciamo il punto panoramico e proseguiamo per il centro del paese. Qui parcheggiamo la macchina e iniziamo ad esplorare il centro. Tanti i negozi di souvenirs e di specialità locali, tra cui gli immancabili dolci, questa volta però hanno le forme più svariate tra cui anche quelli con la tipica forma delle case di Shirakawa. Di certo non potevo fare a meno di acquistare una scatola, ormai potrei aprire una rivendita di dolci con tutte quelle che ho comprato.
La casa gassho più grande è Wada House, dichiarata patrimonio nazionale e costruita nel periodo Edo da una ricca famiglia di mercanti di seta. Oggi è un museo dove si possono visitare al piano superiore le esposizioni degli utensili per l'allevamento dei bachi da seta mentre al piano inferiore oltre alle varie stanze abitative, il focolare utilizzato per riscaldare l'ambiente, cucinare e asciugare.
Passeggiamo per i vicoli della cittadina per circa due ore. Vediamo fattorie, montagne innevate, un tempio shintoista e ristoranti tipici, il tutto immersi in una realtà distante anni luce dai centri commerciali e dai treni shinkansen di Tokyo.
Lascio comunque Shirakawa con un po' di amarezza. Avrei passato l'intera giornata passeggiando tra le sue stradine o percorrendo uno dei tanti sentieri che si intrufolano nel bosco, però, oggi pomeriggio abbiamo in programma la visita di Takaoka.
Riprendiamo quindi la macchina e salutiamo Shirakawa con la sua valle incantata spostandoci verso la pianura. Per pranzo ci fermiamo in un centro commerciale prima di Takaoka e il menu di oggi è: Hudon!
Dopo pranzo visitiamo la città di Takaoka con il suo splendido giardino lungo le mura e il tempio buddista. Tutto è pronto per attendere la fioritura dei ciliegi, anche qui però in ritardo di qualche giorno rispetto alle previsioni.
Prima di rientrare a casa, facciamo una piccola deviazione di qualche chilometro per trovare un cabina telefonica. Anche in Giappone ormai se ne trovano pochissime dato che tutti usano il cellulare; a Tokyo si trovano facilmente nelle stazioni e sempre a Tokyo ho acquistato due schede telefoniche internazionali prepagate per non correre il rischio di non trovarne più una volta lasciata la capitale. La procedura sarebbe semplice: una volta inserito il codice basta seguire le istruzioni in inglese e attendere il segnale di chiamata. Sembra facile a dirsi ma il problema è che è impossibile telefonare ai numeri fissi e, dopo numerosi tentativi, bisogna arrendersi e provare a chiamare i numeri dei cellulari. Rimango quindi poco tempo al telefono per non consumare il poco credito rimasto e rientriamo a casa nel tardo pomeriggio.
Qui mi aspetta una bella sorpresa. Per festeggiare il mio ultimo giorno di soggiorno, questa sera non ceniamo a casa ma bensì in un ristorante della zona. Ci raggiungono anche la sorella di yuko e suo marito. Il ristorante fa parte di una catena molto conosciuta in Giappone. Qui si mangia su dei tavoli con un piastra dove è possibile cucinare il cibo mentre tutte le sedie sono senza gambe quindi una bella prova per le ginocchia! Le bevande inoltre sono incluse nel prezzo e si possono prendere a volontà dai dispenser.
Alla fine abbiamo mangiato molto bene e sono rimasto veramente sorpreso che abbiano organizzato tutto questo per me. Spero almeno di essere stato un ospite gradito e di aver fatto una buona impressione. Comunque non è ancora il momento dei saluti, domani mattina ho ancora qualche ora per salutare e ringraziare tutti prima di prendere il treno in direzione per Kyoto!
Vai al sesto giorno: un itinerario per Kyoto
WOW! E' una delle mie tappe del viaggio di nozze del prossimo mese!!! Più precisamente, arriviamo da Kanazawa con il pullman (unico tratto in cui non utilizzeremo treni e JRP) e ripartiamo il giorno dopo per Takayama.
RispondiEliminaDormiremo in un gassho-zukuri, cena compresa attorno all'irori...
Fantastico trovare un altro commento entusiasta!
io sono stato d'inverno ma penso che anche d'estate come in autunno deve avere il suo fascino. che giro fai in giappone?
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaTOKYO(5)-KANAZAWA(1)-SHIRAGAWAGO(1)-TAKAYAMA(1)-FUKUOKA(1)-BEPPU(2)-MIJAYIMA(1)-KYOTO(6)-TOKYO(3) (tra parentesi il numero di notti).
RispondiEliminaOvviamente da Tokyo e da Kyoto visiteremo in giornata altri posti come Nikko, Yokohama, Kurasawa, Hakone/Fuji, Nara, Hikone, Magome-Tsumago, Osaka e quello che riusciremo a fare... So lo, sembra un massacro, ma molti ci sono riusciti (nessuno, però, si è spinto fin nel Kyusku, ma noi almeno abbiamo tre settimane)!
complimenti fai un bel giro! anche a me sarebbe piaciuto vedere hakone però non ho fatto a tempo. magari una prossima volta
RispondiEliminaQuesta mi manca, e credo che recupererò il prossimo mese. Resta solo da capire come arrivarci e se vale la pena di arrivare senz'auto...
RispondiEliminaun po' lunga senza auto ma comunque è ben collegata con i mezzi pubblici :)
EliminaGreat job on this post dear! Have agreat day.
RispondiEliminaxoxo;
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