Venezia: 5 posti nascosti da scoprire negli angoli della città

Venezia è una perla meravigliosa che profuma di storie e segreti. Si lascia abbracciare dalle placide acque della laguna, che si insinua negli oltre 150 canali, bagnando con gentilezza calli, ponti e sotoporteghi. Venezia sembra una sola grande isola ma in realtà è l’insieme di 117 isolotti collegati da almeno 400 ponti in pietra e mattoni. 

 

Un labirinto di stradine con oltre mille anni di storia e aneddoti, alcuni sconosciuti al turismo di massa. Ecco allora alcuni dei posti meno famosi della Serenissima con ritagli di storia nascosta.

 

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1° posto nascosto: La pietra rossa del “Sotoportego de la peste”

Sapete poi che a Venezia c’è una pietra rossa che non va assolutamente calpestata? Si trova nel Sestriere Castello, nel sotoportego Zorzi tra Corte Nova e Calle Zorzi. Fate attenzione ad evitarla per scongiurare sfortuna e disgrazie. Ecco cosa racconta la leggenda. Tutto è legato alla terribile peste del 1630 che dilagò anche a Venezia tra i canali. 

Nessuno sembrava sfuggirle. Tranne gli abitanti di Corte Nova che furono aiutati dall’apparizione in sogno della Madonna che ordinò di dipingere un quadro con i santi Santi Rocco, Sebastiano e Giustina per scampare alla pestilenza. Il quadro fu realizzato e apposto al sotoportego Zorzi: gli abitanti del quartiere non furono contagiati. A terra, dove il virus della peste cadde sconfitto c’è una pietra rossa: il simbolo della vittoria del bene sul male. Una meta insolita da aggiungere al classico “Cosa vedere in un giorno a Venezia”.


2° posto nascosto: il casinò fisico più antico al mondo

Nascosta come la casa da gioco dei nobili veneziani, che sorgeva in Ca’ Vendramin dove nel 1638 venne fondata la sala d’azzardo più antica al mondo: il primo casinò della storia chiamato “casina”. Provate a cercarla tra le calli di Venezia. Non troverete più il casinò ma forse aleggia ancora l’aria di proibizionismo e segretezza. Oggi il gioco è migrato online sui sui siti web dei casinò online aams e su casinò online mobile italiani. Ci sono infatti molti operatori che offrono le rispettive app per cellulari e una vasta gamma di tornei digitali, giochi di carte e slot machine, a volte ambientati e nel passato o (ironia della sorte) in città caratteristiche come Venezia.

 

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3° posto nascosto: il giardino segreto Ca’ Morosin

Dal sacro fino ai casinò, invece ora passiamo ai posti nascosti e meno noti della Serenissima. Come il giardino segreto Ca’ Morosin: un giardino che nessun passante è in grado di vedere, oggi di proprietà delle Suore Domenicane che ne permettono la visita. 

 

Nel cuore della città, a due passi dalla Strada Nuova, il giardino è un vero e proprio orto che farà innamorare gli amanti di fiori e piante: incastonato tra i palazzi del sestiere di Cannaregio spunta un vero campo coltivato dove crescono alberi da frutto come melograni, nespole, fichi e albicocche, tra meravigliose pergole di glicine, passiflora e vite americana. Lo sguardo si lascia accarezzare da fiori e piante: rose e malvarose, iris, petunie, ibisco, ortensie, dalie, violaciocche e bocche di leone.


4° posto nascosto: il “Giardino dei sentieri che si biforcano”

Sempre in tema di verde, potrete anche provare a restare intrappolati nel labirinto di cespugli di bosso del giardino del monastero di San Giorgio Maggiore, l’isoletta con uno dei monasteri più antichi della laguna. 

È il “Giardino dei sentieri che si biforcano” lungo un chilometro circa, costruito nel 2012 in memoria del 25° anniversario della morte dello scrittore Luis Borges. Percorribile anche dai non vedenti grazie ad un corrimano e da pannelli in Braille. Meta da non perdere anche per il contesto in stile puramente classico.

 

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5° posto nascosto: la Libreria Acqua Alta

A proposito di letteratura non possiamo dimenticare la meravigliosa Libreria Acqua Alta, in Calle Lunga Santa Maria Formosa: incastonata tra i mattoni, si affaccia direttamente su un canale, dove è possibile sedersi e sfogliare qualche riga di uno dei migliaia di libri che affollano la sala. 

Questo labirinto di pagine è famoso anche per altre due meraviglie. Una gondola di 11 metri al suo interno è ricolma di titoli e in occasione dell’acqua alta diventa la vera “ancora di salvezza” per metterne al sicuro buona parte, mentre all’esterno si può salire la scala costruita con i libri vecchi destinati al macero. Ovunque un nugolo di gatti partecipa con la loro silenziosa compagnia. La Libreria Acqua Alta è davvero un’istituzione della Venezia più nascosta.

1 commento:

  1. Me li sono appuntati per benino, così la prossima volta che ci torno, vado a scovarli.

    Conoscevo solo la libreria!

    Mimì

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