La Calà del
Sasso è una lunga strada di pietra formata da 4.444 gradini, tutti
“con cinquanta centimetri di passo e quindici di dislivello”, che
unisce il comune di Valstagna, nel canale di Brenta, alla frazione di
Sasso di Asiago, nell'altopiano dei Sette Comuni.
Come un
“fiume di pietra”, i cinque chilometri e mezzo della scalinata si
snodano in un ambiente selvaggio, sfuggito alla mano dell'uomo e
incredibilmente resistente al tempo, alla pioggia battente, al gelo
delle nevi.
Per arrivare
al punto di partenza della Calà del Sasso prendiamo la strada che da
Valstagna sale a Foza. Dopo pochi chilometri, all'altezza del secondo
tornante, lasciamo la macchina nel piccolo parcheggio. All'inizio
seguiamo un largo sentiero che costeggia il letto di un torrente in
secca e poi, dopo circa 10 minuti dalla partenza, arriviamo alla
base della scalinata.
E' bene
sapere che la scalinata, la più lunga del mondo aperta al pubblico,
fu costruita perchè fosse utilizzata in discesa. Venne realizzata
intorno al 1400 per trasportare con maggiore facilità i grandi
tronchi d'albero dalla montagna, in particolare dal paese di Sasso,
fino al canale del Brenta da dove partivano poi per Venezia, al fine
di rifornire l'Arsenale per la costruzione della flotta appartenente
alla Serenissima.
Iniziamo a
salire fin da subito e proseguiamo con la Volta de Majo, la curva
di maggio, per arrivare ad un punto di approvvigionamento idrico, la
vasca in cemento realizzata durate la Grande Guerra nei pressi di una
fonte detta il Fontanel.
Ancora in salita e arriviamo ad un piccolo
piano chiamato il Pian dee Fiorentine, seguito da una ripida salita.
Più avanti i versanti delle montagne si avvicinano stringendo il
sentiero tra le pareti della roccia. Si continua in ripida salita,
passando per la piccola cappella dedicata a Sant'Antonio e
costeggiamo l'imponente pilastro di roccia chiamato il Castelier.
Dopo uno stretto passaggio tra le due pareti , affrontiamo l'ultima
salita con dei stretti tornanti fino ad arrivare al pianoro di Lobba
in località Evina presso Sasso di Asiago e punto finale della Calà del
Sasso. Qui facciamo la pausa pranzo a sacco e un breve giro in paese
che, purtroppo, non offre molto, anzi niente. C'è un museo della
guerra ma l'abbiamo trovato chiuso.
Oltre alla
storia che pervade questa escursione, si deve sapere che c'è una
leggenda legata a Calà del Sasso, la quale invita gli innamorati ad effettuare la gradinata rigorosamente in salita. Si racconta infatti
che nel 1638 a due giovani fidanzati di Sasso prossimi al matrimonio,
Loretta e Nicolò, accadde una disgrazia. Loretta era incinta e
venne colpita da una grave malattia; disperato Nicolò cercò un modo
per salvare la sua amata. Partì così per Padova, dove, gli era
stato detto, avrebbe potuto trovare un unguento miracoloso in grado
di curare Loretta. Dovendo far presto, corse veloce giù per Calà
del Sasso e, una volta a Valstagna, si lanciò a galoppo il cavallo.
A notte fonda Nicolò non era ancora di ritorno, pertanto gli uomini
di Sasso di Asiago si misero sulle sue tracce scendendo anch'essi
lungo la Calà; ben presto, però, delle luci si fecero loro
incontro: era Nicolò scortato dagli uomini di Vastagna con
l'unguento per Loretta. La donna riuscì a guarire e i due poterono
infine sposarsi felici.
Per
rientrare a Valstagna si consiglia molte volte di scendere tramite
un altro sentiero, noi, invece, decidiamo di seguire sempre la Calà
del Sasso (visto che siamo venuti qui per questo) e gustarcela anche
in discesa, completando così 8.888 scalini :))
tempo:
andata 1 ora 45 minuti / 2 ore
700 metri di
dislivello
Livello: medio/difficile
NB. foto fatte con il cellulare
NB. foto fatte con il cellulare
ALTRE COSE DA FARE NEI DINTORNI:
una sensazione di pace bellissima....
RispondiEliminaeh si
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