Uno dei filoni più apprezzati della storia del cinema riguarda la natura e le sfide che il pianeta ha sempre posto all’uomo. In Fitzcarraldo, pellicola del 1982 diretta dal grande Werner Herzog, il protagonista del film riuscì nell’impresa di far arrivare una nave sulla cima di una montagna in Sud America. “Chi sogna può muovere le montagne” è stata la frase che ha accompagnato la produzione (durata anni e costata all’epoca decine di milioni di euro) e che ha reso celebre questo lungometraggio che si è aggiudicato la Palma d’Oro al Festival del cinema di Cannes in Francia.
La natura selvaggia ha sempre posto di fronte all’uomo prove quasi impossibili da superare. Parlando delle montagne, nel particolare, sfidare la roccia e le alture più ripide ha sempre richiesto un fisico d’acciaio e tanto spirito avventuriero.
Parliamo di caratteristiche essenziali che hanno reso celebri alcune delle pellicole di Hollywood più famose che hanno trattato il tema delle avventure in alta quota. Ma, come nei film del già citato Herzog, ad essere protagonista alla fine resta sempre la natura e le sue spettacolari cornici.
Ma quali sono le montagne più famose della storia del cinema internazionale?
In Cliffhanger - L’ultima sfida, film con protagonista Sylvester Stallone del 1993, a fare da sfondo alle scene più entusiasmanti e adrenaliniche sono le Dolomiti. La produzione della pellicola candidata a tre premi Oscar, infatti, è stata girata quasi interamente in Italia, tra il Veneto e il Trentino Alto Adige, ritenute dagli scenografi e sceneggiatori americani “… molto più spettacolari” delle vette degli Stati Uniti.
Nel film, che al botteghino ha incassato più di 250 milioni di dollari, è possibile vedere le Torri del Vajolet e anche la Funivia del Monte Faloria, oltre al maestoso massiccio delle Tofane. In questo famoso lungometraggio, Sly interpreta il famoso climber e ranger delle Montagne Rocciose americane Gabe Walker, che dopo mille peripezie riesce a vincere il cattivo di turno, riconquistando una vecchia amicizia perduta.
Non possono mancare le Alpi nella nostra classifica delle montagne rese celebri dalle pellicole hollywoodiane. I monti, le vette e i ghiacciai che separano l’Italia dal resto del vecchio continente sono stati immortalati, tra l’altro, anche nei film dedicati a James Bond che in Austria, a Solden, terra di campioni di sci e non solo come dimostrano i casinò mozzafiato, è stato protagonista di un’epica scena di Spectre, 24esimo film della fortunata serie sull’agente dei servizi segreti di Sua Maestà.
In questo film, alcune delle riprese più spettacolari sono state girate sui ghiacciai austriaci, in particolare su quello di Rettenbach, che d’estate diventa la seconda strada asfaltata più alta d’Europa, grazie ai suoi (quasi) tremila metri di altitudine. D’inverno questa porzione delle alpi d’Austria diventano invece teatro delle gare internazionali di sci alpino.
Alture e montagne celebri anche nel famoso film Sette Anni in Tibet con Brad Pitt, girato in parte e in gran segreto – secondo i produttori – proprio in Tibet, contro la volontà del Governo cinese che ha bandito la pellicola (e anche la superstar di Hollywood protagonista del film) nel suo territorio nazionale. Ma la maggior parte delle scene di questo lungometraggio è stata girata sulle montagne di Mendoza, quarta città argentina per popolazione situata nei pressi del confine con il Cile e dunque in prossimità delle Ande. Da qui passano tutti gli scalatori e i climber professionisti che sono diretti sull’Aconcagua, l’Everest del continente sudamericano, una delle famose Sette Vette del mondo, ovvero le montagne più alte di ciascun continente, tra cui il nostro Monte Bianco, l’Everest appunto e il Kilimangiaro.
E proprio la montagna più alta del continente africano fa da sfondo ad uno dei film più apprezzati del cinema francese. Stiamo parlando di Les Neiges du Kilimandjaro, pellicola del 2011 ispirata al celebre romanzo di Victor Hugo Les pauvres gens. Come abbiamo visto, tutte le vette più alte hanno da sempre stregato registi e cineasti di tutto il mondo che con le loro opere hanno saputo raccontare meglio di chiunque altro la bellezza della natura selvaggia.
0 comments:
Posta un commento