Come si distraevano i soldati nelle trincee?
La mancanza di libertà, la situazione di pericolo costante e la scarsità di spazio costringevano i soldati schierati in prima linea a cercare degli stratagemmi che consentissero di distrarsi dalla dura realtà e di risollevare il morale durante il tempo libero.
Come ci è stato tramandato dalle testimonianze di chi l’ha vissuta, la vita di trincea trascorreva in maniera monotona e snervante. L’ansia dei possibili attacchi nemici, le notti trascorse al freddo di rigidi inverni, le attese lunghe e interminabili sfiancavano i soldati e fiaccavano il morale delle truppe.
Chi stava in prima linea durante alcuni tra i più tristemente celebri conflitti della storia aveva molto tempo libero, che impiegava in attività solitarie o di gruppo. Durante la Guerra di successione americana e nel corso della Prima guerra mondiale, molti soldati appostati nelle trincee di guerra giocavano a carte, organizzavano giochi d’azzardo, scrivevano lettere e cercavano altre forme di intrattenimento che li aiutassero a mantenere alto lo spirito.
Ecco dunque a cosa si dedicavano i giovani militari di tutte le nazionalità alla ricerca di un ultimo legame con la realtà, impiegati nella guerra di posizione.
Musica e canti
Che il canto e la musica abbiano effetti positivi sul fisico e sulle emozioni è cosa risaputa. Le canzoni, gli inni e le melodie hanno contribuito non poco a tenere alto il morale delle truppe costrette a vivere nello spazio angusto della trincea.
Tra gli italiani, contribuivano al folklore della guerra canti come Monte Grappa tu sei la mia Patria, La leggenda del Piave e canzoni meno serie da intonare con i compagni magari sorseggiando un buon bicchiere di vino.
Teatro e cinema
Nei pressi delle trincee si tenevano anche rappresentazioni teatrali, concerti e pantomime. Durante la Grande Guerra, nel 1914 gli inglesi organizzarono un’esibizione di concertisti provenienti dalla madre patria, mentre i francesi nel 1916 autorizzarono una rappresentazione messa in scena da artisti civili.
Seppur raramente, alle truppe venivano anche mostrati film che diventavano un vero e proprio strumento di evasione.
Giochi di carte
Il poker era uno dei passatempi più diffusi tra i soldati che occupavano le trincee durante la Grande Guerra. In questi casi, le carte avevano anche uno scopo propagandistico. Quelle dei militari tedeschi, per esempio, raffiguravano scene di battaglia che avrebbero dovuto ispirare i combattenti, ma anche bizzare caricature dei leader nemici come l’ammiraglio britannico Winston Churchill, lo zar russo Nicola II e il re serbo Pietro I.
Gli americani e altri alleati utilizzavano mazzi che raffiguravano lo sforzo e l’eccezionale impegno delle proprie truppe, ma anche frasi in lingua francese che i soldati avrebbero potuto leggere e imparare.
Tra una battaglia e l’altra, i militari potevano dedicarsi a un gioco che avrebbe permesso di distrarsi per un po’. Fortunatamente oggi, grazie ai casinò online, si può giocare alle diverse variantidi poker in qualsiasi momento e da qualunque luogo, senza preoccuparsi dei bombardamenti incombenti o delle improvvise imboscate nemiche.
Tornando alle trincee, il gioco del poker si adattava perfettamente alla retorica della guerra. Il mazzo di carte era spesso interpretato come un’arma con cui sparare proiettili (le carte) che sarebbero andati più o meno a segno – l’asso prima di tutti – premendo il grilletto (facendo una puntata).
Scrittura di lettere
Scrivere alla famiglia, alla fidanzata o alla persona amata era un modo per allontanare momentaneamente la tragedia e il dolore della guerra. I soldati avevano modo di rendere partecipi i propri cari della vita in trincea, senza chiaramente fornire dettagli strategici che sarebbero stati eliminati dalla censura.
Se oggi il telefono – o meglio lo smartphone – è diventato il principale strumento di comunicazione, non era lo stesso ai tempi dei terribili conflitti mondiali. L’unico modo in cui i militari potevano mantenere un contatto il papà, la mamma e gli affetti lontani era la classica “lettera dal fronte”, espressione di un affetto che nella normalità veniva spesso custodito e celato con grande pudore.
Conclusioni
I giochi di carte come il poker, la musica e altre forme di intrattenimento hanno contribuito – e non poco – a sostenere le motivazioni e il morale degli eserciti impegnati in estenuanti e avvilenti guerre di trincea.
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