La traversata delle Vette Feltrine, a piedi dal Rifugio Dal Piaz al rifugio Boz lungo l'Alta Via 2 Dolomiti

La traversata delle Vette Feltrine dal rifugio Dal Piaz al rifugio Boz è la seconda tappa del famoso trekking Park 2 Trek Dolomites, un itinerario che collega due parchi, il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino in Trentino, seguendo l'Alta Via 2 delle Dolomiti.
La mia escursione inizia con un'ottima colazione al rifugio Dal Piaz, un carico di energie necessario per affrontare una delle tappe più lunghe e impegnative

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la Busa delle Meraviglie subito dopo il rifugio Dal Piaz
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rifugio Dal Piaz
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colazione al rifugio Dal Piaz
SI PARTE DAL RIFUGIO DAL PIAZ
Una volta sistemato zaino e scarponi saluto Erika, le gestrice del rifugio Dal Piaz e mi preparo per la mia camminata: sarà un lungo percorso in solitaria attraversando le Vette Feltrine, un ambiente selvaggio e autentico, tra i pochi rimasti sulle Dolomiti.
Dal rifugio Dal Piaz raggiungo in pochi minuti il Passo delle Vette Grandi ed entro nella meravigliosa Busa delle Vette, conosciuta anche come Busa delle Meraviglie per la sua bellissima posizione. Qui al mattino c'è la possibilità di vedere camosci e caprioli, purtroppo oggi non ho avuto fortuna. Appuntamento rinviato!

 
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vista sulle montagne del Bellunese


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al Passo Pietena

Seguo il sentiero 801 in salita fino al Passo Pietena (50-60 minuti dal rifugio Dal Piaz) e qui faccio una breve sosta foto. Da questo punto si apre una grande visuale sulle montagne che andrò a superare più avanti.

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quasi tutte le Vette Feltrine da attraversare
VERSO LA PIAZZA DEL DIAVOLO
Una volta oltrepassato il Passo Pietena, il sentiero supera la testata della Busa di Pietena e punta diritto verso la Piazza del Diavolo, riconoscibile per la presenza di enormi macigni di roccia creati da quello che probabilmente fu il crollo di una cima.

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l'ambiente selvaggio della Piazza del Diavolo
Mi lascio la Piazza del Diavolo alle spalle e raggiungo un magnifico balcone panoramico naturale sulla valle del Primiero, le Pale di San Martino e il Lagorai orientale; seguo il sentiero che risale brevemente una cresta prativa (abbastanza esposto) e poi, dopo qualche decina di metri, arrivo sui pendii meridionali del Monte Ramezza (enorme ripetitore nei pressi della cima).
 
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un balcone sul Primiero
Da qui entro in un mondo di sassi e ghiaia fino a raggiungere il famoso Sasso Scarnia, dove le rocce diventano improvvisamente calcaree e i panorami si aprono verso la Valle di San Martino e la Val Belluna. Inizia un tratto in discesa tra i sassi fino a risalire brevemente alla forcella Scarnion a metri 1800 (due ore e dieci dal rifugio Dal Piaz).
 
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avvicinandosi al Sasso Scarnia


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tra sassi e ghiaia
Per chi non volesse affrontare il tratto più difficile, presente dopo questa forcella, ha la possibilità di scendere in Val Canzoi lungo il sentiero 803 e poi risalire al Passo Finestra. Un'opzione comunque che non consiglio perchè lunga e con una grande perdita di dislivello.
 
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Forcella Scarnion
LA VERTIGINE DEL SASSO SCARNIA
La Forcella Scarnion segna l'avvicinamento al tratto più difficile dell'itinerario, quello che attraverso un tratto sassoso e faticoso conduce alle pendici orientali dello Scarnia. Saluto una coppia di escursionisti tedeschi (le uniche persone trovate durante la giornata), che mi confermano che il tratto che dovrò affrontare sarà abbastanza impegnativo. No panic! Con calma inizio a salire in mezzo a macigni di roccia calcarea, per poi scendere verso lo Zoccarè Alto, su terreno sassoso e ricco di piccole pietre insidiose che richiedono attenzione per evitare di scivolare.
 
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un primo passaggio simile a quello delle Scalette

Ogni tanto c'è la presenza di un cordino metallico, ma niente di così difficile.
Poco a poco si giunge così al passaggio più delicato di questa escursione: le "scalette", una serie di gradini scolpiti nella roccia a colpi di piccone e che finiscono su una cresta di circa 10 metri con ai lati semplicemente… il vuoto.  

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il sentiero con ai lati il vuoto

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le famose "Scalette"

Di certo non il luogo ideale per chi soffre di vertigini. Passo questo tratto velocissimamente, senza guardare giù, e continuo lungo un piccolo tratto attrezzato con cordino metallico che mi aiuta a risalire la parete.

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un tratto atrezzato
Passato questo pezzo impegnativo del Sasso Scarnia raggiungo finalmente i primi tratti erbosi :))

VERSO IL PASSO FINESTRA
Ma la traversata delle Vette Feltrine non è ancora finita. Un paio di altri passaggi esposti (sempre comunque su sentiero largo e ben segnato) e una serie di sali e scendi mi portano al Passo Finestra (4 ore e 15 dal rifugio Dal Piaz), dove arriva anche il sentiero che sale dalla Val Canzoi (quello che vi accennavo prima).

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arrivato a Passo Finestra
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sempre seguendo l'Alta Via
ARRIVO AL RIFUGIO BOZ
A questo punto è il momento di passare nell'altro versante della valle e raggiungere il rifugio Boz.
La discesa dal Passo Finestra al rifugio Boz è più tranquilla e per lo più nel bosco. Davanti ai miei occhi si staglia il profilo inconfondibile del Sass de Mura e il Gruppo del Cimonega, le mete da superare nei prossimi giorni. 

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in vista del rifugio Boz

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rifugio Boz
Arrivo al rifugio Boz dopo 5 ore di cammino. giusto in tempo prima del temporale. Qui trovo ad accogliermi la famiglia Castellaz e un ambiente semplice e tradizionale. Dimenticate i rifugi hightech con le ultime novità in termini di design, qui si respira ancora la vera montagna, come giusto che sia.
 
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il fascino di una notte in rifugio

Doccia con acqua calda con gettone e cena alle ore 19 a base di zuppa, polenta, tosèla e panna cotta con frutti di bosco. Poi tutti a nanna presto perché domani sarà un'altra lunghissima giornata sul Park2Trek Dolomites, tra rifugio e rifugio, alla scoperta delle Dolomiti più selvagge.

SCHEDA TECNICA:
Rifugio Dal Piaz m. 1993 – Passo Pietena m. 2000, 1H
Passo Pietena m. 2000 – Forcella Scarnia m 1800, 1H15
Forcella Scarnia m. 1800 – Passo Finestra m. 1766, 2H
Passo Finestra m. 1766 – Rifugio Boz m.1718, 45 minuti

Per maggiori informazioni visita il sito dell'APT San Martino di Castrozza e Primiero con la sezione dedicata ad ogni tappa del trekking:

Azienda di Promozione Turistica di San Martino di Castrozza - Trentino
https://www.sanmartino.com/IT/park-2-trek/
Tel.0439.768867
Email: info@sanmartino.com


ALTRE COSE DA FARE A SAN MARTINO DI CASTROZZA E PRIMIERO:

2 commenti:

  1. La necessità di una buona sintesi introduttiva sulle montagne è accentuata da un forte e crescente interesse per le montagne.

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