Vivere
una montagna incontaminata, selvaggia e dai panorami mozzafiato. E'
stato questo il tema del trekking Park2Trek
Dolomites, lungo l'Alta
Via 2 delle Dolomiti, un trekking di 6 giorni
(5 notti in rifugio) che unisce due parchi (il parco Nazionale delle
Dolomiti Bellunesi e il Parco naturale
Paneveggio-Pale di San Martino) e due
regioni, Veneto e Trentino.
Punto di partenza del
Park2Trek Dolomites è Feltre. Feltre è
considerata il punto di arrivo dell'Alta Via 2 (si parte di solito da
Bressanone), ma nel nostro caso, sarà l'inizio, seguendo a ritroso
questo famoso itinerario che si snoda tra le montagne più belle
delle Alpi.
il gruppo delle Pale nei pressi del Pradidali |
Pronti a camminare tra le
Vette Feltrine e le Pale di San Martino? Partiamo!
I GIORNO CROCE D'AUNE -
RIFUGIO DAL PIAZ
Dislivello: 1000 metri
Tempo: 2 ore 30 – 3 ore
Leggi l'escursione completa nel post Escursione al rifugio Dal Piaz da Croce d'Aune
Leggi l'escursione completa nel post Escursione al rifugio Dal Piaz da Croce d'Aune
Preciso che questa lunga
camminata sarà in solitaria: 6 giorni in totale autonomia che mi
vedono partire a
piedi dal Passo Croce d'Aune a
1000 metri d'altezza, luogo dove parcheggio dopo
aver completato il breve tragitto in macchina da Feltre.
si parte da Croce d'Aune |
Il sentiero che conduce al rifugio Dal Piaz
lo conosco bene. Ero già stato qui qualche anno fa e quindi me la
sono presa con comoda, sicuro di non perdermi. Quello che non ho
calcolato, invece, è stato però il peso dello zaino, circa 10 kg,
e il caldo di agosto. Ma poco importa, ad attendermi ci sarà una
buona Radler in rifugio. Seguo il sentiero
801, con il simbolo dell'Alta Via 2, che
sale ripido nel bosco e poi esce allo scoperto
regalandomi una bellissima vista sul monte Pavione e sulle vette
Feltrine.
vista sul monte Pavione e Vette Feltrine |
Il sentiero, a metà del percorso,
si unisce poi ad una strada militare che sale a tornanti
e raggiunge il rifugio.
la strada che sale a tornanti verso il rifugio |
rifugio Dal Piaz |
Al rifugio Dal Piaz prendo
possesso del mio posto letto, (camerate con letti a castello) e tempo
per un po' di riposo in vista delle lunghe camminate dei prossimi
giorni. La cena in rifugio è alle 19,00 e
consiglio di ordinare l'ottima focaccia, geniale
intuizione di Mirco!!
la focaccia del rifugio |
II GIORNO: TRAVERSATA
DELLE VETTE FELTRINE, DAL RIF DAL PIAZ AL RIFUGIO BOZ
Dislivello: 670 metri
Questa è una delle tappe più lunghe del Park2Trek Dolomites. Dopo un'ottima prima colazione, ordino il pranzo al sacco e mi metto subito in marcia seguendo sempre il sentiero 801 e l'Alta Via 2.
Questa è una delle tappe più lunghe del Park2Trek Dolomites. Dopo un'ottima prima colazione, ordino il pranzo al sacco e mi metto subito in marcia seguendo sempre il sentiero 801 e l'Alta Via 2.
Da subito raggiungo la
Busa delle Vette, un ambiente spettacolare a
pochi minuti dal Dal Piaz e salgo, dopo circa un'ora di cammino, al
Passo Pietena.
la Busa delle Vette |
arrivato al Passo di Pietena |
Da qui
il paesaggio cambia rapidamente. Davanti ai miei occhi si apre la
lunghissima “catena” delle Vette Feltrine, in parte da superare
tutte in questa giornata. In un ambiente selvaggio continuo lungo il
sentiero tra vari sali e scendi superando la Piazza
del Diavolo, chiamata così per la presenza
di enormi macigni, e salgo in cresta, superando una parte un po'
esposta, fino a raggiungere i pendii meridionali del Monte Ramezza.
Da qui, dopo un profondo ghiaione, mi avvicino
al mondo di roccia e sassi del Sasso Scarnia.
la Piazza del Diavolo |
Questa
è la parte più
complicata della tappa e consiglio di avere
passo fermo nella camminata. Il sentiero scende per un tratto
ripidamente tra vari zig zag fino alla forcella
Scarnion a metri 1800.
superando il Sasso Scarnia |
Da qui si inizia a
salire tra rocce e massi, superando alcuni tratti con una corda
metallica (niente di così pericoloso) e le
famose Scalette, una serie di gradini scavati
nella roccia che conducono ad un tratto di sentiero dove
in entrambi i lati c'è il vuoto. Davvero
spettacolare!
le scalette |
Mi lascio alle spalle il Sasso di Scarnia e entro di
nuovo nella vegetazione, già pensando alla prossima meta: Passo
Finestra. Lo raggiungo attraverso diversi
sali e scendi e, dopo le foto di rito, inizio
la mia discesa verso il rifugio Boz, dominato
dall'imponente Sass de Mura. Calcolate 5-6 ore per
la camminata.
arrivo al rifugio Boz |
Arrivo al Boz giusto in
tempo prima del temporale. Qui ho trovato ad accogliermi il calore
del caminetto e della famiglia Castellaz che
mi ha raccontato tutta la storia di queste montagne e le migliori
escursioni da fare! Ottima anche la cena a base di polenta, tòsela
e panna cotta con frutti di bosco.
polenta e tosèla |
camerate con letti a castello |
III GIORNO: RIFUGIO BOZ
– SAGRON MIS
Dislivello: 850 metri
Forse la tappa più
difficile a causa del
temibile Passo Comedon. Saluto i gestori del
Rifugio Boz e parto prestissimo sperando di concludere la camminata
all'asciutto. Sempre dominato dalle pareti del
Sass de Mura, raggiungo in trenta minuti il
Pass de Mura e inizio un lunghissimo tratto su
zona prativa con
splendide viste sulla Val Canzoi. vista verso la Val Canzoi |
Sempre tra
diversi sali e scendi costeggio il Troi dei
Caserin e raggiungo il Col dei Bech a 1900
metri. Qui vengo avvolto dalla nebbia e continuo tra rocce e prati
fino a raggiungere una bella serie di cascatelle con pozze d'acqua
limpidissima.
cascate prima del bivacco Feltre |
Il meteo mi fa un regalo e riesco a vedere pareti
dolomitiche di rara bellezza. Siamo sempre all'interno del
Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, una
zona ancora vergine e dall'aspetto davvero selvaggio e solitario! In
tutta la giornata avrò incontrato solo 4 persone!
Un ultimo tratto in salita tra le rocce e
raggiungo il Bivacco Feltre. Dovrebbe essere
bellissimo dormire qui di notte, immaginate che cieli stellati:))
bivacco Feltre |
piccolo tratto attrezzato |
Sarà per la prossima volta! Al bivacco Feltre faccio una sosta per
il pranzo al
sacco preparato da rifugio Boz, rigorosamente con prodotti della
vicina malga come formaggio e salame!
Ottimo :) Ho scelto questo posto per la pausa pranzo perchè volevo
riposarmi prima di affrontare la parte più difficile: il
passo Comedon!
Questo è un assaggio
della salita che bisogna superare:
la salita verso il Passo Comedon |
Ma il bello viene in
discesa. Fatta la foto di rito, è ora di ammirare tutto il
dislivello che mi attende: 1300 metri
ripidissimi fino Sagron Mis. Consiglio di
scendere con calma e affrontare con passo fermo i ripidi zig zag sul
ghiaione.
ammirare tutto il dislivello in negativo da affrontare |
una discesa da percorrere con passo fermo |
Supero qualche tratto attrezzato con corda metallica
(niente di così allarmante) e, sfortuna vuole, inizia a piovere
proprio nel tratto più difficile! Mannaggia! Raggiungo velocemente
il bosco e tiro un respiro di sollievo. Ormai manca davvero poco alla
fine di questa tappa. A Sagron Mis, il Park2Trek
Dolomites prevede il soggiorno
presso lo Chalet Giasenei, una notte diversa
dal classico rifugio che ti permette di riposare per bene grazie al
comfort di una camera d’albergo
e una buona doccia calda che dura più dei consueti 3 minuti dei
rifugi.
notte presso lo Chalet Giasenei |
IV GIORNO: Sagron Mis –
Rifugio Treviso
Dislivello: 800 metri
Tempo: 6 ore
Oggi le previsioni del
tempo non sono buone. La tappa prevede il superamento della
Forcella d'Oltro a 2300 metri per poi
scendere al rifugio Treviso. Purtroppo da solo non me la sento e
scelgo un piano alternativo. Il bello del
Park2Trek Dolomites è che è possibile
optare
per dei sentieri più bassi per
arrivare al rifugio prescelto in totale tranquillità.
Certo la strada sarà più lunga e si dovrà fare più dislivello, ma
la cosa più importante è la sicurezza.partendo da Sagron Mis |
Passo Cereda |
Così da Sagron Mis
raggiungo in circa un'ora il Passo Cereda
e poi, all'altezza del secondo tornante verso Primiero,
prendo il sentiero Piero Agostini che entra
nel bosco e si intrufola in Val Canali fino al ristorante
Cant del Gal. Da qui il tragitto ve lo avevo
raccontato in questo post dedicato all'escursione a Malga Canali e Rifugio Treviso. Sempre in
compagnia del mio zaino (che alla fine ho
chiamato Mostro a causa del suo peso) arrivo a malga Canali e inizio
la salita (cca 20 minuti) fino al rifugio.
Forse ci ho messo un po' di
più ma sono arrivato senza problemi, anche se completamente bagnato.
Il rifugio Treviso è uno dei più antichi della zona del Primiero e
introduce nel magico mondo delle Pale di San
Martino.
La posizione è davvero spettacolare: nel bosco dominato da imponenti pareti di roccia! Anche qui doccia con gettone e camerata a più letti a castello. Per cena canederli in brodo!
malga Canali |
meet friends |
rifugio Treviso |
La posizione è davvero spettacolare: nel bosco dominato da imponenti pareti di roccia! Anche qui doccia con gettone e camerata a più letti a castello. Per cena canederli in brodo!
il fascino di una notte in rifugio |
V GIORNO : Rifugio
Canali Treviso – Rifugio Pradidali.
Dislivello: 1000 metri
Tempo: 6 ore
Il tempo prevede un
miglioramento in tarda mattinata. Decido di partire ugualmente
nonostante la pioggerellina del mattino. Oggi si entra nel magico
scenario dolomitico delle Pale di San Martino e per farlo al meglio,
faccio una piccola
variante al programma del Park2Trek Dolomites
per ammirare il ghiacciaio della Fradusta:
invece di prendere il sentiero 711 dell'Alta Via 2, prendo
il 707 che conduce al Passo Canali. Il primo
tratto è nel bosco e poi continua in leggera salita fino ad
arrivare ai piedi del passo. Qui, una ripidissima ascesa tra le
rocce, conduce a quota 2497 metri! Che
spettacolo! verso le Pale di San Martino |
la salita verso il Passo Canali |
Lascio il sentiero 707 e prendo il 708. L'ambiente ora è completamente diverso, quasi lunare. Riprendo quota seguendo i segni CAI sui massi (fate attenzione in caso di nebbia) e arrivo velocemente alla Forcella Alta del Ghiaccio. Qui ammiro il ghiacciaio della Fradusta con il piccolo laghetto (pensando anche ai cambiamenti climatici) e proseguo per il Passo della Fradusta e Passo Pradidali Basso dove si unisce il 711 proveniente dal rifugio Treviso di cui vi avevo parlato prima.
arrivato sull'altopiano delle Pale |
un mondo dolomitico |
Ormai manca davvero poco.
Davanti ai miei occhi un mondo dolomitico di sublime bellezza:
campanili, guglie, cengie e, in lontananza, il
rifugio Pradidali. In discesa finisco la mia
escursione dopo circa 6 ore di cammino.
Ad accogliermi il rifugio più panoramico di tutto il Park2Trek Dolomites, dominato da Cima Canali e dalla Torre Pradidali. Penso che le foto qui sotto possano parlare da sole:
Ottima l'accoglienza anche in rifugio. Personale simpatico e premuroso, nonostante il rifugio fosse pieno di gente!
ultima discesa prima del rifugio |
Ad accogliermi il rifugio più panoramico di tutto il Park2Trek Dolomites, dominato da Cima Canali e dalla Torre Pradidali. Penso che le foto qui sotto possano parlare da sole:
rifugio Pradidali |
Ottima l'accoglienza anche in rifugio. Personale simpatico e premuroso, nonostante il rifugio fosse pieno di gente!
VI GIORNO: Rifugio Pradidali - Val Canali
Dislivello: 1300 metri in
negativo
Ultimo giorno di camminate. Di strada ne è stata fatta molta fino a questo momento, ora manca l'ultimo tratto in discesa che mi conduce al fondovalle. Sono circa 1100 metri di dislivello negativo lungo il ripido sentiero 709, prima in un tratto roccioso e poi nel bosco, fino ad arrivare al parcheggio del ristorante Cant del Gal. Vi avevo descritto questa escursione nel mio post escursione al rifugio Pradidali dalla val Canali.
si scende in Val Canali |
ripida discesa |
Al parcheggio trovo il
transfer prenotato in anticipo tramite
l'ufficio
booking di ApT San Martino di Castrozza,
che mi riporta alla macchina lasciata a
Croce d'Aune una settimana fa.
Chi
volesse dal Pradidali potrebbe allungare il percorso con altre 3
tappe per raggiungere il passo Valles, pernottando anche ai rifugi
Rosetta e Mulaz! Per
me invece finisce qui questa bellissima
avventura del
Park2Trek Dolomites lungo i sentieri dell’Alta Via 2,
un modo unico per vivere due parchi, lontano dalle località più
famose e dal turismo di massa che colpisce molte zone delle Dolomiti,
immergendosi nella natura più incontaminata!
In totale sono stati: 6
giorni, 5 notti in rifugio, 5800 metri di dislivello positivo e circa
36 ore di cammino in solitaria. Con tutti
questi numeri penso proprio che il premio qui sotto me lo sia
strameritato. Vero?
strudel di mele |
SITI UTILI:
Informazioni e prenotazioni:
Azienda di Promozione Turistica di San Martino di Castrozza - Trentino
https://www.sanmartino.com/IT/park-2-trek/
Tel. 0439 768867
Email: info@sanmartino.com
Informazioni e prenotazioni:
Azienda di Promozione Turistica di San Martino di Castrozza - Trentino
https://www.sanmartino.com/IT/park-2-trek/
Tel. 0439 768867
Email: info@sanmartino.com
ALTRE COSE DA FARE IN PRIMIERO
Caspita che giro! Affascinante, impegnativo, ma di grande interesse!
RispondiEliminaComplimenti :)
eh si :) grazie !!
EliminaCiao Andrea, un po' di anni fa ho percorso anch'io in solitaria il tuo stesso cammino, seppur in direzione inversa (rifugio Rosetta - Cima Fradusta - Pradidali - Val Canali - Treviso - Passo Cereda - Sagron - Intaiada - Bivacco Feltre - Boz - Dal Piaz - Aune).
RispondiEliminaOttima la descrizione, è stato come rivivere quell'esperienza, complimenti anche per averlo fatto in solitaria, come avevo fatto anch'io ai tempi.
Personalmente ritengo il tratto dell'Intaiada (da passo Comedon al rifugio Cereda o viceversa) piuttosto rognoso e difficile, assolutamente da non prendere alla leggera, non so se ora sia stato adeguato, ma quando l'ho fatto io i tratti attrezzati erano piuttosto pericolosi (c'era da fare qualche saltino su roccia e perdere la presa avrebbe significato schiantarsi 200 metri più in basso).
Sarà che (incoscientemente) l'avevo affrontato con il bagnato, ma per un escursionista poco preparato quel sentiero può essere davvero pericoloso: ricordo anche un cartello, all'inizio dell'Intaiada, recante la dicitura "Sentiero alpinistico difficile".
Quando arrivai al Boz (trovando anche qualche tratto rognosetto sul Troi dei Caserin) fui davvero felice di aver salvato la pelle!
Un saluto,
Daniele
grazie!
EliminaChe scarpinate beato chi le può fare. Anche se adesso potrei per il tempo non posso per le ginocchia managgia. Belle immagini mi fai andare per monti è un piacere. Buona fine settimana un abbraccio.
RispondiEliminaVivo a New York , Pero mia mamma vive nel Piereni in Val Canali. Quando vengo sto con lei, che ha arrampicato quasi tutte le cime al torno quando era più giovanne(ha 96 anni). Ma mi fa voglia di caminare l alta via 2. Però, non come te, non voglio farla sola. Parlo abbastanza bene L italiano. Conosci un gruppo con qui potrei caminare? Ho letto con tanto piacere il tuo giornale!
RispondiEliminaciao, grazie mille! prova a sentieri Primiero Hiking oppure l'associazione Meeters per le gite in giornata!
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