L'escursione sul Monte
Ortigara è uno tra gli itinerari a tema Grande Guerra più
importanti da fare sull'altopiano di Asiago, e va ad unirsi
a quelli già presenti sul mio blog come il Monte Cengio, MonteFior, Cima Portule e Monte Zebio.
Prima di iniziare a
raccontarvi i dettagli dell'escursione volevo soffermarmi
sull'importanza di questa montagna, chiamata anche il “Calvario
degli Alpini”. La battaglia
dell'Ortigara, denominata in codice dal
Comando italiano “Azione K”, si svolse dal 10 al 25 giugno 1917 e
vide impiegati 400.000 soldati per il possesso del monte Ortigara.
Nell’azione militare, ritenuta necessaria poiché gli austriaci,
dopo la Strafexpedition, si erano assestati su posizioni difensive
più favorevoli, le truppe italiane ebbero 28.000 perdite tra caduti,
feriti e dispersi mentre quelle austriache furono circa 9.000. La
battaglia dell'Ortigara,
da allora il “Monte degli Alpini”,
si trasformò in una totale e inutile disfatta; a pochi giorni dalla
sua conclusione il generale Ettore Mambretti, considerato
responsabile del disastro, venne rimosso dal comando mentre la Sesta
armata venne sciolta il 20 luglio seguente.
Visitare questa montagna
significa anche ricordare quei tanti giovani che furono comandati a
combattere una guerra assurda, contro la loro volontà e per
strategie sbagliate e inutili di comandanti che non conoscevano i
luoghi e se ne fregavano della vita altrui.
SI PARTE DA PIAZZALE LOZZE
La nostra escursione parte
dal Piazzale Lozze situato a metri 1700 sul livello del mare. Per
raggiungerlo si parte dal centro di Gallio e si prende la strada che
conduce ai rifugi Campomulo e Campomuletto e che continua
diventando sterrata e in TERRIBILI CONDIZIONI ( mi chiedo se il comune non può fare qualcosa in merito), da non percorrere con auto troppo ribassate.
Dal rifugio Campomuletto al Piazzale Lozze sono circa 9 km e vi assicuro che mi sembravano 90 dal tempo che ci abbiamo messo. Calcolate circa 50 minuti per superare questo tratto. L'ultimo pezzo, invece, è su stradina asfaltata ed è più veloce.
Dal rifugio Campomuletto al Piazzale Lozze sono circa 9 km e vi assicuro che mi sembravano 90 dal tempo che ci abbiamo messo. Calcolate circa 50 minuti per superare questo tratto. L'ultimo pezzo, invece, è su stradina asfaltata ed è più veloce.
Una volta arrivati al
parcheggio, prepariamo zaino e scarponi
e seguiamo le prime indicazioni. Quello che vi racconterò in questo
post è il giro classico e più semplice. Volendo ci sarebbero
altre varianti ma con il meteo di oggi è stato meglio evitare.
Subito sul piazzale
troviamo i cartelli esplicativi dell'Eco Museo della Grande Guerra
con tutte le descrizioni sulla storia e sulla battaglia
dell'Ortigara.
CHIESETTA DEL LOZZE
Accanto troviamo, invece,
il nostro sentiero: il numero 840 che seguiremo per tutta la
durata dell'escursione. Iniziamo a salire nel bosco fino a
raggiungere la Chiesetta del Lozze, costruita dagli alpini del
battaglione Verona dopo la battaglia del 1917.
Accanto c'è un
piccolo ossario e il rifugio Cecchin, gestito dagli alpini e
aperto solo nei weekend. Poco più sopra raggiungiamo la colonna
con la Madonnina in cima al monte Lozze da dove si apre un
panorama bellissimo sulle vette più alte dell'altopiano incluso
l'Ortigara. Già da qui si iniziano a vedere i primi sistemi di
trincee e gallerie.
BAITO ORTIGARA
Di nuovo sul sentiero
840, che in questo tratto si chiama anche sentiero tricolore,
per via di tutte le bandierine disegnate sulle rocce, e in poco tempo
arriviamo al Baito Ortigara, una piccola costruzione che offre
riparo a coloro che si trovano nelle vicinanze in caso di brutto
tempo.
CIMA ORTIGARA
Da qui inizia la salita che conduce in cima all'Ortigara:
sempre sul sentiero 840, si passa lungo il Coston dei Ponari e si
raggiunge la trincea scavata dall'esercito austroungarico.
Manca davvero poco. In
pochissimi minuti ecco la cima del Monte Ortigara, mt. 2100,
dove è presente la colonna mozza a ricordo dei tragici
avvenimenti con la famosa scritta “per non dimenticare”.
CIPPO AUSTRIACO
Purtroppo il tempo inizia
a cambiare. Velocemente raggiungiamo il vicino cippo Austriaco,
da dove si apre una splendida vista sulla Valsugana, e iniziamo la
ripida discesa dove è presente un cordino metallico per facilitare
la camminata.
GALLERIA BIANCARDI
Ad un certo punto entriamo dentro in una galleria,
intitolata al Colonello Biancardi, e arriviamo al Passo dell'Agnella.
Qui inizia a diluviare e a grandinare e ne approfittiamo dei vicini posti di ricovero della Grande Guerra per trovare rifugio. Per fortuna è stato solo un temporale estivo, ma vedere tanti lampi da vicino non è stata una bella cosa :((
Smesso di piovere ci rimettiamo in marcia e, dal Passo dell'Agnella, in discesa, arriviamo
velocemente al Baito Ortigara. Qui merita fare una breve deviazione fino
all'Osservatorio Di Giorgio, da dove il generale seguiva lo
svolgimento della battaglia.
Ritorniamo di nuovo sul sentiero e attraversiamo il sentiero tricolore
fino alla chiesetta del Lozze con il rifugio Cecchi.
Da qui, in pochi minuti,
ritorniamo al piazzale Lozze, dove finisce la nostra escursione sul
Monte Ortigara.
Scheda Tecnica:
Piazzale Lozze mt. 1770 - Cima Ortigara mt 2110 - 1H25 (solo andata)
Dislivello: 350 metri
Caro Andrea, con questo post, e con le molte foto, ci ai portato un pezzo di storia.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
grazie!!
EliminaNon bisogna mai smettere di ricordare e di onorare chi ha dato la vita per il nostro paese, in qualunque circostanza. Una mia amica ha fatto questo percorso, mi ha raccontato una grande emozione, come quella delle tue foto! Ciao Andrea e grazie :)
RispondiEliminaBellissimo! Ho segnato tutto! Negli ultimi anni io e mio marito ci siamo molto appassionati a tutto quello che è stato la Grande Guerra...questo post è bellissimo! Grazie davvero!
RispondiEliminagrazie!!
EliminaGrazie per tutte le informazioni e le osservazioni...preziose davvero
Eliminaconosco bene il monte Ortigara. bellissima escursione
RispondiEliminaSecondo me dovresti attenerti a spiegare il sentiero e lasciare perdere commenti e giudizi storici su fatti che mostri do non conoscere minimamente.
RispondiEliminagrazie per il commmento. se conosce meglio la storia narrata nei libri può pure descriverla in questo post così le impareremo anche noi :)
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