Affacciata sull’estremo nord dell’Adriatico, Trieste è sicuramente una città che sfugge alla comune classificazione di “località balneare”. Si tratta di una città di mare, certo, ma offre ai turisti un’esperienza decisamente diversa rispetto alle tradizionali mete turistiche dell’Adriatico come Rimini, Jesolo o Riccione.
Il capoluogo friulano, in effetti, colpisce più per la sua identità mitteleuropea, le sue piazze eleganti, i palazzi e i caffè storici. Caratteristiche che sembrano accomunarla più a città come Vienna o Praga piuttosto che alle classiche città di mare. Ma come si pone, quindi, Trieste a confronto con le altre località balneari dell’Adriatico?
La sorella raffinata dell’Adriatico
Si può dire, insomma, che Trieste è caratterizzata da un’anima leggermente più raffinata rispetto alle sue sorelle dell’Adriatico, complice la lunga appartenenza storica all’Impero austro-ungarico. Ed è inutile constatare che scegliere di pernottare a Trieste o prenotare un hotel Bari, significa progettare due esperienze turistiche ben distinte tra loro.
Eppure
il mare a Trieste c’è, ed è anche piuttosto frequentato. A
differenza delle lunghe spiagge dorate tipiche delle aree
sull’Adriatico, però, la città triestina ha una costa rocciosa, e
l’accesso all’acqua è possibile tramite scogliere o piattaforme.
Aree balneari particolarmente apprezzate dai local sono, ad esempio:
Barcola, “el Pedocin” o la Baia di Sistiana.
Storia, cultura e letteratura
L’unicità di Trieste è stata descritta in modo formidabile dal poeta Umberto Saba, che la considerava in possesso di una “scontrosa grazia”.
Quella che in passato veniva considerata la “Vienna sul mare”, infatti, è ancora oggi uno dei porti più importanti dell’Adriatico ed è stata con il tempo crocevia di popoli e di influenze differenti, sia per quel che riguarda la cultura, che l’arte e la tradizione enogastronomica.
La
città è
ricca di musei, teatri e librerie
di
incredibile rilevanza storica. Una delle attrazioni principali di
Trieste è la Cattedrale di San Giusto, che sorge sui resti di una
basilica risalente al V secolo. Vale la pena visitare anche lo
storico Caffè degli Specchi, aperto dal 1839 e incluso tra locali
storici d’Italia, e il Caffè San Marco. Un’altra sostanziale
differenza che corre tra Trieste e le altre perle dell’Adriatico è
l’incredibile mix gastronomico che offre
Qui
è possibile assaporare una fusione tra cibi italiani, sloveni,
austriaci e ungheresi. Tra i piatti tipici, ad esempio, è possibile
trovare la Jota,
una zuppa tradizionale a base di crauti, patate e carne di maiale, ma
anche lo strudel e i cevapcici. Come si può intuire, Trieste non
vive di turismo di massa, come le altre destinazioni sull’Adriatico,
ma punta sulla qualità e sull’unicità dell’esperienza che
offre.
Una città balneare fuori dagli schemi
Il
capoluogo friulano, insomma, non offre sconfinate spiagge dorate,
discoteche o movida fino a tarda notte. Piuttosto i turisti che la
visitano si aspettano un’arricchimento culturale, storico e umano
che è difficile vivere in altre città dello stivale. A dirla tutta,
Trieste si può considerare una destinazione da vivere, più che da
consumare.
E ovviamente risulta particolarmente appetibile
per chi progetta una vacanza tranquilla e autentica, più che una
sfrenata avventura nel divertimento. Il fatto che l’Adriatico,
comunque, unisca insieme città come Trieste, Rimini, Riccione e
Bari, la dice lunga su quanta diversità e ricchezza abbia da offrire
lo stivale italiano. E questo è sicuramente un aspetto che può
rendere gli italiani fieri e orgogliosi della propria patria.
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