Tra le escursioni più suggestive da fare in Lagorai troviamo la camminata che conduce al Rifugio Caldenave attraverso la selvaggia Val d'Inferno, ammirando il Lago Nassare e altri laghetti alpini.
Si tratta di un itinerario ad anello di 10 km, 5 ore di cammino e 850 metri di dislivello che si immerge in panorami unici e ancora incontaminati.
Effettuo questa escursione nell'ultimo sabato di ottobre in una giornata calda di sole.
Punto di partenza è il parcheggio situato di fronte al rifugio Carlettini raggiungibile in circa 20 minuti su ripida stradina da Spera in Valsugana.
RIFUGIO CARLETTINI
Dal
parcheggio vedo subito la segnaletica che fa per me: Malga Nassare, sentiero L31.
Inizio a salire da subito nel bosco e seguo fedelmente le tracce tra gli alberi.
Arrivo all'altezza di una strada sterrata, la supero e proseguo sempre in salita (all'altezza della strada bisogna fare attenzione a non perdere la traccia del sentiero) tra i primi colori del foliage autunnale fino a sbucare nei pascoli di Malga Nassare dove si incontra il sentiero che arriva dal rifugio Caldenave.
MALGA NASSARE
Qui fate attenzione. Non dovete prendere questo sentiero ma salire alla malga per raggiungere poi la Val d'Inferno.
Subito dietro la malga il sentiero svolta a destra e prosegue su evidente traccia nell'erba.
Rientro di nuovo nel bosco e inizio a salire ora immerso tra splendidi larici.
Proseguo su tornantini fino ad arrivare il punto in cui il sentiero svolta a destra e si fa più pianeggiante.
LAGO NASSARE
Cammino ora tra larici dorati riprendendo un po' di fiato e seguo le indicazioni (tracce sulle pietre e alberi) che invitano a scendere verso destra puntando al lago Nassare.
Al lago si arriva all'improvviso dopo un tratto nel bosco.
Oggi è baciato dal sole. Guardate che spettacolo!
Fatte le foto di rito continuo in leggera salita sullo stesso sentiero e raggiungo un incrocio di sentieri dove bisogna seguire per Baito Lastei.
VAL D'INFERNO
Da qui si comincia a scendere!
Passo accanto alla suggestiva baita in legno e, sempre in discesa, raggiungo i laghetti alpini della Val d'Inferno, dominati da pareti di roccia e circondati da massi, torrenti e piccoli specchi d'acqua.
In
questo territorio l'acqua è una risorsa abbondante "a portata
di mano".
La
ricchezza di acque superficiali è strettamente legata alla natura
geologica del territorio, compreso tra la catena del Lagorai e il
massiccio di Cima d'Asta.
Queste rocce sono di origine magmatica e non permettono all'acqua meteorica di infiltrarsi facilmente e sparire in profondità.
Ovviamente foto di rito e mi rimetto in marcia sullo stesso sentiero. Qui è facile perdere la traccia e non trovare più il sentiero. Questo perchè si “salta” da un masso all'altro e si tende a proseguire dove è più facile.
Trovate le indicazioni nei pressi del bosco, seguo fedelmente il sentiero 360 che scende sempre di più, con splendide viste sulla Val Campelle dall'alto, verso la Val Caldenave.
Un ultimo strappo in discesa e arrivo ad una serie di cascatelle con un ponte.
RIFUGIO CALDENAVE
Qui siamo ai piedi del rifugio Caldenave. Per raggiungerlo vi consiglio di fare così:
Andate a destra e costeggiate il corso del ruscello sull'ampio fondovalle. Questo tratto è il più bello dell'escursione e non potete perderlo.
Qui si possono ammirare pozze d'aqcua cristallina, cascatelle e dei laghetti.
Arrivati al secondo ponticello, svoltate a sinistra iniziate a salire verso il rifugio Caldenave.
Oggi lo trovo chiuso, ma ad accogliermi ci sono le panche e i tavoli all'aperto, perfetti per consumare il mio pranzo al sacco ... con vista.
Si perchè dal rifugio si ha una visuale davvero bellissima sulla valle!
Ora inizio il ritorno al parcheggio! Seguo in discesa il sentiero fatto prima fino al ponticello.
Non lo attraverso e proseguo in discesa su sentiero lungo la Val Caldenave. Ad un bivio predo il sentiero 332 per la Val Campelle e inizio a scendere più ripidamente costeggiando il torrente e ammirando ogni tanto suggestivi salti d'acqua.
Alla fine del bosco, attraverso un altro ponticello, e cammino su ampia strada forestale.
Quando incontro il sentiero che invita ad andare a sinistra per il rifugio Carlettini (più ripido):
.. decido di proseguire dritto e arrivo in pochi minuti ad un gruppo di baite e poi al parcheggio del rifugio da dove sono partito questa mattina.
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Complimenti Andrea,splendido itinerario nel bellissimo Lagorai....
RispondiEliminaCome sempre fedelmente narrato...
Buona montagna....
Rossano.
grazie mille!
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