Una delle escursioni più suggestive da fare in zona Falcade - Val del Biois è quella che conduce alla scoperta delle antiche frazioni attorno al Col de Frena, una camminata di 9 km, 440 metri di dislivello e 3H30 che si immerge, non solo nelle bellezze naturalistiche della valle, ma anche tra tradizioni, antichi mestieri e tabià ( gli antichi fienili ).
Lungo il percorso si possono visitare alcuni “caseli (antichi caseifici), da poco ristrutturati, aperti al pubblico ed inseriti tra i siti dell'ecomuseo della Valle del Biois, un museo che riunisce l’intero patrimonio culturale, architettonico, intellettuale ed artistico della Val del Biois, definita dalle località di Canale d’Agordo, Vallada Agordina e Falcade.
Inoltre, il giro del Col de Frena è una delle tappe del trekking “Cammino delle Dolomiti Genuine”, un itinerario lungo 80 km, della durata di 6 giorni con 7 posti tappa e 42 punti di interesse che si snoda a quote basse attorno alla Val del Biois, ma con delle belle varianti in alta quota per i più allenati.
Vi lascio QUI il link così potete scoprire tutte le info di questo itinerario.
Ma vediamo le cose con ordine!
Punto di partenza del Giro del Col de Frena è il piccolo villaggio di Feder, a quota 1250 m, dove è presente un piccolo parcheggio.
FEDER
Prima di iniziare la mia escursione faccio tappa presso la latteria Museo di Feder, costruita nel 1886, ampliata durante le 2 guerre, con locali per la lavorazione del latte e dotata della sala al piano superiore per le riunioni della Società Cooperativa.
Oggi, dopo il restauro del 2004, grazie all'attrezzatura fortunatamente conservata, è diventato un piccolo museo, a perenne testimonianza della vita e della storia della comunità rurale di questo villaggio.
All'interno si possono scoprire le varie fasi di lavorazione del latte, della ricotta, i vari strumenti e come funzionava la gestione della cooperativa.
FREGONA
Finita la visita inizio la mia escursione attorno al Col de Frena.
Seguendo la strada principale, raggiungo il tornante nei pressi del torrente, proseguo per un po' in discesa e poi prendo a sinistra la stradina che conduce a Fregona, la mia prossima meta, a quota 1250 m.
Pure in questo villaggio troviamo antichi fienili con vista sulla vallata, la piazzetta con la chiesa, la fontana e, alla fine, il caselo de Fargona, un antico caseificio, da poco aperto al pubblico, dove al suo interno vengono descritte, non solo le fasi della lavorazione del latte, ma anche quelle della fienagione.
Qui la signora Bruna mi ha fatto da guida e mi ha spiegato davvero tutto su come una volta si tagliava il fieno e su come veniva raccolto ed essicato.
CARFON
Nei pressi del caselo vedo il sentiero ben segnalato per Carfon, il prossimo villaggio, che si raggiunge con una passeggiata nel bosco di circa 20 minuti.
Pure Carfon aveva una latteria cooperativa, sorta nella seconda metà del XIX secolo sull'esempio di quella di Forno di Canale, e una Società di Mutuo Soccorso, per far fronte alle necessità di chi aveva perduto il bestiame.
Ora l'antico Caselo di Carfon è diventato un museo dove al piano terra si possono vedere gli strumenti per la lavorazione del latte, mentre, nel seminterrato, avveniva la salutare e la stagionatura del formaggio.
Il caselo custodisce anche una raccolta di oggetti a memoria del famoso poeta locale Valerio Da Pos e di strumenti degli antichi mestieri.
Il sig Giorgio mi ha descritto davvero bene le usanze e le tradizioni passate e gentilmente mi ha anche aperto la suggestiva chiesetta dello Spirito Santo in centro paese (l'unica in provincia di Belluno ad essere intitolata allo spirito santo), un vero gioiello.
COGUL
Dal centro di Carfon seguo per un tratto la strada asfaltata e poi prendo sulla sinistra il sentiero nel bosco con destinazione Cogul.
Questo è il tratto più lungo e ci si impiega circa 1 ora per arrivare.
Arrivo alle frazioni di Toffol, Andrich e Piaz e poi cammino sulla strada asfaltata che prosegue in salita fino alla frazione di Cogul, a 1270 m.
Cogul è stata la frazione che mi è piaciuta di più: è la più piccola di tutte ma custodisce tabià perfettamente conservati, case tipiche di montagna in legno, caprette che girano indisturbate per le vie del paese, panorami stupendi e un'atmosfera da vero paese di montagna.
Qui ad attendermi trovo Attilio, è suo il tabià degli antichi mestieri, un piccolo gioiello in legno che profuma di cirmolo e abete, dove si possono ammirare le sue sculture fatte con il legno.
Sembra davvero di fare un tuffo indietro nel passato!
FORCELLA LAGAZON
Ringrazio Attilio per questa bellissima esperienza e continuo la mia escursione seguendo il sentiero che inizia alla fine del paese e che finisce nei pressi della Forcella Lagazon, 1376 m.
Qui, dopo il rifugio, prendo sulla destra il sentiero che scende nel bosco e che conduce a Feder, punto finale di questa escursione tra antichi mestieri e tradizioni, immersi in una montagna ancora genuina e tradizionale. Come quella di una volta.
INFO UTILI:
Per le aperture e visite guidate dei caseli e degli altri siti dell'ecomuseo vi consiglio di visitare il sito di www.falcadedolomiti.it o contattare
PromoFalcade Dolomiti
Piazza Municipio, 16
32020 Falcade (BL) Italy
tel.0039 3347230117
VEDI ANCHE:
Cosa vedere a Falcade in estate
0 comments:
Posta un commento