In questo blog, parlo spesso di viaggi: in montagna, in collina, in città; lungo un fiume o sulle sponde di un lago o su quelle di un mare.
Chi abita in queste zone, o chi le ha visitate almeno una volta, lo sa: il Veneto, il Friuli e il Trentino Alto Adige hanno veramente tanto da offrire; qui, non manca praticamente niente.
Città d’arte, montagne, mare e lago: tutto a portata di mano!
Le città sono, come nel caso di quasi tutti i centri del nostro paese, l’Italia, delle città d’arte: Venezia con le sue calli e i suoi campielli (ma occhio all’effetto overtourism); Verona con l’Arena e l’architettura scaligera, Vicenza e le ville palladiane, Padova e la basilica del Santo, Trento e il Castello del Buonconsiglio, Trieste e il Castello di Miramare o uno qualsiasi degli altri centri del Triveneto ci possono “rapire” per ore, mentre ammiriamo le architetture delle piazze e degli edifici, restiamo estasiati davanti ai dipinti di chiese e palazzi rinascimentali, osserviamo da vicino le tele e le sculture all’interno dei musei.
Le montagne sono maestose; le Prealpi venete, le Piccole Dolomiti (Pasubio, Carega, Sengio Alto, Tre Croci), gli Altopiani, fino alle più alte vette del Triveneto sono percorribili dodici mesi all’anno: trekking e mountain bike in estate e sci e sci alpinismo in inverno.
Poi c’è il mare: oltre al fascino della Laguna veneziana, le spiagge di Bibione, Caorle, Jesolo, Lignano e Grado consentono lunghe passeggiate dall’alba al tramonto. Sul versante opposto della regione, il lago di Garda ci attira, oltre che per la sua bellezza, anche per l’opportunità che offre in termini di camminate per decine di km o per gli sport acquatici che si possono praticare da Bardolino a Riva del Garda.
Tra un rifugio e l’altro, tra una visita ad un museo e una passeggiata per le vie di una città, … ci prendiamo dei momenti solo per noi, per riflettere o per non pensare a niente: seduti ad un tavolino di un bar posizionato in una via di passaggio o su di un masso di fronte ad un panorama mozzafiato, guardiamo davanti a noi senza pensare a niente, leggiamo un romanzo o puntiamo su un evento sportivo.
Viaggiamo per fuggire?
La bellezza della natura e l’architettura delle città non sono gli unici motivi per cui ci mettiamo in viaggio.
Che sia per un giorno, un weekend, una settimana o per un periodo più lungo, la fase di preparazione dello zaino, della bici, degli scarponi da trekking o del trolley sono dei riti, ai quali ci sottoponiamo con tutte le attenzioni del caso.
Si potrebbe pensare che lo facciamo per fuggire lontano, per allontanarci dai problemi di casa, ma la realtà dimostra che non è così: quante volte, complice anche la ricchezza delle opportunità che il Triveneto offre, abbiamo scelto di partire anche solo per mezza giornata o semplicemente di non andare a più di un’ora di macchina da casa, magari ripercorrendo strade e sentieri visti altre decine di volte?
Allora, se non partiamo per fuggire o per scoprire posti nuovi, perché lo facciamo?
Meno stress, più fiducia in se stessi e maggiore creatività
Sicuramente, per quanto possa essere breve la pausa che prendiamo dalla routine quotidiana – una passeggiata di un’ora, una pedalata di un paio di ore – il fatto stesso di dedicarci a qualcosa di diverso e di “cambiare” aria ci aiuta a ridurre lo stress accumulato nella giornata o nella settimana di lavoro.
Se, poi, il viaggio diventa più lungo, ci troveremo sicuramente a dover fronteggiare delle difficoltà o degli imprevisti: impegnarci a risolvere questi piccoli o grandi problemi (dalla foratura di una gomma al fatto di essersi smarriti lungo un sentiero di montagna durante un temporale) ci porterà ad aumentare la fiducia che abbiamo in noi stessi (e questo a prescindere se qualcun altro correrà in nostro soccorso o se ce la caveremo da soli).
C’è un altro aspetto da prendere in considerazione: viaggiare, anche a poche centinaia di km da casa, ci costringe a confrontarci con la diversità: luoghi meno ospitali di casa nostra, persone con esigenze diverse, pasti non assicurati agli orari standard, … la nostra mente si apre al nuovo, al diverso da noi e questo ci aiuta a maturare (vale anche per gli adulti, ovviamente). Sono tanti, inoltre, gli studi sugli effetti del viaggiare sulla riduzione dei livelli di stress, e non solo.
Direttamente collegato a quest’ultimo punto, c’è il fatto che il nostro cervello, nello sforzo di adattarsi a nuove situazioni e a trovare soluzioni, è in continuo esercizio, proprio come se fosse … in palestra! Diventiamo, quindi, più creativi e le nostre capacità cognitive migliorano.
Se siamo fuori casa, non abbiamo più le nostre comodità: televisione, frigo, computer, divano, … In viaggio, siamo portati ad essere più dinamici, meno pigri. Anche una semplice visita di una città ci tiene in movimento, ci costringe a camminare per spostarci dall’albergo al museo, da una piazza ad un belvedere.
Questo movimento, che a casa non avremmo fatto, ha un effetto positivo sul nostro stato di salute fisica e, di conseguenza, mentale: sappiamo, anche se magari non ne siamo pienamente consapevoli, che viaggiando, ci muoveremo, ci sentiremo meglio fisicamente e, quindi, saremo più felici.
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