Il giro dei laghi di Fusine, abbinato al sentiero che conduce al Rifugio Zacchi, è uno dei percorsi più famosi del Friuli Venezia Giulia.
Ci troviamo nei pressi di Tarvisio, vicino al confine con la Slovenia, in una delle zone paesaggisticamente più belle della regione, dominati dalle pareti del Mangart.
L'itinerario che vi propongo oggi è il classico giro del laghi di Fusine (circa 2 ore) abbinato alla salita al rifugio Zacchi (altre 3 ore), in totale sono 12 km, 460 metri di dislivello, da fare in circa 5 ore.
Ma vediamo le cose con ordine.
Ho avuto modo di visitare i laghi di Fusine durante il mio breve, ma intenso, soggiorno a Tarvisio all'inizio di ottobre, lontano quindi delle folle estive.
PARCHEGGIO
In loco mi sono informato, prima di partire per la mia escursione, sulle modalità di accesso ai laghi di Fusine. Infatti, in alta stagione c'è un pedaggio da pagare.
Sia l'hotel che l'ufficio turistico mi dicono che bisogna pagarlo anche in ottobre, ma al mio arrivo trovo la casetta del pedaggio, posizionata sulla strada poco prima dei laghetti, chiusa e con la scritta che da ottobre il parcheggio è gratuito. Meglio così.
In ogni caso, se visitate i laghi in estate e preferite evitare il pedaggio, potete lasciare l’auto prima della cassa, dove ci sono alcuni posti gratuiti, e calcolare circa un chilometro a piedi per raggiungere i laghi. Non saprei però dire quanto affollata possa essere la zona nei mesi di luglio e agosto.
Superata la casetta del pedaggio, in pochi minuti d'auto si arriva ai laghi e qui si può parcheggiare dove si trova posto. Il parcheggio più grande è alla fine della strada presso il lago Superiore.
LAGO INFERIORE
Arrivo prestissimo e trovo subito posto al primo lago, il lago Inferiore, mt 985, e da qui inizio la mia camminata attorno ai laghi di Fusine e al rifugio Zacchi.
Dalla strada, attraverso un ponticello di legno, e raggiungo il primo lago, ancora immerso nell'ombra e con la nebbia autunnale di primo mattino.
Inizio a seguire il sentiero in senso antiorario, passo l'Osteria Belvedere e cammino ammirando il sentiero che costeggia il lago.
Il fondo del sentiero è piuttosto sconnesso, con molte radici, massi e sassi, quindi è meglio evitare scarpe lisce o passeggini. Inoltre, verso la fine, tra i due laghi si diramano molti sentieri laterali e bivi che possono confondere e far perdere facilmente la direzione.
Arrivato alla fine del lago, vado a destra e seguo il sentiero nel bosco che conduce al lago Superiore, dove, finalmente, il bosco e le pareti del Mangart iniziano ad uscire dall'ombra.
Ah dimenticavo, come in altre zone delle Alpi, ad esempio la Val di Funes, Madonna di Campiglio, Val d'Ega, pure qui la luce migliore è dopo pranzo, quando il sole illumina le pareti delle montagne. Nel mio caso, in ottobre, le pareti del Mangart sono rimaste in ombra per tutto il giorno :((
LAGO SUPERIORE
Arrivato al lago Superiore, mi avvicino alle acque del lago e inizio fare il giro anche qui in senso antiorario. Ad un certo punto devo risalire nel bosco per trovare il sentiero e cammino fino ad arrivare alla fine del lago dove c'è una piana (probabilmente di solito coperta dalle acque del lago).
Qui non avvicinatevi al lago perchè c'è tanto fango, ma tenete l'altezza del bosco fino a raggiungere il grande parcheggio dove c'è il rifugio Sette Nani.
RIFUGIO ZACCHI
A questo punto inizia la camminata che conduce al Rifugio Zacchi.
Oggi vado abbastanza di fretta perchè a fine escursione devo tornare a Mestre.
Seguo la stradina forestale che si immerge nel bosco.
Ad un bivio, vedo la segnaletica per il rifugio che indica di andare a sinistra e poi, ad un altro bivio, quello più importante, ci sono due opzioni: a sinistra il sentiero CAI, più breve, sempre nel bosco, e molto più ripido, a destra la stradina sterrata, più lunga ma che regala ogni tanto bei panorami.
Io decido di fare l'andata sul sentiero ripido e il rientro scendendo per la stradina forestale.
In ripida salita, raggiungo in circa 1 ora (la segnaletica indica 1H30) il Rifugio Zacchi, mt 1400, oggi tutto per me e baciato da una bellissima giornata di sole.
Decido di fare qui la mia pausa per il pranzo al sacco e mi godo tutto il panorama.
Guardate che spettacolo:
DISCESA AI LAGHI
Ma è il momento di tornare a casa!
Per scendere al lago seguo la strada forestale, più lunga, con numerosi tornanti, ma che regala ogni tanto belle viste sul Mangart e sulle montagne verso Tarvisio.
FINALE DEL GIRO LAGHI DI FUSINE
Di nuovo al parcheggio, continuo il mio giro dei laghi di Fusine concludendo la parte mancante.
Dal parcheggio del lago Superiore seguo il sentiero che costeggia sulla destra il lago e arrivo verso la sua fine.
DI NUOVO AL LAGO INFERIORE
Il tracciato entra nel bosco, pure qui molte radici, massi e sentieri vari, e arriva nella parte alta dove c'è il sentiero che conduce al lago Inferiore. Lo seguo e poco prima del lago, tengo la destra arrivando all'altezza della strada.
Da qui proseguo lungo un comodo sentiero che costeggia il Lago Inferiore, avvolto in questo momento del giorno da riflessi e colori incantevoli, un'atmosfera completamente diversa rispetto a quella di questa matttina, fino a chiudere l’anello e tornare al punto di partenza.
Anche se la mia escursione è avvenuta in una giornata infrasettimanale di ottobre, ai laghi di Fusine ho trovato comunque molta gente — soprattutto sloveni e austriaci — mentre al Rifugio Zacchi c’era quasi il deserto. Valutate bene quando andare!
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