Colcerver
è un piccolo villaggio isolato della Val di Zoldo immerso tra i
boschi e cime dolomitiche a 1210 metri d'altezza.
Nel piccolo villaggio alle pendici del Col Baion nel 1886 vivevano circa 290 persone. Agli inizi degli anni Ottanta gli abitanti erano 15. Nel 1986 il paese fu abbandonato. L’ultimo a lasciare Colcerver è stato Luigi Panciera.
Ho avuto il piacere di scoprire Colcever durante un'escursione in Val di Zoldo al laghetto del Vach. Al ritorno sono passato per questo villaggio e sono rimasto davvero sorpreso. Antichi tabià sono stati ristrutturati, come molte abitazioni fornendo al villaggio un fascino senza tempo.
Oggi solo pochi mantengono viva Colcerver, chi dimorandovi durante i mesi estivi, chi semplicemente passando ogni tanto mantenendola decorosa.
LEGGENDA
La
tradizione orale vuole che l'insediamento sia stato fondato da un
militare bandito dall'esercito romano ed esiliato nel luogo detto Col
Cerver, ovvero colle dei cervi, così nominato per il gran numero di
animali presenti nel sito.
Il
soldato, ancora vestito con la corazza, l'elmo e la panciera, avrebbe
eretto sopra un ceppo di faggio una capanna, in cui sarebbe vissuto
per alcuni anni, dedicandosi alla caccia e alla coltivazione della
terra.
Benché gli fosse stato fatto divieto di allontanarsi dalla sua dimora, l'uomo avrebbe deciso di spingersi fino a Forno di Zoldo dove, dopo uno scontro violento con gli abitanti, avrebbe ottenuto che gli fosse concessa una donna con cui vivere e unirsi.
Dalla
sposa sarebbero nati dei figli, che furono appellati del Panziera,
ossia di quello che portava la panciera, cognome che venne dato a
tutte le generazioni che si susseguirono.
STORIA
Sebbene la tradizione orale collochi l'origine della villa di Colcerver in epoca remotissima, i primi documenti che ne attestano l'esistenza risalgono al XVII secolo.
Sorto
presumibilmente come maso della famiglia Panciera, l'insediamento si
sviluppò nel Settecento; il tempio dedicato ai Santi Ermagora e
Fortunato fu fondato per voto degli abitanti tra il 1739 ed il 1741,
con impegno economico degli stessi Panciera.
La chiesa, oggi in cattive condizioni, è costituita da un'unica navata con volta a tuttosesto e caratterizzata da vele poggianti su peducci modanati.
Nel
coro si aprono due finestre centinate e sopra l'ingresso maggiore si
trova un oculo di modeste dimensioni chiuso da inferriata.
Il
piccolo campanile in legno possiede una sola campana ed ha
sostituito il manufatto più antico costituito dalla semplice
finestrella ancora oggi visibile in facciata.
Agli
inizi del XIX secolo il paese risultava costituito dall'addizione di
manufatti rurali lungo
l'asse di attraversamento che immetteva alla piazzetta del
villaggio.
Nel 1912 un incendio devastò l'abitato, distruggendo case e fienili e, lasciando senza abitazione 19 famiglie.
Si salvarono la chiesa e pochi edifici in muratura, tra cui il palazzo detto dei Zambattista, edificato con elementi in pietra di Castellavazzo, trasportati quassù con i carri trascinati dai buoi.
COME ARRIVARE
A Colcerver si può arrivare in macchina da Pralongo (pochi km da Forno di Zoldo) su stradina stretta e ripida, oppure, a piedi, su sentiero in salita da Pralongo in circa 40 minuti.
Da non perdere, nelle vicinanze, il laghetto del Vach con la bellissima cascata, un itinerario ad anello di 3 ore. Presto sul blog tutta la descrizione!
VEDI ANCHE:
La storia del gelatieri della Val di Zoldo
La sezione del blog dedicata al TREKKING, al VENETO, agli HOTEL per organizzare al meglio la tua vacanza
Ti ho visto per puro caso commentare su un blog che seguiamo entrambi e ti ho scoperto. Che bello il tuo blog, ed essendo appassionata di viaggi e camminate lo vengo a vedere ancora. Bello questo paesino e anche curioso.
RispondiEliminagrazie mille!
EliminaOttimo articolo su un borgo poco conosciuto, oltre agli stagionali ed ai viandanti ci sono anche 2 persone stabilmente residenti (a me note)
RispondiEliminagrazie mille!
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