Ferrata Alta Via Bepi Zac lungo le Creste di Costabella

La Via Ferrata Alta Via Bepi Zac è uno degli itinerari più belli a tema Grande Guerra da effettuare tra le Dolomiti della Val di Fassa.


Si tratta di un'escursione su sentiero attrezzato per escursionisti esperti (necessaria imbragatura e caschetto) che da Passo San Pellegrino si snoda per le Creste di Costabella sui luoghi del fronte austroungarico e italiano

 

Infatti, durante la Bepi Zac si ha modo di entrare in grotte, gallerie, trincee, ricoveri e posti di osservazione utilizzati dai due eserciti nel corso del primo conflitto mondiale.

In totale sono circa 6 ore di cammino con un dislivello di 950 metri se si parte dal Passo San Pellegrino, oppure, di 4H30 e 500 metri se si parte dall'arrivo della seggiovia Costabella.


La Via Ferrata Bepi Zac la possiamo suddividere in 3 sezioni e gradi di difficolta:

- Fino a Cima Campagnaccia livello facile e possibilità di rientro al passo

- Da Cima Campagnaccia e Forcella Ciadin, livello medio e possibilità di rientro al passo

- Forcella Ciadin – Forcella Uomo, livello difficile


alta via bepi zac

Ma vediamo le cose con ordine!

 

Inizio la mia giornata dalla prima colazione dell'hotel Catinaccio di Vigo di Fassa (info: https://www.hotelcatinaccio.com), un ottimo hotel a conduzione familiare, in tipico stile alpino con interni di charme e camere tradizionali con vista sulle montagne.

 

alta via bepi zac

 

Una prima colazione servita in un ricco buffet dove si può trovare di tutto per fare un carico di energia e partire poi per i sentieri del Passo San Pellegrino.

 

Si spazia dal dolce con torte fatte in casa, marmellate, miele, pane, croissant e muffins, al salato, con affettati, formaggi e uova strapazzate preparate al momento.


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Insomma, si può tranquillamente saltare il pranzo!


L'hotel Catinaccio mi ha aiutato ad organizzare l'uscita sulla Bepi Zac assieme ad una guida d'eccezione, Livio Defrancesco, per gli amici Livio Bomba, il padre di questa Alta Via, custode di trincee e camminamenti compresi tra le nere rocce del Cimon di Bocche e i bianchi calcari della catena del Costabella, e membro dell'associazione storica Sul Fronte Dei Ricordi.  

Non potevo essere in mani migliori.

 

alta via bepi zac

SI PARTE DA PASSO SAN PELLEGRINO

Preso possesso di imbragatura e caschetto, parto alla volta del Passo San Pellegrino (circa 20 minuti da Vigo di Fassa) e lascio la macchina nel parcheggio della seggiovia.

Qui incontro Livio e saliamo in seggiovia fino alla stazione a monte a metri 2280.

All'arrivo si vedono i cartelli che raccontano i fatti accaduti su queste montagne e la descrizione del percorso.

 

bepi zac

RIFUGIO PASSO DELLE SELLE

Dalla stazione della seggiovia "Costabella", prendiamo la stradina sterrata che sale  sui pascoli della Campagnaccia fino a raggiungere, dopo un breve ma ripido tratto, il Rifugio Passo Delle Selle. Lo si vede sempre bene durante la camminata, è posizionato in alto su uno sperone a metri 2508.


alta via bepi zac

 

ALTA VIA BEPI ZAC

Facciamo una breve sosta in rifugio e iniziamo la nostra escursione sull'Alta Via Bepi Zac. Dal Passo Selle seguiamo le indicazioni per il "Sentiero attrezzato Bepi Zac" (segnavia 637) e ammiriamo in primi panorami sul Catinaccio.

 

Saliamo ripidamente sul Lastei Piccolo da cui comincia, senza altri dislivelli importanti, la cresta di Costabella. Qui è presente un grande blocco di cemento messo di recente per sostenere un grande masso e colorato di rosa.


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Dopo poco, il sentiero passa attraverso una galleria e poi presso un ricovero austriaco ristrutturato.


Ci rimettiamo in marcia ed affrontiamo una cengia che porta ad un passaggio d'arrampicata, reso sicuro e agevole da un cavo metallico. 

 

alta via bepi zac

Ritorniamo in questo modo in cresta.

Ovunque, lungo il percorso, le tracce del conflitto: trincee, gallerie, resti di baracche e postazioni, frammenti di granate, e panorami mozzafiato verso il Sella, Sassolungo, Catinaccio e Marmolada.

 

alta via bepi zac

 
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CIMA CAMPAGNACCIA

Alterne vicende determinarono, a spese di molto sangue, vari spostamenti di confine, con rilievi che diventavano ora italiani, dopo qualche giorno o poche ore, di nuovo austriaci.  

In particolare, merita di essere ricordata la battaglia del marzo 1917 per il possesso di Cima Costabella. Tonnellate di piombo e granate si riversarono in un fazzoletto di terra con effetti devastanti per i soldati italiani che vi presidiavano.

In prossimità di "Cima Campagnaccia", mt 2727, c'è la possibilità di accorciare notevolmente il percorso scendendo attraverso un ghiaione a Passo San Pellegrino.

 

alta via bepi zac

 

Sempre in zona Cima Campagnaccia si può fare una deviazione di pochi minuti ed osservare le varie postazioni di artiglieria.

 

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CIMA COSTABELLA

Noi proseguiamo la nostra escursione sulla Bepi Zac e puntiamo ora a Cima Costabella tra un alternarsi di brevi tratti attrezzati ad agevole sentiero in salita.


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Raggiungiamo un pianoro con resti di un "villaggio" austriaco, all'epoca denominato "postazione Detz" e, poco dopo, scendiamo su lungo tratto attrezzato, in corrispondenza del Sasso (detto Castello) di Costabella. 

 

ferrata beppi zac


MOSTRA SULLA GRANDE GUERRA

Una agevole scala ristrutturata, porta alla sommità dell'enorme sasso, da cui si gode un panorama mozzafiato. Qui si trova la mostra fotografica permanente dedicata alla Grande Guerra.

 

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FORCELLA CIADIN

Teniamo la sinistra e, con una serie di scale di legno finiamo il tratto attrezzato della Bepi Zac nei pressi della Forcella Ciadin dove è presente la cassetta per le offerte a sostegno dei lavori di manutenzione della Bepi Zac.

 

via ferrata bepi zac

 

In questo punto, presso la forcella Ciadin, si può decidere se scendere a Passo San Pellegrino oppure proseguire per Cima Uomo ( itinerario più lungo ed impegnativo).

 

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RIENTRO AL PASSO

Noi decidiamo di scendere al passo e affrontiamo una lunga discesa su ghiaione fino ai primi pascoli. Da qui seguiamo le indicazioni e arriviamo alla stazione della seggiovia.

NB. Volendo si può fare l'andata in seggiovia e il ritorno a piedi in discesa al Passo San Pellegrino.


Saluto e ringrazio Livio, fonte inesauribile di informazioni su come è stata costruita la via ferrata, sui lavori di manutenzione e sui fatti avvenuti su queste cime, e seguo i suoi consigli di visitare, nei giorni successivi, la mostra Gran Vera di Moena, un museo dedicato alla Grande Guerra dove sono esposti cimeli, bombe e altro materiale rinvenuto sulla Bepi Zac e in Val di Fassa. Info: https://www.granvera.it/

 

RELAX IN HOTEL

Rientro nel pomeriggio all'hotel Catinaccio e finalmente un po' di relax nella nuovissima area wellness con una grande vasca idromassaggio, sauna finlandese, bio sauna, bagno turco, doccia emozionale, angolo tisane e saletta relax al profumo di cirmolo.

 

 alta via bepi zac


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Riposo che ha proseguito poi all'interno della mia camera, in tipico stile alpino, con balcone fiorito e vista sulle montagne attorno a Vigo di Fassa, molto legno, TV, Spa Kit con accappatoio e ciabattine, bagno moderno con doccia e scelta di cuscini.

hotel catinaccio

 

hotel catinaccio

Fiore all'occhiello dell'hotel Catinaccio è la cucina. In una sala in tipico stile alpino viene servita la mezza pensione con una cena che inizia sempre con un buffet di antipasti e insalate e prosegue con un menu a scelta di 3 portate dai sapori tradizionali.

Una volta alla settimana, cena ladina, con piatti tipici della valle e aperitivo con prodotti tipici della valle.

 

alta via bepi zac

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Il modo migliore per concludere con gusto una giornata tra i sentieri dell'Alta Via Bepi Zac


CONTATTI:

Hotel Catinaccio

Piazza Massar 12, Vigo di Fassa

Tel. 0462.764209

Email: info@hotelcatinaccio.com

Sito Web: Hotel Catinaccio

 

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