Il regno dei Fanes è sempre stata una delle mie mete preferite per un'escursione da Cortina d'Ampezzo. In estate, però, i sentieri sono spesso affollati, così ho deciso di approfittare di una splendida giornata autunnale infrasettimanale per raggiungere i rifugi Fodara Vedla e Sennes, partendo dal parcheggio San Uberto via Malga Ra Stua.
Lungo il percorso di 19 km, 6 ore e 650 metri di dislivello, ho attraversato le cascate del Boite, un angolo di natura che in questo periodo dell'anno sembra ancora più magico.
La scelta di camminare durante la settimana si è rivelata vincente: i sentieri erano praticamente deserti, e mi sono potuto godere ogni passo in totale tranquillità, ammirando un magico foliage!
PARCHEGGIO SAN UBERTO
Ma vediamo le cose con ordine!
Parcheggio a San
Uberto, mt 1453, un punto
comodo poco dopo Cortina d’Ampezzo, e decido di prendere il
sentiero che si inoltra nel bosco, evitando la strada asfaltata che
porta a Malga Ra Stua.
CASCATE DEL BOITE
Il silenzio che mi circonda è assoluto, interrotto solo dal fruscio delle foglie sotto i miei piedi e dal torrente Boite che scorre più sotto.
Dopo circa mezz'ora di cammino, raggiungo il corso del torrente, attraverso un ponticello e arrivo alla prima cascata del Boite.
Non c'è nessuno, e mi fermo un attimo a contemplare l'acqua che scende tumultuosa tra le rocce, creando una serie di cascatelle e salti d'acqua.
A questo punto del percorso, si può scegliere se svoltare a sinistra, risalendo una stretta valle che conduce fino alla malga Ra Stua, oppure andare a destra e avvicinarsi alla cascata seguendo una scala di ferro. Da lì, si raggiunge la strada asfaltata per poi proseguire di nuovo (segnaletica) lungo il suggestivo sentiero che costeggia le cascate, un vero spettacolo naturale da non perdere.
Decido di fare così,
raggiungo la strada, proseguo per un po' in direzione Malga Ra Stau e raggiungo, sulla sinistra, ancora il sentiero delle Cascate del Boite.
Proseguo lungo il nuovo sentiero che costeggia il torrente, un percorso emozionante che risale su piccole scale di ferro, unendo l'adrenalina di questi passaggi con la bellezza delle cascate.
MALGA RA STUA
Dopo circa 50 minuti di cammino, raggiungo Malga Ra Stua, mt 1760. Fuori stagione è possibile arrivare in macchina fino a qui, ma oggi sono praticamente solo, con pochissimi altri escursionisti che partono diretttamente dal parcheggio.
NB. Volendo potete fare questa escursione partendo da Malga Ra Stua, ma vi perdereste le cascate del Boite.
Mi concedo una breve pausa prima di riprendere il sentiero verso il Rifugio Fodara Vedla.
Il percorso si apre davanti a me in tutta la sua bellezza, mentre mi inoltro nella Valle Salata, una delle valli più selvagge di Cortina.
CAMPO CROCE
Da questo punto si iniziano ad ammirare i larici autunnali che brillano al sole, e il paesaggio sembra quasi dipinto.
Arrivo alla piana di Campo Croce, un luogo quasi magico dove il torrente Boite, nei primi metri del suo percorso, crea anse d’acqua cristallina che riflettono il cielo.
Proseguo ora seguendo le indicazioni per il Rifugio Vodara Vedla, imboccando un sentiero a sinistra che inizia a salire con una serie di tornanti.
La fatica è ripagata quando raggiungo un piccolo laghetto, da cui si apre una vista spettacolare sulla Croda Rossa.
Il panorama è davvero mozzafiato e la solitudine del luogo amplifica la sensazione di essere in perfetta armonia con la montagna.
RIFUGIO FODARA VEDLA
Il sentiero diventa ora più dolce e continuo a camminare fino a scollinare in AltoAdige, dove, dopo un altro lago, trovo il suggestivo Rifugio Fodara Vedla, mt 1980, con le sue caratteristiche baite in legno e chiesetta.
Ci troviamo ora nel Parco Naturale Fanes Sennes e Braies, terra di leggende, re e principesse.
L’ambiente qui è tipicamente ladino, con le montagne che circondano il rifugio come una barriera naturale. Non c’è molta gente, solo un gruppo di turisti americani che si sta riposando.
Dopo una pausa per fare foto, continuo la mia escursione.
Seguo ora le indicazioni per il rifugio Sennes su comodo sentiero, poi svolto a destra e risalgo tra pini mughi fino a trovare un bivio che invita a girare a sinistra per il rifugio.
RIFUGIO SENNES
Il rifugio, a metri 2126, è situato su una vasta piana dove si trova un laghetto che regala una sublime vista sul rifugio e su tutte le baite di legno utilizzate in estate dai malgari.
Oggi pranzo al sacco nella
solita panchina panoramica, un po' di riposo per ammirare questo
splendido panorama e inizio la discesa!
Il sentiero che scende è comodo, e mi riporta, sempre immerso tra i pini mughi, nuovamente nella selvaggia Val Salata.
VAL SALATA
Camminare in questa valle è un’esperienza unica: la natura è incontaminata, e oggi ho la sensazione di essere l’unico esploratore di questi luoghi.
Raggiungo di nuovo Campo Croce, dove il sole del pomeriggio fa brillare le acque del torrente che nasce nelle vicinanze (purtroppo nessuna indicazione delle sorgenti nonostante sia uno dei giri promossi nei siti degli uffici turistici locali e regionali), e riprendo infine il sentiero dell’andata, tornando con calma al parcheggio di San Uberto, questa volta seguendo la stradina asfaltata.
Questa escursione è stata un vero toccasana: giornata autunnale stupenda, poche persone (in estate qui c'è la folla), panorami indimenticabili e un senso di connessione profonda con la natura, lontano da tutto e da tutti.
Finisco il pomeriggio con una camminata in Corso Italia a Cortina d'Ampezzo, sempre bellissimo e meta ideale per dare l'arrivederci alla Regina delle Dolomiti.
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Sei la persona giusta a cui rivolgersi per trovare percorsi di montagna, fra le Dolomiti, non battuti dal turismo di massa. Questo percorso ad anello fra il Rifugio Fodara Vedla, Sennes e le Cascate del Boite è semplicemente splendido. E super dettagliato il tuo racconto e i consigli che qui ci hai dato! Complimenti!
RispondiEliminagrazie!!
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