Una delle più belle escursioni da fare in inverno sulle nevi di Cortina d'Ampezzo è quella che conduce alla Malga Ra Stua e al Rifugio Sennes nel magico regno incantato del Parco Naturale delle Dolomiti Ampezzane.
Si tratta di una lunga camminata (circa 17 km da fare in 5 ore e 700 metri di dislivello) con pendenze lievi e quindi senza molte difficoltà.
Ho avuto il piacere di effettuare questa escursione durante un giorno infrasettimanale di febbraio con pochissime persone lungo il percorso.
Partenza da Mestre prima dell'alba e proseguimento per Cortina via Pieve di Cadore, con tantissima nebbia lungo la strada che mi ha seguito fino a Cortina d'Ampezzo.
Un po' preoccupato di dover camminare tutta la giornata in mezzo al grigio, al mio arrivo, nei pressi del tornate di Ponte Sant'Uberto, le nuvole spariscono e si apre una bellissima giornata di sole! Ogni tanto un po' di fortuna!
PARCHEGGIO SANT'UBERTO
Punto di partenza di questa escursione invernale a Malga Ra Stua e Rifugio Sennes è dunque il parcheggio di Sant'Uberto, bello grande e quindi non ci sono problemi di non trovare posto (tranne nei giorni di festa).
Oggi le ciaspole non servono vista la situazione neve (da più di un mese mancano precipitazioni), ma soprattutto perchè questo itinerario viene battuto dalle motoslitte dei gestori dei rifugi. I ramponcini, invece, sono, utilissimi.
Inizio a camminare seguendo la strada asfaltata che si immerge nel bosco (negli inverni normali dovrebbe essere innevata) e ammiro sulla mia sinistra le vette dolomitiche che dominano le cascate di Fanes e la Val Travenanzes.
Proseguo sempre sul cemento fino ad arrivare all'inizio del manto nevoso. Finalmente!!
MALGA RA STUA
In salita, e con i ramponcini, per evitare di cadere nei tratti ghiacciati, supero alla mia sinistra le cascate del Boite e, con un ultimo strappo, arrivo alla zona prativa dove si trova Malga Ra Stua, mt 1668, aperta in inverno per la ristorazione e posizionata in un ambiente naturale intatto.
Ho impiegato circa 1 ora per arrivare fino a qui.
Vicino
all'ingresso è presente un “porta libri” in legno dove si trova una selezione di libri per grandi e piccini: potete leggere
quello che vi piace di più e, se avete piacere, potete portare anche
i vostri libri.
Siccome è troppo presto per tornare a casa, continuo la mia camminata con meta il Rifugio Sennes entrando nella selvaggia Val Salata.
VAL SALATA
Proseguo sullo stesso sentiero, sempre ben battuto, raggiungo un'altra parte ampia con prati innevati con al centro un torrente e una piccola baita in legno (tipica cartolina di montagna) e proseguo nella valle fino ad arrivare nel punto in cui si inizia a salire più ripidamente.
Alla mia destra le suggestive pareti di roccia delle Crepe di Socrada e della Croda Rossa.
Supero una serie di tornanti immersi tra i pini mughi (leggi anche il mio post dedicato ai benefici del pino mugo) e affronto ora un tratto più pianeggiante che dà accesso all'Alto Adige e al regno di Fanes e Sennes, terra di leggende, re e principesse.
Il panorama ora cambia drasticamente, dalle vette dolomitiche passiamo ai vasti panorami di altopiani innevati e vette immacolate.
Spero che le foto qui sotto possano dare giustizia a tanta bellezza.
RIFUGIO SENNES
Ancora in cammino ed eccomi al Rifugio Sennes, a metri 2100 sul livello del mare, pure questo aperto in inverno e dove, si dice, si mangi molto bene.
Io oggi mi sono portato il pranzo al sacco da casa ed ho mangiato nella bellissima panchina panoramica poco distante dal rifugio.
Per arrivare fino a qui ho impiegato 2H30
Fatte le foto di rito è il momento di tornare alla macchina.
Invece di prendere il sentiero dell'andata, prendo quello che arriva dalla sinistra (dal rifugio Fodara Vedla), mi incammino sul sentiero, passo un crocifisso di legno e ammiro un fantastico panorama.
RIENTRO A CORTINA
Si inizia a scendere e, poco più avanti, si arriva ad un incrocio di sentieri.
Qui vado a sinistra e seguo la traccia battuta che mi conduce nuovamente al sentiero fatto all'andata.
Da qui ritorno alla macchina passando di nuovo per Malga Ra Stua e per le cascate del Boite.
Alla fine ho impiegato meno tempo del previsto e mi sono pentito di non aver raggiunto il rifugio Fodara Vedla (40 minuti dal rifugio Sennes), ma con le giornate corte invernali non si può mai scherzare.
Di sicuro sarà una bella camminata da fare la prossima estate!
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