Leone Alato di Martalar a Tarzo: dove si trova, parcheggio e sentiero da seguire

Il Leone Alato di Martalar è diventato uno dei simboli delle Colline del Prosecco. Si trova nel comune di Tarzo e lo si può raggiungere con una passeggiata semplice di 20 minuti partendo dal parcheggio di Revine Lago (se volete camminare meno ci sono altri parcheggi, ma nel mio blog non si batte la fiacca). 


Ho avuto modo di ammirare il leone alato di Martalar durante un recente sopralluogo in vista di una futura escursione di gruppo, una camminata che propongo molto spesso, che si snoda poi per la via dei Murales, continua attorno ai due laghi e sale alla panchina gigante. 

Se non volete farla così lunga, dopo il leone alato potete raggiungere la Via dei Murales e poi scendere al lago.

 

 leone alato martalar a tarzo

 

Nel post qui sotto vi descriverò solo come arrivare al leone alato di Marco Martalar a Tarzo. 

 

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Le Colline del Prosecco sono una delle mete che frequento più spesso durante le mie escursioni di gruppo.

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leone alato di vaia

SENTIERO DAL PARCHEGGIO

Il sentiero parte dal parcheggio di Revine Lago, comodo e grande, dove è possibile lasciare l’auto, per tutta la giornata al costo di 4 euro. 

 

A pochi passi si trova anche il Museo delle Palafitte, testimonianza dell’antica presenza umana su questi specchi d’acqua (io l'ho sempre trovato chiuso).


Dal parcheggio imbocco la piccola stradina che dà alle spalle il lago,  che conduce verso la strada provinciale. Una volta raggiunta la carreggiata, svolto a sinistra e seguo le indicazioni del sentiero che compie l’anello dei Laghi di Revine.

 

leone alato martalar a tarzo

Supero un piccolo torrente e continuo mantenendo la sinistra: il percorso si avvicina gradualmente alla riva, regalando visuali sempre più ampie sul lago e sull’ambiente umido che lo circonda. 

 

La traccia segue fedelmente le acque e, man mano che proseguo, all’orizzonte appare  il grande leone di legno. Da qui non ci si può sbagliare. La stradina sterrata è tutta dritta.

 

Ho notato diversi cartelli di divieto passaggio auto, probabilmente molte persone hanno provato a raggiungere il leone direttamente in auto su questa stradina.  

 

leone alato martalar a tarzo


leone alato martalar a tarzo

IL LEONE ALATO

Il leone Alato di Martalar non è solo una scultura monumentale: è un manifesto di identità veneta e di rinascita. 

 

L’opera, alta oltre sette metri e lunga dieci, è attualmente il più grande leone in legno al mondo.  

 

È stata realizzata assemblando più di 3.000 pezzi di radici e tronchi recuperati dopo il devastante passaggio della tempesta Vaia del 2018, che ha abbattuto milioni di alberi sulle montagne del Nord Italia.

 

leone alato martalar a tarzo


L’artista Marco Martalar ha scelto di trasformare quel legname spezzato in qualcosa che potesse parlare di forza e di ripartenza

 

Così è nato un leone fiero ed elegante, che richiama l’emblema della tradizione veneta ma reinterpretato in chiave contemporanea: non il classico simbolo della Serenissima, bensì un animale in movimento, pronto ad affrontare il futuro.


leone alato martalar a tarzo


Per rendere ancora più salda la connessione con il territorio, la criniera del leone è stata realizzata con materiali di scarto provenienti dalle vigne delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, oggi patrimonio UNESCO. 

 

Una scelta che fonde idealmente natura, lavoro umano e cultura locale.


leone alato martalar a tarzo

La scultura non è soltanto un omaggio all’identità veneta: è anche un invito a riflettere sulla vulnerabilità del paesaggio e sull’importanza di tutelarlo. 

 

Attraverso il recupero del legname caduto, l’artista mostra come anche dalle ferite più profonde possa nascere qualcosa di nuovo, capace di ispirare e dare speranza.


leone alato martalar a tarzo

Il leone diventa così un simbolo di resilienza, un ponte tra passato e presente, tra memoria e trasformazione. Un’opera che dialoga con l’ambiente che la ospita e che richiama l’urgenza di proteggere boschi, biodiversità e territori minacciati dai cambiamenti climatici.


Conclusa la prima tappa del mio sopralluogo, continuo poi con la mia camminata, raggiungendo la via dei Murales e la panchina gigante, ma questo ve lo racconterò in un prossimo post!

 

 

 

VEDI ANCHE:

Drago di Vaia

Lupa del Lagorai

Cavallo di Vaia Haflinger

Passeggiate in Veneto

Escursioni Colline del Prosecco 

 

Vedi anche la sezione dedicata alle escursioni TREKKING, alle USCITE DI GRUPPO  e al VENETO

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