Per Trento basto io! Ecco la visita al Forte Belvedere di Lavarone

Il Forte Belvedere, Werk Gschwent, situato nei pressi di Lavarone, è una delle fortezze militari più grandi realizzate dall'impero austroungarico e tuttora visitabile.


Costruito tra il 1908 e il 1912, a strapiombo sulla Valdastico, aveva il compito, assieme agli altri sei forti costruiti dal governo di Vienna, e presenti sugli altipiani di Folgaria Luserna e Lavarone, di difendere le vie di accesso verso Trento e di supportare un eventuale avanzata verso Asiago e la Valdastico.

 

forte belvedere gschwent lavarone


COME ARRIVARE

Arrivare al Forte Bevedere è molto semplice: giunti in località Cappella di Lavarone, si seguono le indicazioni per il forte e si lascia la macchina nel parcheggio. Potete farla anche a piedi su comodo sentiero nel bosco.


Il forte è visitabile nel periodo estivo, in genere da aprile ad ottobre, ed è possibile anche partecipare alle visite guidate organizzate su prenotazione o da calendario nei giorni prefissati.


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Forte Belvedere Gschwent venne costruito a partire dal 1908 su uno sperone di roccia calcarea (quota 1177) a strapiombo sulla Val d'Astico.

 
Una volta ultimati i lavori (1912), il complesso del forte comprendeva un edificio principale (blocco casematte) con all'interno gli alloggi della guarnigione (circa 200 uomini), i servizi e i depositi viveri e munizioni, un blocco batteria in posizione avanzata collegava al primo attraverso due gallerie e infine un terzo blocco, costituito da tre postazioni per mitragliatrici raggiungibili da corridoi sotterranei scavati nella montagna.

 

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Il forte era dotato di tre obici da 10 cm in cupole d'acciaio girevoli, due osservatori e una ventina di mitragliatrici per la difesa ravvicinata.

 

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Due riflettori per casamatta assicuravano la sorveglianza notturna.

I contatti con l'esterno erano poi assicurati da un centralino telefonico, mentre al secondo piano era posizionata una stazione di segnalazione ottica che utilizza segnali luminosi, in collegamento con il forte di Luserna tramite l'avamposto Oberwiesen, il forte Cherle e l'osservatorio di monte Rust.

 

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Il forte si approvvigionava d'acqua grazie a due cisterne alimentate da una sorgente poco lontana, mentre l'elettricità era assicurata da un generatore a motore e batterie di accumulatori. 


PERCORSO DI VISITA

Il percorso di visita del Forte Belvedere è articolato su tre livelli e segue una numerazione progressiva delle sale.


 
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All'interno delle sale sono esposti materiali e cartelli esplicativi che raccontano tutti gli sviluppi della Grande Guerra e del forte, così, anche se non si sa molto in materia, si riesce ad avere una buona idea di come doveva essere la vita in trincea e sugli Altipiani.

 

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Scopro così che all'inizio della guerra, nel maggio 1915, forte Belvedere subì pesanti bombardamenti da parte dell'esercito italiano situato sul versante della Valdastico e di Asiago, ma la sua forza gli permise di resistere e di supportare, poco più tardi, l'offensiva austro-ungarica del maggio 1916, la famosa Straftexpedition, spedizione punitiva in tedesco.

 

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PER TRENTO BASTO IO

La sua potenza era all'epoca conosciuta da tutti, tanto da fregiarsi del motto “per Trento basto io”, a significare che da solo sarebbe riuscito ad evitare la conquista di Trento e del Tirolo (all'epoca il Trentino era Tirolo).

 

La visita del Forte Belvedere Gschwent approfondisce anche le varie tematiche della vita nel forte, come ad esempio l'infermeria, la centralina telefonica, il magazzino dei viveri, la stanza degli ufficiali, il posto di guardia e molte altre che erano la quotidianità del fronte.

 

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Attraverso dei tunnel sotterranei si possono raggiungere i quattro fortini avanzati muniti di riflettori che permettevano il controllo dell'intera area circostante.

 

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Con l'avvento della Strafexpedition si conclusero di fatto le operazioni militari in questa zona, spostando il fronte verso Asiago.


Contrariamente agli altri forti presenti sul fronte della Grande Guerra, il forte Belvedere scampò alla demolizione che avvenne negli anni Trenta dall'opera dei recuperanti in cerca di ferro, grazie all'intervento di re Vittorio Emanuele III che volle che almeno un forte rimanesse a testimonianza del conflitto per le generazioni future.

 

forte belvedere

Oggi Forte Belvedere può essere il punto di inizio di un bellissimo itinerario alla scoperta dei forti presenti sugli Altipiani di Folgaria, Luserna e Lavarone, un fronte d'acciaio, tutt'ora presente, a sbarramento su Trento e sull'antico Tirolo di lingua italiana (Trentino), che assolse a pieno il suo compito.

 

Calcolate circa 2 ore per la visita completa del forte. Consiglio di avere scarpe comode perché all'interno c'è molta umidità.

 

INFO UTILI:

Per maggiori informazioni, visita il sito del FORTE BELVEDERE oppure quelllo dell'APT ALPE CIMBRA

 

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