Il lago di Carezza si trova in Alto Adige e più precisamente in Val d'Ega, una valle molto scenografica situata tra Bolzano e la Val di Fassa, ai piedi dei giganti dolomitici di Catinaccio e Latemar.
Come arrivare.
Raggiungere il lago di Carezza in auto è molto facile: da Bolzano si arriva in circa 40 minuti ( sono 25 km di cui 4 in galleria), dalla Val di Fassa o Val di Fiemme, invece, bisogna superare il Passo di Costalunga e si scende poi a Carezza.
Nei pressi del lago è presente un parcheggio a pagamento (tariffa a seconda del tempo di sosta), da qui si passa un tunnel pedonale e si arriva al lago.
Se mi chiedete info sui parcheggi gratuiti devo dire che è davvero difficile trovarli. In via Bellavista ho trovato un'area di sosta camper e macchine, al tempo era gratuita, ora non lo so. Ovviamente il lago è più lontano e bisogna fare una bella camminata di circa 20 minuti.
LAGO DI CAREZZA, DOVE SI TROVA
Il lago di Carezza è di sicuro uno dei laghi più belli dell'Alto Adige e uno dei più fotografati delle Alpi. Custodito dai boschi della Val d'Ega come uno scrigno sacro, è un gioiello nel quale i campanili del Latemar specchiano i loro profili, così aguzzi da sembrare quasi inarrivabili.
Il lago è piccolo e basta davvero poco tempo per fare il giro ( è più il tempo perso per fare foto che la passeggiata di per sè) . Infatti, è lungo 300 metri, largo 140 e raggiunge una profondità di 22 metri. E' alimentato da sorgenti sotterranee del massiccio del Latemar e per questo motivo la sua estensione e profondità possono variare molto in base alle stagioni e alle condizioni metereologiche.
LEGGENDA
Il lago di Carezza ha ispirato più di una storia. Secondo la leggenda, molti anni fa viveva nel lago la ninfa Ondina che deliziava i passanti con la sua musica. Quando la sentì cantare, lo stregone di Masarè se ne innamorò e cercò di conquistarla usando i propri poteri, senza però riuscirci: deluso, chiese aiuto alla strega Langwerda, che gli consigliò di travestirsi da venditore di gioielli, di stendere un arcobaleno dal Catinaccio al Latemar e raggiungere il lago per attirare la ninfa e portarla via con sé.
Lo stregone creò tra le due montagne un bellissimo arcobaleno e si recò al lago, ma dimenticò di travestirsi. Anche se stupita dalla bellezza dell'arcobaleno, Ondina, spaventata dalla presenza dell'uomo, si immerse nelle acque del lago e non fu mai più vista. Distrutto dalle pene d'amore, lo stregone strappò l'arcobaleno dal cielo, lo fece in mille pezzi e lo gettò nel lago. Per questo motivo, ancora oggi il lago di Carezza risplende di tutti i colori dell'arcobaleno.
Lo
sapevate che il lago nasconde una statua delle leggendaria Ondina? Si
trova su una pietra in mezzo al lago e compare soltanto quando le
acque sono basse ( io non ho avuto questa fortuna).
PASSEGGIATA ELISABETTA
Meta colta della borghesia mitteleuropea, il lago di Carezza è la perfetta incarnazione di quella bellezza raffinata e melanconica che andava di moda agli inizi del '900. Quell'atmosfera intima, tipica dei laghi, che induceva a passeggiate lungo le rive in un silenzio meditativo. E il Grand Hotel Carezza, costruito in modo sfarzoso alla fine dell'Ottocento, era il centro di questo via vai. Tra gli ospiti famosi, l'immancabile imperatrice Sissi, ma anche Agatha Christie.
L’imperatrice soggiornò in questo hotel, di proprietà di Theodor Christomanos, cugino del lettore di greco dell'Imperatrice. L'arrivo di Sissi fu il risultato della paziente opera di convincimento di Christomanos presso i suoi amici e confidenti nella corte di Vienna che si rivelò, com'era prevedibile, una sensazionale pubblicità per la struttura.
Durante le sue vacanze estive, Sissi si faceva accompagnare spesso da una guida locale, lungo il sentiero n. 6, che era la sua passeggiata preferita.
Questa passeggiata c'è ancora oggi e prende il nome di “Passeggiata Elisabetta”, la si può effettuare anche dal lago di Carezza seguendo le indicazioni nei pressi del parcheggio.
Basta risalire verso Via Bellavista e ci si incammina lungo il sentiero 6, si passa per la pensione Simhild, poi per qualche vecchio maso e si arriva poi sul sentiero 3, nei pressi di una radura nel bosco, dove si trova il monumento Elisabetta.
Calcolate circa 2h30 per fare tutto A/R. A fine post vi metto la traccia da seguire.
Questo fu l'ultimo soggiorno in Trentino Alto Adige di Sissi. Vi ho già raccontato delle 2 vacanze imperiali a Madonna di Campiglio. Anche per il lago di Carezza, chi dal suo arrivo si aspettava mondanità e valzer, rimase deluso. Su questi monti Sissi cercava innanzitutto quiete e tranquillità. E di certo, all'epoca, presso il lago di Carezza, l'avrà trovata.
Vedi anche: I luoghi di Sissi in Italia
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Un luogo incantevole, da andarci almeno una volta nella vita!!!
RispondiEliminasi davvero!
EliminaGrazie per tutte queste belle informazioni. Sono posti meravigliosi che non ti stancheresti mai di vedere. Buona settimana Andrea, a presto
RispondiEliminagrazie!!
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