Non c'è processione, ricevimento o festa senza Schützen. O almeno così si dice. I maschi impettiti nelle loro colorate uniformi di tiratori scelti sono parte integrante della vita dei paesi in Tirolo, Alto Adige e del Trentino.
In Alto Adige ci sono 140 compagnie, tre bande musicali e circa 5.100 Schützen e Marketenderinnen (ossia vivandiere). Rispetto ai loro camerati del Tirolo e ai Gebirgsschützen della Baviera quelli altoatesini hanno anche una vocazione politica e non solo folkloristica e culturale.
La loro storia risale agli inizi del Cinquecento, ma hanno acquistato fama e notorietà ai primi dell'Ottocento, quando hanno fronteggiato con valore le "invincibili" truppe di Napoleone, comandati da Andreas Hofer.
Nella prima guerra mondiale hanno combattuto come Standschützen per l'Impero austro-ungarico, in prima linea, sul fronte dolomitico.
Seguì poi la divisione del Tirolo con l'annessione dell'Alto Adige al Regno d'Italia.
Dal 1961 al 1968, durante gli anni degli attentati e delle bombe in Alto Adige, gli Schützen subirono alcune restrizioni da Roma in quanto considerati corpo paramilitare.
Solo dal 2000 gli Schützen possono di nuovo sfilare con i fucili storici e sparare a salve.
KAISERJÄGER
I
Kaiserjäger o K.u.k. Kaiserjäger (Cacciatori Imperiali), invece,
erano un reparto di fanteria leggera dell'Esercito Imperiale
austro-ungarico, reclutati nei territori alpini dell'Impero, in
particolare nella Contea del Tirolo, che comprendeva i territori
dell'odierno Tirolo settentrionale e occidentale austriaci, dell'Alto
Adige (Südtirol), del Trentino (Welschtirol o Tirolo meridionale).
La
denominazione, che li differenziava dai comuni reparti di Jäger, era
dovuta alla particolare fedeltà, sempre manifestata dalla
popolazione tirolese alla figura dell'imperatore, per cui erano
considerati, in uno stato che non ha mai avuto una guardia del corpo
combattente, il vero reparto a difesa della persona del sovrano.
I
Kaiserjäger non erano un reparto di élite specializzato nella
guerra in montagna e, a parte il titolo, non si differenziavano per
addestramento, armamento e uniforme, dai comuni reparti di
cacciatori.
Il
corpo può essere paragonato a quello dei Bersaglieri italiani.
Essendo
però composti per la maggior parte da truppe reclutate sull'arco
alpino si adattavano perfettamente alle guerra sul fronte
dolomitico.
Si
distinsero per la loro incrollabile tenacia nei combattimenti la loro
fama è imperitura ancora oggi.
Portavano le mostrine verdi su bavero e gli ufficiali sul cappello, avevano l'insegna del corno da caccia con al centro l'aquila tirolese (aquila monocipite col capo rivolto a destra).
VEDI ANCHE:
Francesco Giuseppe I d'Austria
L'italianizzazione dell'Alto Adige e le opzioni
Il grembiule blu dei contadini altoatesini
La sezione del blog dedicata alla GRANDE GUERRA, al TIROLO e all'ALTO ADIGE
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