La leggenda del regno dei Fanes - Dolomiti

Tramandata da generazioni, la leggenda del regno dei Fanes è la più nota tra i racconti che animano le Dolomiti, un tesoro culturale che affonda le radici nel cuore della Ladinia.

 

Esplorando sentieri tra San Vigilio di Marebbe, l'Alta Badia, la Val di Fassa e Cortina, mi sono spesso imbattuto nei luoghi che hanno ispirato questa affascinante leggenda. Oggi voglio condividere con voi questa storia in versione breve, che mi ha accompagnato molte volte durante le mie escursioni.

 

IL REGNO DEI FANES

Molto tempo fa, quando il confine tra realtà e leggenda era ancora labile, le Dolomiti ospitavano il mitico popolo dei Fanes

 

Questo regno straordinario, costruito con l'aiuto delle marmotte, si estendeva tra maestose montagne, verdi valli, boschi incantati e prati fioriti. Tuttavia, il re dei Fanes non si accontentava di questa prosperità e ambiva a diventare il sovrano più potente di tutte le montagne.


 

leggenda regno dei fanes


Per realizzare i suoi propositi, strinse un patto con un'aquila dalle sembianze portentose: artigli d'oro e un becco che sprigionava fuoco. Per suggellare l'alleanza, il re promise in sposa all'aquila una delle sue figlie. 

 

DOLASILLA

Poco dopo, la regina diede alla luce due gemelle: Dolasilla e Luianta.  

Consapevole del patto malvagio del marito, la regina affidò Luianta alle cure delle marmotte e, al suo posto, pose nella culla una marmotta bianca. L'aquila, ignara dell'inganno, portò via la marmotta poco dopo.

 

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Nel frattempo, Dolasilla crebbe, trasformandosi in una donna forte, intelligente e coraggiosa.  

 

INCONTRO CON I NANI

Accompagnava spesso il padre nelle sue avventure. Durante una di queste spedizioni, giunsero al lago d'Argento, sopra Canazei, dove si diceva fosse custodito un tesoro dai nani. Dopo lunghe ricerche, il re trovò un baule d'argento contenente una pelliccia bianca come la neve e una misteriosa polvere grigia. I nani implorarono il re di risparmiar loro il tesoro, ma invano. 

 

Tuttavia, Dolasilla, mossa da compassione, restituì il baule.

Per ringraziarla, i nani le regalarono la pelliccia bianca e le consigliarono di trasformarla in una corazza. “Ti proteggerà in battaglia,” le dissero, ma la avvertirono: “Se un giorno dovesse tingersi di rosso, stai lontana dal campo di battaglia.” 

 

Inoltre, le suggerirono di versare la polvere grigia nel lago d'Argento. Dal lago nacque un canneto d'argento. Le canne, forgiate in frecce, divennero armi infallibili. Con la sua corazza unica e le frecce invincibili, Dolasilla fu incoronata guerriera al Plan de Corones, diventando una leggenda vivente.

 

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STREGONE SPINA DE MUL

Tra i nemici più temibili dei Fanes c’era lo stregone Spina de Mul, capace di trasformarsi in uno scheletro di mulo per compiere i suoi incantesimi. Attraverso inganni, lo stregone convinse Edl de Net, principe del popolo vicino, a combattere contro Dolasilla. 

 

Ma quando i due si trovarono sul campo di battaglia, non riuscirono ad alzare le armi l'uno contro l'altra. L’incontro segnò il destino di Dolasilla: ferita gravemente in un agguato, trovò però in Edl de Net l'amore della sua vita. Il principe, innamorato, decise di proteggerla e chiese ai nani del Latemar uno scudo magico che solo lui poteva brandire.

 

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Nonostante i sentimenti reciproci, la felicità di Dolasilla e Edl de Net fu breve.  

 

MORTE DI DOLASILLA

Il re dei Fanes, ossessionato dall'oro e dal potere, tradì il suo popolo alleandosi con nemici vicini. Per allontanare Dolasilla dal campo di battaglia, esiliò Edl de Net, sperando che la principessa lo seguisse e dimenticasse i suoi doveri. 

 

Dolasilla, straziata, vagò per i prati dell’Armentara, combattuta tra il suo amore e il destino del suo popolo. Quando la sua pelliccia si tinse di rosso come i tramonti sulle Dolomiti, ricordò l’avvertimento dei nani. Ma ormai era troppo tardi.

 

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Dolasilla andò in battaglia e cadde, segnando l'inizio della fine per il regno dei Fanes. Il re, colpevole di aver tradito il suo popolo, fu punito severamente: al Passo di Falzarego – il “Passo del re falso” – fu trasformato in pietra.  

 

LA BARCA SUL LAGO DI BRAIES

Luianta, cresciuta dalle marmotte, tornò finalmente a casa e accompagnò la regina e i pochi superstiti del regno dei Fanes sotto terra, in attesa di essere liberati.

 

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Si narra che una volta all’anno, in agosto, durante la luna piena, la regina dei Fanes e Luianta compaiano sul lago di Braies su una barca nera, attendendo il suono delle fanfare che annuncerà la rinascita del loro regno.

 

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