Il percorso ciclo pedonale dei quattro mulini e l'oasi Todori di Scorzè sono stati le mete della mia passeggiata, vicino a casa, in epoca di restrizioni covid. Con l'obbligo di rientrare nel proprio domicilio per le ore 14.00 ho cercato una camminata da poter fare velocemente e immersa nella natura. E' una vita che abito qui in questa zona e non conoscevo dell'esistenza di questo posto. E' sempre vero che non si ha mai finito di imparare!
Il percorso dei quattro mulini di Scorzè è lungo in totale 5km (10 km a/r) ma solo metà è veramente interessante, l'altra, si snoda sempre lungo il fiume, ma tra fabbriche e abitazioni.
Con il post di oggi cercherò di consigliarvi come pianificare al meglio questa passeggiata.
Il
primo consiglio è quello di parcheggiare in centro a Scorzè. Da qui
prendete via San Benedetto e, dopo un centinaio di metri, arriverete ad
un ponte sul fiume Dese. Sulla sinistra vedrete un sentiero che
costeggia l'argine. E' qui che inizia la nostra camminata, proprio a
metà percorso del percorso ciclopedonale dei quattro mulini. A fine post vi lascio la traccia fatta con Outdooractive così potete vedere la piantina
PRIMA PARTE
Inizio a seguire controcorrente il fiume e arrivo al primo mulino, il mulino Michieletto, il più piccolo dei tre mulini di Scorzè.
Nel passato i mulini, così come la maggior parte degli edifici, erano di proprietà di un nobile possidente locale e venivano concessi in affitto a mugnai della zona che ne curavano il funzionamento e ne gestivano l'attività produttiva. Nel '500 venne redatto un contratto d'affitto per un mulino a Scorzè, lungo il fiume Dese, che prevedeva la corresponsione al proprietario da parte del fittavolo di : 47 staia di frumento, 4 staia di avena, 4 paia di polli e 4 paia di galline.
Continuo la mia passeggiata lungo il sentiero e seguo l'andamento dell'argine del fiume con tantissime anse strette, immerse nella campagna.
In lontananza, con le giornate limpide, si possono ammirare le vette del monte Grappa, altopiano di Asiago, Pasubio, Lessinia e Piancavallo!!
Ci troviamo ora nell'oasi Todori, un'area caratterizzata da una forte biodiversità essendo limitrofa ad un corso d'acqua e sita in aperta campagna lontano dal disturbo generato dai centri abitati.
Poco più avanti arrivo al mulino Todori. L'esistenza di un mulino in questa zona è nota fin dal 1455 e descritto come un fabbricato realizzato in pareti di legno e coperto da coppi. Il mulino venne successivamente rifabbricato con le caratteristiche architettoniche tipiche delle ville venete di cui se ne può ancora identificare chiaramente la trifora centrale del piano nobile.
Qui finisce la ciclopedonale dei quattro mulini. Mi direte come mai non si poteva parcheggiare qui invece che a Scorzè!
La risposta è semplice. C'è solo un posto auto :((
SECONDA PARTE
Ritorno al ponte da dove è iniziata la mia camminata e continuo con l'altra parte del percorso, quella meno bella.
In questo tratto si passa per le case, i campi da tennis, la fabbrica della San Benedetto, un parco cittadino e qualche industria, ma si è sempre a contatto con il fiume Dese.
Questo fiume nasce nelle risorgive del territorio di Resana, vicino a Castelfranco Veneto, e scorre per 52 km principalmente nell'entroterra veneziano per poi sfociare nella laguna di Venezia, un po' come il suo “cugino” vicino, il fiume Sile.
Per la sua costante portata d'acqua durante l'anno il fiume Dese è sempre stato, fin dal medioevo, preziosa risorsa per gli abitanti delle zone attraversate. La sua placida corrente permise la costruzione di numerosi mulini per la macinazione delle granaglie. Nel 1589 lungo il suo tracciato erano presenti ben venti mulini di cui tre posti nel territorio di Scorzè e uno a Cappella.
Continuo a camminare seguendo il corso del fiume e arrivo al mulino Bonotto. Il mulino era costituito da due ruote a pale che alimentavano altrettante macine interne dedicate alla macinazione dei cereali e delle granaglie.
Nel 1920 era di proprietà della famiglia Bonotto che ne portarono avanti l'attività fino alla chiusura. Purtroppo non rimane molto del mulino ma dal cartello presente in zona c'è una bella immagine in bianco e nero. Almeno ci si può fare un'idea.
L'itinerario abbandona per un po' il corso del fiume per poi ricongiungersi più avanti nei pressi del mulino Cosma, punto finale della mia camminata.
Da qui ritorno per la stessa strada fino al ponte in via San Benedetto e poi al parcheggio.
Cosa dire di questa passeggiata?
La prima parte è davvero interessante ed è sempre immersa nella natura, la seconda, invece, più industriale e in ambiente cittadino, ma se avrete veramente bisogno di camminare, come è capitato a me in questo periodo, allora potete farlo tutto!!
Camminare fa sempre bene!
Vedi anche la sezione dedicata alle escursioni TREKKING e al VENETO
Dei posti stupendi, sicuramente gli occhi ne godono a pieno tante bellezze
RispondiEliminagrazie!!
Eliminagli argini dei fiumi hanno il loro significato. Grazie!
RispondiEliminaprego!
Eliminaè pure vicino a casa mia e non lo conoscevo. Grazie!
RispondiEliminaahah neppure io :))
EliminaGrazie della proposta descritta molto bene ‼️ A me è piaciuto molto
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