L'ossario
del Monte Grappa è, assieme a Redipuglia, uno dei sacrari militari
più importanti della Grande Guerra e si trova in cima al
Monte Grappa, a più di 1750 metri d'altezza.
Il monte
balzò in primissimo piano durante il primo conflitto mondiale,
strenuo baluardo di difesa dopo Caporetto e pedana di lancio per la
vittoria di Vittorio Veneto.
Conosco bene
il Grappa, faccio sempre moltissime escursioni sulle sue cime e ogni
volta è occasione per fare una visita, seppur veloce,
all'Ossario.
La scorsa settimana, dopo una breve visita di Asolo, ho voluto proseguire a mia giornata e salire fino a qui, visitando per bene e con calma il famoso sacrario del Monte Grappa.
STORIA
Al termine
della Grande Guerra, sul massiccio del Grappa vi erano molti piccoli
cimiteri militari, disseminati nei diversi punti della montagna in
cui maggiormente furono aspri i combattimenti. Le spoglie dei
caduti della 4°”Armata del Grappa” furono tumulate, spesso
durante gli scontri, nei diversi cimiteri di Valpiana, Col Calzeron,
Pertica, Mure, Coston e Cima Grappa. Da qui il progetto di
costruzione di un unico cimitero monumentale che accogliesse i resti
dei soldati e la loro memoria: l'Ossario di Cima Grappa. Il
Sacrario Militare di Cima Grappa si estende su un territorio che
interessa tre comuni della provincia di Treviso: Crespano del Grappa,
Borso del Grappa e Paderno del Grappa, ed è collocato sulla sommità
del Monte Grappa che, con i suoi 1.775 metri di altezza, è la cima
più alta dell'omonimo massiccio appartenente alle prealpi Venete.
OSSARIO ITALIANO
I lavori per
la costruzione durarono circa tre anni, e il sacrario fu inaugurato
il 22 settembre 1935. Le spoglie mortali dei 2.283 caduti
identificati sono disposte in ordine alfabetico, in loculi a forma di
arco e chiusi da delle lastre in bronzo che recano il nome, il grado
e le decorazioni al valore del caduto. Tra le tombe nominali
trovano posto, in maniera alternata, urne di dimensioni maggiori per
i 10.332 caduti non identificati, anch'esse chiuse da lastre in
bronzo con la scritta “ Cento Militi Ignoti”.
LA VIA EROICA
Dal piazzale
dove sorge il sacello della Madonna del Grappa, pure lei mutilata da
un colpo di cannone nemico, si dipana per circa 300 metri la Via
Eroica, che collega di fatto il sacello al Portale Roma, su cui
campeggia la scritta “Monte Grappa tu sei la mia Patria".
Ai lati della Via Eroica vi sono i quattordici cippi in granito,
disposti su due file parallele, recanti i nomi delle località sul
Monte Grappa dove più aspri furono i combattimenti.
OSSARIO AUSTRO-UNGARICO
Come già
accennato, nella stessa area monumentale (più precisamente, nella
parte nord) si trova l'ossario austro-ungarico, che raccoglie le
spoglie mortali di10.295 caduti, di cui solo 295 identificati. I
loculi che accolgono i resti di questi ultimi, hanno una forma analoga
a quella dei caduti italiani, mentre i 10.000 caduti ignoti riposano
in due urne ai lati della cappella centrale.
SOLDATO PETER PAN
Se fate un
po' di attenzione, tra i vari loculi dell'ossario austro-ungarico
troverete quello del soldato Peter Pan.
Peter Pan è
esistito davvero, morto in battaglia durante la Grande Guerra e
sepolto qui sul monte Grappa. Pure lui veniva dall'isola che non c'è,
anzi da un paese dell'Ungheria che ora non esiste più. Ed è qui che
la storia del giovane soldato si intreccia e si mischia alla fiaba di
James Barrie dell’eterno bambino che non voleva mai crescere:
figlio di una povera ragazza madre, tale Maria Pan, che lo ebbe ad
appena diciotto anni, Peter, una volta arruolato nelle file
dell’Esercito Austro-Ungarico venne mandato tra le valli di Vicenza
e Asiago, dove, però, non visse la sua gioventù come nella favola:
la follia dei politici e dei generali infarciti della retorica sulla
“ricerca della bella morte” lo strappò alla sua terra e a sua
madre, consegnando il suo ricordo e la storia al Monte Grappa, dove è
rimasto un eterno bambino, poiché la morte lo colse il 19 settembre
1918 a soli vent'anni. Peter Pan può ritenersi un soldato fortunato
perchè al momento del suo ritrovamento si conobbe il suo nome e
cognome, motivo per dare ai famigliari notizie del ritrovamento della
salma e il luogo di sepoltura. Nelle sue tasche si trovarono dei
sassolini, piccoli fiori e delle conchiglie. Ecco quindi un altro
mistero che dura fino ai giorni nostri che non risolve l'enigma di
quelle mani pietose che depongono ogni giorno fiori di campo,
sassolini del Grappa o conchiglie di mare davanti alla sua tomba.
GALLERIA VITTORIO EMANUELE III
Si tratta di
una vera e propria fortificazione militare di grande complessità e
abilità costruttiva, realizzata al di sotto della Cima Grappa e
finalizzata a potenziare la difesa del massiccio. Fu progettata
dal Colonello del Genio Nicola Gavotti e realizzata nell'arco di 10
mesi a partire dal novembre del 1917. La galleria si dipana su
un percorso principale lungo1.500 metri, al quale si accede dal lato
della Caserma Milano e da cui si dipartono numerosi corridoi
laterali, destinati a ospitare bocche di artiglieria, osservatori e
postazioni per mitragliatrici.
CASERMA MILANO
L'edificio,
addossato sul fianco roccioso del monte onde evitare di essere
colpito dal fuoco diretto dei cannoni avversari, consentiva alle
truppe di entrare direttamente alla Galleria Vittorio Emanuele III
attraverso un cunicolo e senza uscire all'esterno. Oggi al suo
interno sono stati allestiti spazi espositivi nei quali sono esposte
armi, attrezzature, cimeli rinvenuti sul campo di battaglia, immagini
e documenti dell'epoca con particolare riferimento al settore
montano.
Consiglio a
tutti di venire in cima su questa montagna. Se non ve la sentite di
farla a piedi come ho fatto io durante l'escursione San Liberale –Cima Grappa, potete arrivare in macchina per la Strada Cadorna
che parte dalla pianura e arriva al Rifugio Bassano.
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Buona giornata
RispondiEliminagrazie, anche a te!
EliminaCaro Andrea, seguire il tuo blog, è come essere sempre in viaggio e conoscere nuovi luoghi.
RispondiEliminaSono stato già due volte in questo luogo e posso assicurare che una volta visto non si dimentica!!!
Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
grazie!!
EliminaMolto interessante il tuo Blog Andrea, complimenti davvero
RispondiEliminagrazie!
Eliminagrazie per questo post molto interessante, non sono mai stata fino ad ora in questo luogo, foto bellissime come sempre!
RispondiEliminaBuona domenica delle Palme
Alice
grazie, anche a te!
EliminaWoooooow, che belle foto complimenti e grazie come ci fai scoprire nuovi posti belli !
RispondiEliminagrazie!!
Eliminagrazie per avermi fatto conoscere la storia del soldato Peter Pan. è una storia commovente per quanto assurda, come tutte quelle che terminano per via delle guerre.
RispondiEliminaeh si :((
EliminaUna storia tenera e triste quella di Peter che mi ha subito ricordata quella del Piero di de André. Le guerre sono orribili. Bisognerebbe pensarci, forse poi non sarebbe necessario costruire ossari... Un abbraccio grande e buona Pasqua :)
RispondiEliminagrazie 1000! buona Pasqua!
Elimina
RispondiEliminaÈ stato nella storia, peccato che ci siano state guerre in questo posto. Le immagini sono belle, è sempre bello ricordare, anche se sono momenti tristi che sono rimasti nel passato.
abbracci