Il giro della Tofana di Rozes è una delle escursioni di Cortina d'Ampezzo tra le più belle e panoramiche.
Prescindendo dal bellissimo panorama che si gode dalla vetta, anche il giro intorno alla Tofana di Rozes può rivelarsi un'interessante impresa: non solo ci si trova a stretto contatto con altissime pareti, ma si attraversano anche valli selvagge, cascate, panorami a 360° e un rifugio proprio sul punto più alto.
Il giro della Tofana di Rozes è lungo circa 12 km e lo si percorre tranquillamente in 5/6 ore superando un dislivello di 1200 metri complessivo (600 metri invece è il dislivello dal punto più basso a quello più alto del percorso), anche senza fare effettuare la via ferrata Scala del Minighel.
Si può percorrere sia in senso orario che antiorario. La salita più ripida si trova nel senso orario; vedete voi quale fare, se siete più forti in salita allora vi conviene fare il senso orario, come ho fatto io :)
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SI PARTE DAL RIFUGIO DIBONA
Ma vediamo le cose con ordine.
In entrambi i casi il punto di partenza del Giro della Tofana di Rozes è il rifugio Dibona, raggiungibile in macchina con una stradina, prima asfaltata e poi sterrata, che si parte dalla strada che conduce al Passo Falzarego.
Sistemato zaino e scarponi siamo pronti per la nostra camminata!
SENTIERO 404
Ci
incamminiamo lungo il sentiero che parte subito dietro il rifugio
Dibona e iniziamo a salire leggermente di quota puntando al
sentiero 404 che si trova un po' più avanti (nella mappa che vi lascio a fine post si capisce bene).
Tralasciamo il sentiero sulla destra che conduce al rifugio Giussani ( è quello da dove scenderemo al ritorno) e anche, poco più avanti, quello sulla sinistra 412, che si snoda più basso, continuando quindi sempre su sentiero 404 fino a Vallon Tofana.
Da qui si aprono i primi panorami verso le Cinque Torri, Nuvolau, Lastioi de Fomin Mondeval e, in lontananza, il ghiacciaio della Marmolada.
CASTELLETTO E LA GUERRA DI MINE
Dominati dalle imponente pareti della Tofana di Rozes, passiamo la zona del Castelletto.
Qui notate bene i detriti e i massi che ci sono. Non è stata una frana, ma una mina.
Ebbene si, vi ho raccontato più volte nel blog della guerra di mine durante la Grande Guerra. Pure questa zona di Cortina d'Ampezzo è stata teatro della guerra di trincee e di posizione. L'esercito austroungarico era posizionato sulla sommità del Castelletto e aveva sotto controllo le vie d'accesso al Falzarego e Valparola.
Ecco allora che l'esercito italiano costruì una galleria sotto le postazioni austriache e le fece saltare in aria con della dinamite.
Questo è capitato sia al vicino Lagazuoi, ma anche sul Col di Lana, Pasubio e sul Monte Cimone a Tonezza. I risultati, comunque, non portarono a grandi miglioramenti di posizione per entrambe le parti. I segni, però, si vedono ancora oggi.
Vi invito a leggere la mia sezione dedicata alla GRANDE GUERRA
FORCELLA COL DEI BOS
Continuiamo su sentiero 404 e raggiungiamo la Forcella Col dei Bos a 2331 metri d'altezza.
Durante la nostra camminata abbiamo modo di incrociare molti escursionisti di diversi Paesi, non solo italiani e tedeschi, ma anche americani, spagnoli e francesi, a conferma dell'internazionalità e dell'importanza della località ampezzana.
VAL TRAVENANZES
Alla forcella andiamo a destra, sempre su 404, e ci inoltriamo in Val Travenanzes, una delle valli più selvagge delle Dolomiti che vi ho raccontato nel mio post Escursione in Val Travenanzes partendo da S. Uberto.
Qui proseguiamo dritto e, all'altezza di una deviazione senza segnaletica (circa a 30 minuti dalla forcella, in questo punto consiglio di controllare un'applicazione sentieri, a fine post vi metto la mia traccia che potete seguire in loco), andiamo a destra e continuiamo in salita fino a trovare un altro incrocio (cartelli): a destra c'è la via ferrata “Scala del Minighel”, la via ferrata più antica di Cortina, dritto, invece, il sentiero 403, indicato come “sentiero Facile” (in confronto alla via ferrata).
CASCATA
Andiamo dritti, evitando la via ferrata, e ci avviciniamo ad un crinale sotto parete verticale, dove scende una bella cascata e raggiungiamo la parte più impegnativa del Giro della Tofana di Rozes, una ripidissima salita tra rocce, sassi, ghiaino, cordini (per sicurezza) e legni che risale fino al punto più alto dove è situato il rifugio Giussani.
Controllate sempre la segnaletica rosso e bianca per la direzione giusta.
Pure qui troviamo tracce della Grande Guerra con filo spinato, trincee e resti di accampamenti.
RIFUGIO GIUSSANI
Ancora in ripida salita, ormai vediamo benissimo la cima della Tofana di Rozes, risaliamo il circo glaciale attraverso una zona franosa e arriviamo alla forcella Fontananegra e al rifugio Giussani a metri 2561.
Il rifugio è dominato da possenti pareti dolomitiche e offre una cucina tipica ampezzana con piatti della tradizione (davvero invitanti quelli che ho visto).
Per questioni tempistiche preferiamo continuare la nostra camminata e scendere al parcheggio.
DISCESA AL RIFUGIO DIBONA
Ovviamente una piccola pausa per riprendersi un po' dalla ripidissima salita, e via in discesa di fronte alla Val Falzarego scendendo su un canalone dedritico che costeggia sulla destra i resti dell'antico rifugio Cantore e arriva poi al Vallon Tofana su carrareccia che scende a tornanti fino al rifugio Dibona.
PRANZO IN RIFUGIO
Dopo 5 ore di cammino la fame è davvero tanta e non si può resistere ai profumi che escono dal rifugio :)
Ecco allora che ci siamo seduti in un tavolo sulla terrazza all'aperto, con vista Dolomiti, e abbiamo ordinato uno dei piatti tipici delle nostre montagne: uova, speck e patate all'ampezzana e, come dolce, gelato con frutti di bosco:) Tutto davvero ottimo!
Vedi anche i piatti tipici da mangiare a Cortina d'Ampezzo
Il modo migliore per recuperare le forze e concludere questa escursione Giro della Tofana di Rozes, tra panorami dolomitici, valli selvagge, storia e buon gusto, immersi tra le vette della Regina delle Dolomiti.
Vedi anche: 6 escursioni da fare sulle Tofane
SCHEDA TECNICA
Dislivello complessivo: 1200 metri
Tempistica: 5/6 ore (farete di sicuro tante soste foto)
Livello: impegnativo
INFO UTILI:
Per altre escursioni a Cortina d'Ampezzo, vi invito a visitare la sezione trekking del sito ufficiale di Cortina d'Ampezzo con una ricca proposta di escursioni di vario livello.
VEDI ANCHE:
La sezione TREKKING del mio blog e quella dedicata al VENETO
Bellissimo!!! Per me è un pò troppo impegnativo, però è un giro che merita ^_^
RispondiEliminaBuon fine settimana
grazie!! buon sabato!
EliminaCiao Andrea, ci hai portato in un altro posto, pieno di bellezza e di storia. Merita davvero :) A presto
RispondiEliminagrazie!!
Eliminaescursione stupenda!! foto bellissime
RispondiEliminagrazie!!
EliminaUn giro splendido, forse per me un pochino faticoso, ma posti meravigliosi!
RispondiEliminabuona serata
Alice
grazie!!
EliminaGrazie, grazie che mi porti tu in questi posti fantastici, io non ce la farei....
RispondiEliminaoddio lo sapevo che non dovevo venire a trovarti. Sono proprio di ritorno da due settimane a Corvara e ho fatto tanti giri nella val di Fanes e Travenanzes. Che spettacolo, e che nostalgia. Vorrei poterci tornare domani. Anzi, ho letto tutti i tuoi post sulle camminate in zona
RispondiEliminaIo il 404 non l’ho mai trovato
RispondiEliminail sentieo 404 è un po' più avanti rispetto al rifugio, nella mappa si vede il punto di incontro tra i due sentieri
EliminaLo consiglieresti con un cane?
RispondiEliminaCiao Andrea potendo confrontare il difficile anello del Pelmo, questo si equivale o è più semplice ?
RispondiEliminail giro ad anello del Pelmo non l'ho fatto, ma penso questo sia più facile
Elimina01/09/2024
RispondiEliminaFatto oggi, giro bellissimo ed impegnativo allo stesso tempo