Il Monte Sabotino è una delle escursioni più interessanti da fare in zona Friuli Venezia Giulia a tema Grande Guerra.
Questa camminata che si snoda tra Italia e Slovenia conduce alla scoperta della seconda linea difensiva austro-ungarica conquistata dalla Seconda Armata Italiana il 6 agosto 1916 durate la Sesta Battaglia dell'Isonzo.
Pochi giorni fa ho avuto modo di effettuare questa escursione in una bella giornata di dicembre con cielo limpido e terso. Autunno e inverno, infatti, sono i periodi migliori per camminare su queste montagne. In estate fa davvero caldo e più che una piacevole camminata diventa un calvario.
Preparo lo zaino con tutta l'attrezzatura da trekking e, come abbigliamento, consiglio il classico “a cipolla” cercando di rimanere un po' più leggero rispetto alle classiche escursioni invernali in montagna. In particolare come guscio mi porto una giacca Terrex più comoda rispetto a quelle invernali per la neve, pile, scarpe trekking uomo, pantaloni estivi, cappello, acqua, pranzo al sacco e... partenza da Mestre per Gorizia alle ore 7!
SI PARTE DA SAN MAURO
Punto di partenza è il piccolo parcheggio (pochi posti auto, ca 7) situato poco prima della chiesetta di San Mauro (potete impostare sul navigatore chiesa San Mauro Gorizia). Da qui si apre una bella veduta sulla valle dell'Isonzo e sulla città di Gorizia.
Seguiamo la stradina asfaltata e, poco più avanti, arriviamo ad un bivio dove ci sono i primi cartelli: San Valentino 1H30 e Monte Sabotino 2H00 su sentiero 97.
SENTIERO 97
Seguiamo la segnaletica e, poco dopo, la stradina diventa sentiero che si intrufola nel bosco e, con un breve strappo in salita, raggiunge un cavalcavia che supera una strada.
Da qui si riprende il sentiero e si entra in Slovenia. In pochi minuti raggiungiamo un altro bivio (segnaletica): a sinistra sentiero per esperti "direttissima", a destra sentiero escursionistico.
Decidiamo di tenere la destra e iniziamo a salire in un bosco di roverella e scotano (albero della nebbia), con le sue foglie rosse autunnali, puntando all'eremo di San Valentino.
La salita è una continua serie di curve che si possono tagliare con sentieri più ripidi. Se avete un cellulare con applicazioni sentieristica capirete bene.
PANORAMA SU NOVA GORICA
Arriviamo al primo punto panoramico con tanto di panchina su Nova Gorica dove si ha modo di ammirare il sottostante ponte di Solkan. Qui parte il sentiero principale che arriva dalla Slovenia e dove c'è anche un parcheggio più grande rispetto a quello di San Mauro.
SCRITTA TITO
Fatte
le foto di rito ci rimettiamo in marcia e questa volta prendiamo un
sentiero che taglia i numerosi tornanti e sale nel bosco fino a
raggiungere la scritta dedictata a Tito, facilmente visibile anche a
chilometri di distanza e in particolare dalla parte italiana della
vallata di Gorizia. Sul posto, invece, non si riesce a capire bene.
La scritta, simile a diverse altre realizzate in quel periodo nel territorio dell'allora Jugoslavia, anche vicino al confine, aveva un chiaro intento propagandistico, rivolto in particolare verso le popolazioni oltre confine.
EREMO SAN VALENTINO
Seguiamo ancora il sentiero 97 e arriviamo ai ruderi dell'eremo di San Valentino a 530 metri d'altezza. Da qui si apre una vista sublime sulla valle dell'Isonzo, da una parte, e sul Collio, dall'altra, ma anche sul suggestivo Monte Santo con il suo santuario.
Abbiamo quasi raggiunto la parte più alta del Monte Sabotino.
Ora il tracciato che dobbiamo seguire è bene visibile: si snoda in cresta (numerosi cippi di confine) con visuali pazzesche sul fiume Isonzo dall'alto.
MONTE SABOTINO
Lungo la panoramica cresta, che segna il confine tra Slovenia e Italia, si possono notare i diversi lavori di trinceramento, gli osservatori italiani e austroungarici e le postazioni per cannoni.
Raggiungiamo la cima del Monte Sabotino mt 609 e scendiamo leggermente di quota, sempre su fondo di massi e pietre, classico del Carso, fino a raggiungere il rifugio Sabotino.
Nei
pressi del rifugio sono presenti delle gallerie, una caverna con 8
cannoniere, ma anche
delle trincee e posti di osservazione.
Purtroppo non tutto è visitabile perchè molte gallerie sono chiuse con dei cancelli. Probabilmente le apriranno durante le visite guidate.
SOSTA GOLOSA IN RIFUGIO
Oggi ci siamo portati il pranzo al sacco e facciamo sosta nel tavolo con panchine dopo il museo.
Non potevamo però andare via senza aver assaggiato una torta locale come la Gibanica e uno strudel di mele!
Davvero ottimo e prezzi super onesti!
RIENTRO
Ma ora è la volta del rientro. Per tornare alla macchina seguiamo la strada asfaltata e, al terzo tornante, prendiamo il sentiero che si immerge pianeggiante nel bosco e che raggiunge un'altra strada.
La seguiamo in discesa e, dopo il primo tornante, prendiamo a sinistra un sentierino che scende ripido nella vegetazione fino ad incontrare il sentiero di questa mattina (quello con tutte le curve).
Andiamo a sinistra e lo seguiamo fino a ritrovare il punto in cui all'andata lo abbiamo lasciato per la scorciatoia!
Da qui procediamo lungo lo stesso sentiero ammirando splendidi panorami, con una luce diversa, fino al parcheggio vicino alla chiesetta di San Mauro.
VEDI ANCHE:
Escursioni Friuli Venezia Giulia
La sezione del blog dedicata al FVG, alla GRANDE GUERRA e al TREKKING
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