Le regole della Magnifica Comunità di Fiemme: scopri la storia

Durante le vostre camminate nel centro storico di Cavalese avrete di sicuro notato il grandioso Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, una delle opere più rappresentative dell'intero panorama artistico trentino nonché simbolo delle millenarie tradizioni di autogoverno ed autonomia della popolazione locale.

Il palazzo, al fianco del quale si innalza la torre civica, venne fatto costruire nel medioevo dai principi vescovi di Trento come sede, prima temporanea, poi fissa, del vicario che qui, tra l'altro, amministrava la giustizia. Con il passare del tempo, e con l'ampliarsi e l'abbellirsi della struttura, il palazzo divenne anche residenza estiva degli stessi principi vescovi.

Quando, con il terremoto napoleonico, il principato vescovile smise di esistere, il palazzo venne utilizzato come carcere e poi come magazzino del sale dal governo austriaco, fino a quando non venne acquistato dalla Magnifica Comunità di Fiemme (nel 1850), che vi trasferì la propria sede.

credits Visit Fiemme,

LE REGOLE DELLA VALLE

La Magnifica Comunità di Fiemme è un'istituzione alto medioevale, grazie alla quale i valligiani per secoli hanno gestito autonomamente alcuni aspetti della vita comune, come i boschi e i pascoli. In sostanza, nel territorio della Magnifica Comunità di Fiemme, della Val di Fassa e dell'Alto Adige, alcuni beni erano proprietà collettive e individuali: venivano distribuiti tra i capifuoco (capifamiglia) aventi diritto e amministrati da alcuni di loro, detti regolani, eletti tra i residenti della Comunità. Non è che la rappresentanza elettiva e l'autogoverno (seppur limitato ad alcuni ambiti) fossero tanto frequenti, nel mondo medioevale.

credits Visit Fiemme

Le Regole sono state per secoli curatrici attente del paesaggio e dei boschi, prati e pascoli della Val di Fiemme e delle Dolomiti. E tuttora lo sono, almeno in parte e in forma un po' diverse. Le autorità locali, il principato vescovile di Trento, ma anche la Serenissima e il patriarcato di Aquileia, sfruttavano le risorse locali, ma si interessavano poco di Regole e Comunità. L'isolamento delle valli montane, la loro sostanziale irrilevanza agli occhi dei poteri centrali ha consentito la nascita di queste formule intelligenti di autogoverno.

credits Visit Fiemme, Emanuele Tonoli

In Val di Fiemme, ad esempio, pare che a quell'epoca gli abitanti gestissero le scarse risorse della montagna (pascoli legname,fienagione etc etc) con una forma di autogoverno che prevedeva l'uso civico, cioè comunitario: tutti erano proprietari.

credits Visit Fiemme

VISITA AL MUSEO

Oggi la nobile residenza della Magniica Comunità di Cavalese, riaperta al pubblico nel luglio 2012, è adibita a museo. Lo vedete bene, così pieno com'è di sale decorate e opere di artisti della scuola di Fiemme, unico vero esempio di bottega pittorica trentina, da Giuseppe Alberti ai fratelli Unterperger. Sono inoltre accessibili le prigioni ottocentesche caratterizzate da innumerevoli incisioni che ci rimandano le memorie e i pensieri dei detenuti.

credits Visit Fiemme, Sandro Zanol

credits Visit Fiemme, Piero Gualdi

credits Visit Fiemme

Per informazioni su come si svolge la visita, prezzi dei biglietti e orari di apertura, visita il sito ufficiale del Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, oppure visita quello dell'APT Val di Fiemme.

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