La prima guerra mondiale fu un conflitto di portata globale che segnò un punto di svolta nella storia dell'umanità. Oltre alla morte di milioni di persone, la guerra ebbe un impatto significativo anche sul campo tecnologico, con lo sviluppo di nuove armi e tecnologie che avrebbero cambiato per sempre il modo di fare la guerra.
In questo post sul blog ci concentreremo sulle armi utilizzate durante la prima guerra mondiale, evidenziando le innovazioni tecnologiche che le resero così letali anche in Italia.
L'ARTIGLIERIA
La grande rivoluzione dell'artiglieria inizia con l'abbandono dei proiettili sferici (palle di cannone) a favore dei proiettili oblunghi, sviluppandosi di pari passo alla rivoluzione industriale di fine '800, condividendo con essa le evoluzioni meccaniche, metallurgiche e chimiche.
IL
CANNONE
Come
tutte le armi da fuoco, anche le artiglierie si basano sulla forza di
un'esplosione che espelle da una canna un proietto.
La
canna è un tubo metallico creato in modo da resistere all'insulto
dell'esplosione; da una parte è aperto e dall'altra chiuso con un
tappo (otturatore). Aperto l'otturatore, viene infilato in canna il
proietto e poi una carica esplosiva che serve per il lancio.
La
canna al suo interno ha una rigatura in rilievo con la quale viene
impresso un moto rotatorio al proietto, necessario affinché rimanga
stabile nella sua traiettoria. Il proietto esternamente ha delle
cinture di rame solidali (corone) che essendo "tenere" si
intagliano nelle rigature della canna.
Questo consentì di poter sparare più colpi e essere più precisi
Nuovi
affusti, nuovi acciai per canne più resistenti e nuovi esplosivi
portarono all'adozione di proietti più efficaci che potevano essere
lanciati a maggiore distanza.
I proietti sono dei cilindri fatti a
punta (per aumentarne l'aerodinamicità) e all'interno sono cavi (per
alloggiare l'esplosivo). In punta o sul fondo si trova la spoletta,
ovvero quel meccanismo in grado di garantirne lo scoppio nel momento
dell'impatto sul bersaglio (a percussione) o sopra di esso (a tempo).
Il proietto con scoppio a tempo si chiama Shrapnel: scoppiando in
aria sopra gli assembramenti proietta contro di loro una grandinata
di pallette di piombo.
Generalmente si pensa che i vari pezzi di artiglieria abbiano tutti le stesse caratteristiche, in realtà ogni pezzo ha un utilizzo specifico a seconda del contesto in cui deve essere impiegato:
CANNONE
per colpire bersagli verticali e mobili data la forte velocità
iniziale e traiettoria tesa del proietto.
OBICE
per poter colpire bersagli nascosti dietro ostacoli data la
traiettoria abbastanza curva del proietto.
MORTAIO
per colpire bersagli nascosti e orizzontali, data la traiettoria
molto curva del proietto.
Obici
e mortai, grazie alla comune caratteristica di traiettoria più o
meno curva, colpiscono bersagli nascosti ma a loro volta possono
essere piazzati dietro ostacoli permettendo così un utilizzo
riparato dai colpi e dalla vista del nemico.,
Durante
la Grande Guerra le ferite causate da munizioni di artiglieria furono
circa il 70%. Questo dato da solo rende l'idea del peso che tale arma
ebbe durante la prima guerra mondiale.
SOMMERGIBILI
Usati
per la prima volta in modo efficace durante la guerra di Secessione
Americana, hanno visto uno sviluppo notevole nella Grande Guerra.
Già
nel 1914 iniziarono le operazioni navali tra le nazioni belligeranti;
nel Mediterraneo tra Francia e Regno Austroungarico e nel mare del
Nord tra Inghilterra e Germania. La fine del 1914 vide per la prima
volta l'attacco
ad una nave francese da parte di un sottomarino austro-ungarico nel
'mare nostrum', mentre i tedeschi già nel Settembre del 14 avevano
affondato una nave inglese.
Tuttavia il vero inizio della guerra sottomarina si può identificare con il comunicato ufficiale della Marina Imperiale tedesca del Febbraio 1915.
Nell'aprile dello stesso anno viene affondato al largo dell'Irlanda il transatlantico americano 'LUSITANIA', da parte di un sottomarino tedesco. Questa azione contro una nave civile causò la nascita di un sentimento antitedesco in America ed è da molti considerata una delle cause scatenati dell'entrata in guerra degli Stati Uniti al fianco delle truppe dell'Intesa.
NAVI
CORSARE
Principalmente
usate dalla Germania, erano navi mercatili o addirittura
transatlantici armati e camuffati che venivano utilizzate contro il
naviglio mercantile nemico.
Utilizzate
specialmente al largo della costa africana e dell'America Latina,
utilizzavano porti di nazioni non belligeranti o amiche come basi di
rifornimento.
TRENI
ARMATI
Sfruttando
la linea ferroviaria questi treni erano stati trasformati in "navi
terrestri", con turni di guardia, aree di riposo, cambuse,
esattamente come su di una nave.
In
40 secondi erano in grado di passare dalla corsa al fuoco. In Italia
vennero utilizzati lungo la costa Adriatica, rendendo possibile una
reazione rapida alle incursioni contro le città costiere.
GUERRA
IN SUPERFICIE
Le marine di tutte nazioni coinvolte nel conflitto
possono essere considerate di nuova concezione, infatti si passò
agli inizi del secolo dalle navi con scafo in legno a quelle miste
(con scheletro in legno e corazzatura in ferro) per arrivare poi alle
navi moderne completamente in metallo. Anche la propulsione delle
navi passò da un misto vela / vapore a vascelli mossi completamente
da motori.
Nel
Gennaio 1915 ebbe luogo la prima grande battaglia navale nel mare del
Nord tra le flotte inglesi e tedesche con il risultato di porre fine
ai raid della marina Imperiale sulle coste inglesi.
A questa battaglia seguirono poi diverse altre azioni in tutti i mari del globo terrestre.
Tutte
le nazioni belligeranti avevano porti in tutto il mondo (le colonie)
che allo scoppio della guerra vennero utilizzati per scopi
bellici.
Le
operazioni sul mare di quest'anno vedono però un'azione che verrà
ricordata come la prima operazione anfibia della storia. Nel
Febbraio, le forze franco-inglesi tentano uno sbarco presso lo
stretto dei Dardanelli.
Lo
scopo di questa operazione era quello di forzare lo stretto e
costringere alla resa l'impero Ottomano, tuttavia dovettero desistere
a causa della reazione delle forze sia navali che terrestri della
Triplice Alleanza
Nel 1915 la Regia Marina italiana disponeva di una flotta relativamente esigua, basata in due sedi principali, Brindisi e Venezia. Tuttavia, non presentava particolari squilibri in confronto a quella Austro-Ungarica, serbata intatta proprio in vista di un impegno in Adriatico, sia come alleata che come antagonista della flotta italiana.
AERONAUTICA
Nel
1915 l'utilizzo dell'arma aerea inizia a divenire comune tra alcune
delle nazioni coinvolte nel conflitto, e, ogni nazione aveva
all'interno dei propri eserciti una componente aerea, sia di terra
composta da ricognitori, bombardieri e caccia, che di mare,
equipaggiata con idrovolanti.
Saranno
questi ultimi a essere utilizzati dalla Marina Imperiale asburgica
nel 1915, all'entrata in guerra dell'Italia, per bombardare le città
costiere dell'Adriatico.
Gli aerei utilizzati erano costruiti prevalentemente in legno e tela e inizialmente anche l'armamento era limitato. Solo a metà del 1915 verrà brevettato il sistema di sincronismo tra la mitragliatrice e l'elica dell'aereo che permetterà di montare l'arma direttamente di fronte al pilota.
La
superiorità dei cieli in questo periodo è senza dubbio delle forze
Austro-tedesche che aveva acquisito diversi velivoli per le proprie
marine e forze terrestri.
Lo sviluppo di questi modelli però non era sufficiente per rendere gli aerei delle armi efficaci in guerra.
A renderli tali furono i primi aviatori, ovvero quei piloti che con la loro abilità seppero dare un contributo decisivo per le sorti di una battaglia. Il più famoso di tutti fu il tedesco Manfred von Richtofen, soprannominato "Barone Rosso", mentre in Italia le gesta più conosciute furono quelle di Francesco Baracca.
VEDI ANCHE
Vi invito anche a leggere la sezione del blog dedicata alla GRANDE GUERRA con vari post dedicati alle escursioni per le trincee e approfondimenti storici su personaggi e fatti come, ad esempio, Francesco Giuseppe I d'Austria, sua moglie Sissi, i ragazzi del 99, la Strafexpedition, le 12 battaglie dell'Isonzo, la Battaglia di Caporetto, la battaglia di Vittorio Veneto o l'attentato di Sarajevo.
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