Cosa vedere a Gemona del Friuli in un giorno

Gemona è una delle cittadine più belle della provincia di Udine e di tutto il Friuli Venezia Giulia. Ho avuto modo di visitare questo bellissimo borgo durante il mio soggiorno in Carnia presso l'Albergo Diffuso Zoncolan, una piccola vacanza tra montagne autentiche e villaggi da fiaba.
Arrivare è molto facile: passato Udine, si esce all'uscita autostradale di Gemona- Osoppo e si arriva poi in pochi minuti in centro. Dal capoluogo Trieste sono circa 100 km.
Prima di inoltrarci all'interno dei suoi vicoli e visitare il centro storico, è bene, però, conoscere il passato di Gemona.
Il 1976 è una delle date fondamentali nella storia recente del Friuli. Il 6 maggio, infatti, la regione fu colpita da un terremoto che in meno di un minuto distrusse buona parte del suo territorio. Alle 21.06 il monte San Simeone, tra Gemona e il lago di Cavazzo, cominciò a tremare per 50 lunghissimi secondi : furono danneggiati settantasette comuni italiani e diversi altri anche in ex Jugoslavia. Complice l'orario serale, morirono 989 persone. Quello che non crollò allora lo fece pochi mesi dopo un altro terremoto il 15 settembre, che diede il colpo di grazie alla regione.
 
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gemona del friuli

Ogni anno, ancora oggi, Gemona ricorda i suoi morti con quattrocento rintocchi delle campane del Duomo.
La reazione fu orgogliosa e composta, la città venne ricostruita caparbiamente al motto “prima le fabbriche, poi le case e, infine, le chiese”, e già nel 1986 Gemona, compreso il suo Duomo, era stata rifatta. Stessa sorte per la vicina Venzone che vi avevo descritto poco tempo fa.
Nonostante dopo quasi quarant'anni la vita sia tornata alla normalità, e gran parte degli edifici e dei monumenti sia stata ricostruita, i segni degli smottamenti del terreno sono visibili anche nella memoria: su e giù per le viuzze che attraversano il centro storico si allestiscono mostre fotografiche quasi spontanee.

VISITA DI GEMONA
Consiglio di lasciare la macchina vicino a Porta Udine, dove c'è un parcheggio abbastanza grande. Da qui attraverso la porta, l'unica rimasta dell'antico impianto medioevale (originariamente gli ingressi erano sette), ed entro nel centro storico.

gemona del friuli

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DUOMO
Alla mia destra trovo subito il monumento più importante, il Duomo di Santa Maria Assunta, in stile romanico gotico. Sulla facciata vi consiglio di ammirare, oltre ai tre rosoni, la statua alta 7 metri di San Cristoforo (patrono dei pellegrini e dei viaggiatori). Sopra il portone d'ingresso c'è una serie di nove sculture che rappresentano scene dell'Epifania (non perdetevi i tre Magi dormienti, sulla destra). Tutta la facciata del Duomo scampò al terremoto; crollarono invece il campanile e una delle navate laterali, che furono ricostruiti.

gemona del friuli

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VIA BINI
Di fronte al Duomo c'è il Palazzo Gurisatti con la Cineteca del Friuli, una ricca collezione di materiale video con biblioteca tematica. Purtroppo oggi la trovo chiusa perchè è domenica :(
Dalla Piazza del Duomo prendo Via Bini, cuore del centro storico, costeggiata da palazzi cinquecenteschi con porticati e frammenti di affreschi del XIII secolo. 

gemona del friuli
 
Sui portici a sinistra, venendo da Duomo, si trova un museo dedicato al terremoto, che consiglio di visitare: qui potrete osservare gli scorci della città fotografati prima e dopo la scossa, da porticati le cui colonne sembrano afflosciarsi sotto il peso dei piani superiori al muro di una casa segnata da profonde crepe, e varie testimonianze dei cittadini e autorità.

gemona del friuli

SALITA AL CASTELLO
Poco dopo percorro la Salita dei Longobardi, una scalinata che porta fino in cima al Colle del Castello, da qui avrete il panorama più bello sulla città; il castello invece è solo in parte accessibile (varie mostre vengono organizzate durante l'anno) per via dei lavori di ristrutturazione ancora in corso dopo i danni del terremoto. Oggi, purtroppo, non ho fortuna con il meteo.... anzi :(

gemona del friuli

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gemona del friuli

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Non mi dispero e ritorno in via Bini dove passeggio fino a raggiungere il Palazzo Comunale. Chiamato anche palazzo Boton, dal soprannome dato all'architetto Bortolomeo de Caprileis, fu costruito nel 1502 utilizzando le pietre delle rovine del Castello. Caratterizzato da tre ampie arcate, fu soggetto a modifiche nel corso dei secoli. Nella loggia sono conservati dei rari reperti di epoca romana del Gemonese. 


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Proseguo per via Caneva e trovo sulla destra la gradinata monumentale della Chiesa della Beata Vergine delle Grazie, i cui resti sono stati sistemati a parco lapideo con il recupero del portale, di parti della facciata e dei muri perimetrali, è oggi simbolo del terremoto e della distruzione; era detta “la piccola pinacoteca di Gemona” in quanto ospitava importanti opere pittoriche, alcune delle quali ora esposte al Museo Civico di Palazzo Elti.


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Finisco la mia visita a Gemona del Friuli con un'ottima cioccolata calda in un bar del centro :)) Davvero deliziosa!

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L'itinerario proseguirà poi per i borghi di Tolmezzo e Ileggio. A breve tutte le info!


2 commenti:

  1. Grazie per questo giro virtuale, visto che per il momento dobbiamo accontentarci solo di questo. A Gemona ci sono stata nel 1977 e ricordo ancora lo stato in cui si trovava, macerie su macerie ... mi fa piacere vedere come è diventata ora. Buon fine settimana

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