Dolomiti: dove si trovano e come si sono formate

Le Dolomiti sono considerate da molti le montagne più belle del mondo. Ma dove si trovano? Se non siete mai stati da queste parti, oggi vi porto alla scoperta della formazione di queste stupende vette che tutto il mondo ci invidia.


Le Dolomiti sono state riconosciute Patrimonio dell'Unesco nel 2009: nove sistemi sparsi che si estendono per 142.000 ettari, più 89.000 ettari di aree tampone.


I Monti Pallidi, così sono chiamate anche le Dolomiti, riconosciuti dall'Unesco sono, da ovest verso est, le Dolomiti di Brenta, il Bletterbach, il gruppo Sciliar-Catinaccio-Latemar, il gruppo Puez-Odle, la Marmolada, le Dolomiti Settentrionali, Dolomiti di Sesto, l'area Pale di San Martino-Pale di San Lucano -Dolomiti Bellunesi-Vette Feltrine, il gruppo Pelmo-Croda da Lago e le Dolomiti Friulane o d'oltre Piave.


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I nove gruppi non formano un'area compatta e contigua, sono piuttosto un arcipelago di cime.

Le isole, anzichè dal mare sono separate da altre montagne, che non sono state inserite nella lista Unesco: il gruppo del Sella, ad esempi, oppure il Sassolungo.


Ci sono Dolomiti intese come territorio compreso tra cinque fiumi: a nord la Rienza, a est il Piave, a sud ancora il Piave, un breve tratto di Cismon e il Brenta, a est l'Adige e l'Isarco.


Le Dolomiti si trovano quindi nel Nordest Italia e più precisamente tra le 5 province di Belluno, Trento, Bolzano, Udine e Pordenone.

 

Pochi sanno, inoltre, che quasi il 50% delle Dolomiti si trovano in Provincia di Belluno (probabilmente nemmeno gli enti del turismo della zona 😂). 


 

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COME SI SONO FORMATE LE DOLOMITI

Il fondo del mare sprofondava, mentre alghe e coralli costruivano lentissimamente enormi scogliere calcaree, che venivano sepolte da immensi depositi sedimentari e/o distrutte da fenomeni sismici e vulcanici. 

 

Gli scheletri di alghe e spugne calcaree iniziarono a depositarsi e ad accumularsi sul fondo del mare arrivando a formare mastodontiche scogliere, simili alle odierne barriere coralline dei mari tropicali. Lo Sciliar, le Odle e il Sasso Putia sono i resti di queste scogliere più antiche.

 

fossili dolomiti

 

Andò avanti così per delle ere geologiche, finchè ad un certo punto, ottanta milioni di anni fa, il continente africano cominciò a spostarsi verso nord

 

Così facendo, iniziò a premere sul fondo del mare, e lo compressò fino a sollevarlo: nacquero le Alpi, quindi le Dolomiti, che cominciarono a emergere oltre il livello del mare 25 milioni di anni fa. All'interno ci sono le impronte di fossili, piante e conchiglie rimaste immortalate per l'eternità.

 

 

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Per scoprire da vicino tutta la storia delle Dolomiti, vi consiglio di visitare il Canyon del Bletterbach 


CHI HA DATO IL NOME ALLE DOLOMITI

Ad aumentare lo spaesamento si aggiunge anche la questione del nome. Dolomiti sono le montagne, dolomite è il nome del minerale del quale sono costituite.


Il nome, sia del minerale che, poi, delle montagne, viene dallo scienziato ed esploratore francese che per primo scoprì la Dolomite. 

 

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Dèodat de Dolomieu arrivò in Tirolo nell'anno della Rivoluzione francese, 1789. Si incuriosì per quelle strane rocce chiare che sembravano calcare ma a contatto con gli acidi non schiumavano come avrebbero dovuto.


Giusto per fare più confusione, questa scoperta di Dolomieu non avvenne dove si trovano le Dolomiti ma in Val di Fleres a poca distanza da Vipiteno, più precisamente sul Monte Tribulaun. 

 

Nel 1792 il nuovo minerale doppio carbonato di calcio e magnesio, venne chiamato dolomite in suo onore.


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