Ho scelto di fare questa camminata ai Busoni di Sega di Ala come sopralluogo per una delle mie uscite di gruppo di ottobre, quando i boschi dei Lessini si accendono dei colori del foliage autunnale.
Si tratta di una delle camminate più belle da fare sui Lessini, lunga 12 km e 380 mt di dislivello, semplice, non troppo lunga, con ampi panorami e molti spunti di storia della Grande Guerra, i famosi Busoni.
Ho avuto, inoltre, la fortuna di trovare una bella giornata di sole, con aria fresca e frizzante, e lungo il sentiero non ho incontrato quasi nessuno: un’occasione perfetta per godermi la montagna in silenzio, tra natura, storia e panorami straordinari.
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Questa è una delle uscite che propongo più spesso ai miei gruppi.
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SAN ROCCO
Ma vediamo le cose con ordine!
Lascio l’auto nel grande parcheggio in località San Rocco, e subito davanti a me si apre un paesaggio tipico dei Monti Lessini, fatto di boschi di faggi e pascoli.
Attraverso la strada e imbocco il sentiero che passa accanto all’Osteria Locanda Alpina e alla chiesetta di San Rocco, un punto di riferimento storico della zona.
CAMPING
Seguo la stradina asfaltata, che sale dolcemente fino al Campeggio nei pressi del Villaggio San Michele, e trovo un grande cartello con la mappa del percorso “Trekking e Cultura in Lessinia”, dove vengono indicati i vari punti principali dell'itinerario.
È da qui che inizia la vera escursione.
Dopo il campeggio, al bivio tengo la destra e mi immergo nel bosco di faggi, che da subito mi regala una prima cartolina autunnale.
BUSONI
Seguendo sempre fedelmente il sentiero, raggiungo l’ingresso dei Busoni di Sega di Ala, una galleria della Grande Guerra lunga circa 120 metri.
GRANDE GUERRA
Durante la prima guerra mondiale, Cima Borghetto sui Lessini fu trasformata in una fortezza del Regio Esercito Italiano, parte della terza linea di difesa che correva dal Garda a Chioggia. Dal gennaio al ottobre 1916 furono scavate nella roccia le gallerie note come “Busóni”, destinate a ospitare due batterie di cannoni da 149 G.
L’opera, lunga oltre 300 metri, comprende otto postazioni d’artiglieria, locali di servizio e riserve di munizioni. Gli accessi furono collegati da una strada militare di 2,5 km costruita dagli artiglieri.
Alcune postazioni furono rinforzate in cemento armato per prevenire infiltrazioni d’acqua. Oggi le gallerie, in parte visitabili, rappresentano un importante sito storico e naturalistico della zona di Sega di Ala.
E' bene avere una torcia e fare attenzione a non sbattere la testa. All'ingresso della galleria ci sono dei caschetti messi gentilmente a disposizione da parte del comune.
Alla fine della galleria, una scaletta di ferro porta ad un punto panoramico spettacolare, affacciato sulla Valle dell’Adige verso Rovereto e Brentonico.
Mi fermo qualche minuto ad ammirare questo spettacolo con una vista a strapiombo sulla valle e verso le vette del Trentino.
Esco fuori dalla galleria e seguo per una decina di metri il sentiero dell'andata.
SENTIERO NEL BOSCO
Qui, sulla destra, vedo la segnaletica del “Trekking e Cultura in Lessinia – Malga Cime” e la seguo salendo leggermente nel bosco immergendomi di nuovo nei magici colori del foliage.
Più avanti, il sentiero si apre e mi ritrovo in quota, circondato da un panorama grandioso sui Lessini con in primo piano il monte Castelberto, altra meta delle mie uscite di gruppo.
DENTI DELLA SEGA
Cammino lungo la "cresta", tra prati verdi e panorami, fino ad avvicinarmi ai suggestivi Denti della Sega, dove si nota l’indicazione per il Passo della Morte.
Al bivio, qui:
.. decido di fare una breve deviazione a destra per il Passo della Morte: in pochi minuti raggiungo un punto panoramico straordinario da cui lo sguardo spazia sulla valle dell'Adige, sul Monte Baldo, sul lago di Garda (visibile in lontananza con giornate limpide) e sul sentiero appena percorso.
Il sentiero proseguirebbe in direzione Passo della Morte, ma si fa molto più stretto ed esposto, caratteristiche che non vanno bene per le mie uscite di gruppo. Mi fermo quindi dove c'è l'inizio del sentiero con la protezione.
Rientro quindi al bivio di prima e seguo di nuovo la segnaletica del trekking e cultura in Lessinia.
DI NUOVO NEL BOSCO
Il sentiero entra nel bosco e prosegue dritto e pianeggiante.
Ad un certo punto, qui:
.. c'è un sentiero che va a sinistra e scende al Villaggio San Michele. Decido di non prenderlo perchè l'itinerario sarebbe troppo corto, e proseguo sempre dritto sullo stesso tracciato.
Passato un tornante, il sentiero inizia a salire di quota e sbuca nuovamente fuori dalla vegetazione.
Da qui si aprono nuovamente panorami sulla conca di Sega di Ala con il Monte Castelberto ben visibile.
In maniera pianeggiante raggiungo finalmemente una strada asfaltata. Vado a sinistra e la seguo in discesa puntando al parcheggio.
CIPPI DI CONFINE
Lungo il cammino passo accanto a dei cippi di confine tra il Regno Lombardo Veneto (prima Repubblica di Venezia) e il Tirolo, testimonianza di quanto queste montagne siano sempre state terre di confine.
Invece di fare tutta la discesa lungo la strada asfaltata, arrivato a questo punto, qui:
.. seguo la traccia sinistra e mi raggiungo un ampio pascolo con in lontananza malga Fratte.
MALGA FRATTE
Per raggiungerla, bisogna seguire una traccia poco visibile ma facile da intuire, soprattutto perché si incontra un cancello per le mucche: è proprio da lì che si deve passare.
Il panorama in questo tratto è pazzesco, con tutta la conca di Sega di Ala che si apre davanti ai miei occhi, immersa tra i colori del foliage.
Proseguo sulla stradina sterrata che mi riporta al Villaggio San Michele e, infine, al punto di partenza a San Rocco, dove finisce la mia escursione ad anello ai Busoni di Ala, un percorso che mi ha davvero stupito e che unisce natura, storia e panorami.
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