Strafexpedition, la spedizione punitiva austriaca in Trentino

Con il termine Srafexpedition (spedizione punitiva in tedesco), si indica l'offensiva voluta dagli austro-ungarici per punire il tradimento italiano alla Triplice Alleanza.

I preparativi per l'operazione punitiva cominciarono nell'inverno tra il 1915 e 1916, quando sulle strade della Vallagarina e della Valsugana iniziò un enorme transito di cannoni e  truppe austriache dirette sugli altipiani di Lavarone, Vezzena e Folgaria.

Fu un inverno particolarmente freddo e nevoso, elementi che fecero ritardare di alcuni mesi fino al 15 maggio 1916 l'inizio dell'offensiva Strafexpedition. Per la preparazione l'esercito austro-ungarico comandato dal generale Conrad von Hotzendorf aveva piazzato 1193 cannoni, di cui 4 dal calibro più grosso del mondo ( tra questi il “grande Bertha” piazzato presso la stazione dei treni di Levico, che entrò in azione il 14 maggio de 1916). Dei 1193 cannoni ben 303 erano stati piazzati nel settore Vezzena.

 

PRIMA FASE

L'offensiva austriaca (all'epoca l'imperatore era Francesco Giuseppe I d'Austria) si sviluppò in quattro fasi ben distinte: la prima dal 15 al 19 maggio vide all'opera l'intera 11a armata austro-ungarica fra Adige ed Astico ed il 17mo corpo della terza armata in Valsugana

 

SECONDA FASE

Nella seconda fase, dal 20 al 28 maggio, l'azione austriaca si sviluppò sugli altipiani di Folgaria ed Asiago.

 

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comando austriaco a Lavarone

 

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forte Dosso delle Somme, Folgaria

 
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interno del forte Belvedere

TERZA FASE

La terza fase, dal 29 maggio al 10 giugno, mostrò invece un calo nella forza dello sfondamento austriaca: la Strafexpedition continuò solo sull'altopiano di Asiago, nel tratto fra Gallio ( Monte Fior) e Marcesina. Il Comando Supremo Italiano intuì che lo sforzo austriaco stava per esaurirsi e ordinò alla quinta armata, posizionata sul Brenta, di spostarsi sulla linea montana, pronta a contrattaccare. 

 

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QUARTA FASE 

Nella quarta fase dall'11 al 18 giugno, lo sforzo austriaco della Strafexpedition si concentrò in un ultimo tentativo a cavallo dell'Astico, compiuto dalle ali delle due armate. Il tentativo fallì e l'offensiva austriaca si esaurì senza aver raggiunto gli obiettivi prefissati.


monte cimone
l'ossario a Tonezza del Cimone

 

L'esercito austriaco interruppe in quel momento cruciale l'avanzata per mancanza di uomini, munizioni e forze, la contemporanea azione sul fronte orientale della Russia decretò la fine della Strafexpedition, terminata ufficialmente il 16 giugno 1916!

 

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sentiero dalle Storie alla Storia a Luserna

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forte Belvedere

 

IL FRONTE DI VEZZENA

Alle ore 5 del mattino del 20 maggio, si scatena tutta la potenza distruttrice di oltre 250 cannoni di ogni calibro sulle troppo avanzate trincee italiane del Marcai di sopra, di sotto, Brusolada, Costesìn”  

Così scrive il generale austriaco Pichler.
L'esercito austriaco riuscì a portare sulla linea del fronte in Welschtirol (Trentino) 8 mostruosi mortai da 30,5 cm, e 3 ancora più terribili obici da 42 cm (l’equivalente austriaco della famosa Grosse Bertha tedesca): armi che pesano rispettivamente 21 e 105 tonnellate e sparano proiettili da 4 e 10 quintali, capaci di ridurre qualsiasi fortificazione nemica in un cumulo di macerie.

 

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cima Vezzena


forte vezzena
forte Vezzena


forte vezzena
piattaforma panoramica forte Vezzena

 

A pochi km di distanza dal 420 di Millegrobbe sparava il potente obice austriaco da 381 mm Skoda, il Santa Barbara che, dopo aver distrutto i forti italiani, bombardò anche Asiago. Avveniristico poi apparve per quei tempi il San Giorgio di Calceranica: canna di oltre 19 metri, proiettili del peso di q. 7,5. Alcuni suoi proiettili da 351 mm colpirono Asiago fin dal primo giorno della Strafexpedition (14 maggio).

 

forte vezzena
panorama sui laghi di Levico e Caldonazzo dal forte

 

Con l'intervento di questi enormi obici che devastarono nuovamente il Verena, il Campolongo, il Corbin terminò nel settore di Vezzena la “guerra dei forti”.

 

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Die Grosse Bertha

LUOGHI DA VEDERE

La Strafexpedition coinvolse gli altipiani trentini partendo da Trento e Rovereto. Oltre alla visita di queste due città, vi consiglio di proseguire il vostro itinerario alla volta di  Folgaria, Lavarone e Luserna, dove si possono ancora visitare le testimonianze di questo periodo, a cominciare dal Forte Belvedere, tutt'ora visitabile e dove all'interno si trova un museo, la trincea Forra del Lupo (escursione trekking), il sentiero Dalle Storie Alla Storia, il fronte d'acciaio dei vari forti sugli altipiani, la scala dell'imperatore, forte Vezzena ecc ecc 

Potete scoprire tutto nel mio post Grande Guerra a Folgaria e Lavarone

 

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Luserna

Per i trekking da fare in zona, leggete pure la sezione del blog dedicata alla GRANDE GUERRA

 

NB. Se sei uno studente, e stai facendo una ricerca o un riassunto sulla Strafexpedition, non fare copia e incolla, ma ti invito a visitare di persona questi posti, magari con la tua famiglia o con la tua classe (prova a proporlo al tuo insegnante), solo così potrai capire  quello che è veramente successo su queste montagne.

 

7 commenti:

  1. C'è da fare una precisazione, gli Austriaci non usavano il 42 cm della Krupp, la grade Bertha, usato dai Tedeschi sul fronte occidentale, soprattutto contro i forti del Belgio, ma l'obice 42 cm della Skoda , nell'offensiva di primavera del 1916, di questi obici ne erano piazzati 3, uno a Malga Laghetto, uno a Levico vicino alla stazione ed un terzo a Palù di Volano, metre sulla penisola di Calceranica era piazzato il cannone da 35 cm il Lungo Giorgio, sempre della Skoda che la mattina del 15 maggio sparo verso le 7:15 il colpo che cadde vicino al Duomo di Asiago, sorprendendo gli abitanti

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  2. Post davvero interessante. Complimenti!

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  3. Quante cose belle da leggere, è sempre un piacere ritrovarti :)

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