Il rifugio Carestiato è stata la meta di questo mercoledì di marzo in zona gialla dovuto alle restrizioni Covid.
Ho deciso di effettuare questa escursione durante la settimana perchè in questo periodo la montagna veneta è presa letteralmente d'assalto nel weekend, sia per le ciaspolate che per semplici passeggiate.
Questa escursione con le ciaspole al rifugio Carestiato è molto semplice e breve: 1H30 a tratta (anche meno se avete un buon passo) e 200 metri di dislivello.
Ecco quindi che risulta esserepoco per una giornata intera pertanto vi invito a prendervela con molta calma, fare le foto ai giganti delle Dolomiti Bellunesi di Moiazza e San Sebastiano e godervi il vostro pranzo al sacco in tutta tranquillità.
Non so se il rifugio sia aperto durante i festivi in inverno. Io l'ho trovato chiuso. Informatevi prima di partire!
Non è la prima volta che vengo al rifugio Carestiato.
Le tre precedenti esperienze non sono state per niente positive:
- la prima in estate durante un diluvio
- la seconda in un inverno completamente senza neve
- la terza, la più "tragica", in primavera con la neve, dove mi ero preparato per passare una giornata di Pasquetta sui Colli Euganei e invece mi sono ritrovato a sorpresa qui (non per colpa mia)... con le scarpe da ginnastica!
SI PARTE DA PASSO DURAN
Punto di partenza è il Passo Duran, a cavallo tra Val di Zoldo e Agordino. Subito dietro il rifugio Passo Duran parte il percorso tracciato (sulla destra guardando il rifugio) che conduce direttamente al rifugio Carestiato. Vi metto qui la foto.
Prendete con le pinze
questa informazione perchè tutto dipende da dove inizia il gatto
delle nevi a fare la tracciatura a inizio stagione.
Seguo il tracciato lasciandomi alle spalle il rifugio, supero un tratto aperto che regala una bella vista sul gruppo di San Sebastiano e sul Pelmo e entro nel bosco.
Poco
più avanti trovo una deviazione con segnaletica estiva. Giro a sinistra e
continuo sempre dritto seguendo la tracciatura sulla neve. Io oggi
non ho utilizzato le ciaspole perchè la neve era ben battuta; un
paio di ramponicini sono l'ideale.
Da questo punto in poi proseguo sempre immerso tra gli abeti fino a sbucare in un vasto prato innevato con una malga che regala una vista sublime sull'Agordino verso Frassenè (vedi anche escursione rifugio Scarpa) e Monte Agner.
Qui ovviamente sosta foto!
Di nuovo in marcia all'interno del bosco e il sentiero raggiunge una zona molto aperta senza vegetazione ai piedi delle possenti pareti della Moiazza, un gruppo montuoso davvero maestoso.
Ora il sentiero fa una curva secca a sinistra, sale ancora leggermente, e raggiunge il rifugio Carestiato!!
Devo dire che questa volta l'escursione mi è piaciuta di più (d'altronde visto i problemi che vi ho descritto a inizio post, non era difficile).
Qui consumo il mio pranzo al sacco godendomi un panorama davvero spettacolare: Monte Agner e le vicine torri del monte Civetta nei presi del rifugio Vazzoler.
Oggi mi sono portato i Buchlten, una deliziosa ricetta del del Tirolo che trovo spesso per colazione anche nei “miei" hotel wellness dell'Alto Adige. Nel link vi lascio la ricetta!
Un
po' di tempo per riempire i polmoni di aria pura e cristallina
(d'altronde quella che respiro ogni giorno a Mestre non può essere paragonata) e rientro al parcheggio lungo lo stesso sentiero.
Come vi dicevo questo giro invernale al rifugio Carestiato è molto breve (3 ore in tutto).
Siccome
non ho voglia di tornare a casa prendo la macchina e faccio un giro ad
Alleghe ( 20 km più a nord) con la speranza di poter vedere il tramonto sul
lago e sulle pareti del monte Civetta. Purtroppo quando arrivo al solito punto
panoramico si è tutto annuvolato e quindi appuntamento con l'
enrosadira rimandato. Sarà per la prossima volta!
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