I mercatini di Natale di Vipiteno sono tra i miei preferiti in assoluto. Tra quelli dell'Alto Adige sono, per me, i più belli perchè si trovano in una posizione tipicamente alpina, e quindi l'atmosfera è proprio quella di montagna, al contrario degli altri mercatini che sono su grandi piazze e su grandi centri cittadini. Con il post di oggi volevo raccontarvi della mia esperienza in questo angolo del Sudtirolo, due giorni tra magia dell'Avvento e panorami immacolati.
Arrivare ai mercatini di Natale di Vipiteno è molto semplice: in treno (fermata proprio a Vipiteno dei treni regionali), in autobus (linea da Fortezza e Bressanone) o in macchina con la comoda uscita dell'autostrada. Cercate, se possibile, di evitare i weekend, e di vivere le atmosfere magiche dell'Avvento durante la settimana, quando c'è meno gente e il mercatino è più vivibile.

mercatini di natale vipiteno
mercatino di Vipiteno, credits ufficio turistico Vipiteno
I laghi dell'Alto Adige sono una tappa imperdibile durante un soggiorno in montagna: i suoi circa trecento specchi d'acqua, di varia dimensione e a diversa altitudine, sono dei gioielli incastonati fra valli, montagne e altipiani che non si possono perdere.
 
Con il post di oggi volevo presentarvi i laghi più belli dell'Alto Adige in base alla mia esperienza. In particolare, la scorsa settimana, ho passato un bellissimo weekend sul lago di Costalovara, un weekend in totale armonia con la natura, dove ho abbandonato il cellulare ed ho vissuto una vera esperienza digital detox. Ebbene si, sulle rive di questo laghetto troviamo l'hotel Weihrerhof, un ottimo hotel con spa a diretto contatto con il lago dove è possibile estraniarsi dal mondo intero tra boschi e panorami mozzafiato. Se c'è un posto che posso consigliare dove dormire è proprio questo hotel, probabilmente uno dei migliori in Alto Adige, con ambienti tradizionali tirolesi e splendide viste dalle camere sulle Dolomiti e sul lago di Costalovara.

laghi alto adige

Città d'arte, paesaggi incontaminati, sapori genuini e ospitalità: amo l'Austria perchè ha un fascino tutto da scoprire e va oltre le mete più note.
 
Per questo motivo oggi ho deciso di parlarvi delle cose principali da vedere in Austria secondo la mia esperienza, 11 posti da vedere con occhi nuovi, alcuni famosissimi, altri, invece, meno conosciuti, che sono veri scrigni di bellezza.
 
E da dove si poteva iniziare? Beh, dalla sua capitale, Vienna, che ha legato il suo fascino al ruolo, esercitato per più di 5 secoli, di centro motore dell'impero asburgico. Chi conosce il mio blog, sa bene che viene trattato anche il tema Grande Guerra e quindi anche quello della famiglia Asburgo con Francesco Giuseppe I d'Austria e Sissi in primo piano. 
 
Ecco quindi che la città di Vienna diventa un punto chiave connettendosi con le altre località descritte in questo sito che vanno da Venezia al Trentino e dal Tirolo all'Alto Adige.
NB. Vi ricordo che per guidare in autostrada serve la Vignetta per l'Austria  




austria cosa vedere

Una delle passeggiate più belle e suggestive da fare in Val di Pejo è quella che conduce al lago di Covel e alla cascata del Rio Voz.
Punto di partenza della mia escursione è il centro di Pejo a metri 1556 sul livello del mare. Prima di iniziare la camminata faccio una sosta nel piccolo museo della Grande Guerra, davvero interessante e ricco di cimeli dell'epoca. Da qui seguo la segnaletica 125 per Covel imboccando la salita verso l'ameno colle di San Rocco. Dopo una decina di minuti faccio una piccola deviazione per vedere il piccolo Cimitero Austro-Ungarico, che ospita le tombe di alcuni soldati risalenti alla Grande Guerra ed emersi qualche anno fa dai ghiacci eterni del San Matteo e del Presena. Proseguo poi lungo il sentiero passando sotto la telecabina e, all'altezza di un maso, prendo un ripido sentiero che si unisce ad un altro sentiero che si snoda più in quota.
Arrivato alla deviazione con la cascata dei Cadini, prendo il sentiero 127 e, da qui, sempre dritto, giungo al lago di Covel (mt. 1839), un bellissimo specchio d'acqua immerso nel verde con ampia vista sulle montagne della Val di Pejo.

lago di covel cascata rio vioz

Lo skipass di Madonna di Campiglio consente il transito illimitato sugli impianti delle Funivie Madonna di Campiglio Spa, Funivie Pinzolo Spa e Funivie Folgarida-Marilleva Spa, un paradiso per gli amanti dello sci di oltre 150 km da vivere con un unico skipass.
La caratteristica principale di questo skipass è che l'area, tra 850 e 2500 metri d'altezza, è ben ramificata e congegnata in modo tale da rendere la cittadina quasi completamente accessibile sci ai piedi: ogni hotel importante, e ogni zona dell'abitato, ha un raccordo, un tracciato o un impianto a pochi passi. 
 
Il 95% dei tracciati è dotato di innevamento programmato. Gli sciatori possono scegliere tra 100 piste (42 blu, 37 rosse, 21 nere), chi ama le mirabolanti evoluzioni sulla tavola tra 4 snowpark, incluso l'“Ursus Snow Park” al Grostè, considerato uno dei migliori cinque di tutte le Alpi.

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Madonna di Campiglio, credits Viaggiamo.it

Forse la meno turistica delle feste veneziane, la festa della Madonna della Salute, è ancora molto sentita dagli abitanti di Venezia, che a migliaia si recano all'altare maggiore della chiesa dedicata alla Vergine, dopo una delle tante pestilenze subite nel corso del 1500 e del 1600. Attorno alla metà del XVII secolo, il Nord Italia subì infatti una delle più gravi epidemie di peste. Gli studenti ne hanno avuto, tutti, una descrizione approfondita dal Manzoni nei Promessi Sposi. Come era già avvenuto nel secolo precedente con la costruzione della chiesa del Redentore, la Serenissima pronunciò allora il voto solenne di dedicare alla Madonna una chiesa, intitolandola Santa Maria della Salute.
La peste finì dopo un anno e mezzo circa, lasciando dietro di sé quasi 80.000 vittime tra gli abitanti di Venezia, doge e patriarca compresi, e 600.000 nel territorio della Serenissima. L'intera area fu bonificata e consolidata e la costruzione del tempio venne affidata a Baldissare Longhena, giovane architetto che nelle logiche del barocco che si andava affermando, aveva progettato una chiesa “in forma di corona per essere dedicata a essa Vergine”. Alvise Sagredo, il nuovo patriarca di Venezia, la aprì ai fedeli con una benedizione il 9 novembre 1687.

festa madonna della salute venezia

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Da allora, la festa della Madonna della Salute chiama a raccolta tutti i veneziani, e non soltanto quelli che abitano in centro storico e nelle isole. E come ogni anno migliaia di persone si mettono in fila pazientemente e percorrono il ponte votivo su barche attraverso il Canal Grande sul Bacino di San Marco, raggiungono a piedi la Basilica della Salute e rendono omaggio alla Madonna accendendo un cero affinché interceda per la salute di tutti.

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Come sempre, l'occasione comporta anche la presenza di bancherelle di prodotti artigianali e tipici assaggi di salumi e formaggi. E' una grande festa popolare insomma, per i bambini e per gli adulti : palloncini colorati, caramelle, torrone e marzapane e a volte persino gli Zampognari, come un preludio alle vicine feste natalizie.

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Per tradizione nelle case viene preparato un piatto tipico, la castradina, una particolare ricetta a base di carne affumicata di montone castrato, bollita e servita in tavola con il contorno di cavolo e verza. La tradizione perpetua così la gratitudine dei veneziani per i dalmati che durante il lunghissimo isolamento patito dalla città, furono gli unici a rifornirla regolarmente con montone castrato e conservato sotto sale, che divenne così la pietanza di quelle giornate. La ricetta vuole che la si faccia bollire per tre volte in tre giorni, con un richiamo ai tre giorni di processione in onore alla festa della Madonna della Salute.

Vedi anche la sezione del blog dedicata a Venezia 
Se sei alla ricerca di un hotel a Venezia, puoi pre leggere i miei consigli sul post "Dove Dormire a Venezia"



Siete alla ricerca di un weekend romantico per coppia e non sapete dove andare? Io ho la soluzione che fa per voi e si chiama Altopiano del Renon in Alto Adige.

Qui, sulle rive del laghetto di Costalovara, uno dei laghi più belli dell'Alto Adige, troviamo il bellissimo hotel Weihrerhof, un ottimo 4 stelle con una spa che dà direttamente sul lago, immersa in un grandissimo giardino con vista sulle Dolomiti. Presupposti ideali per passare del breve tempo in intimità tra panorami mozzafiato, coccole e benessere.

Conosco bene l'hotel Weihrerhof. E' il mio indirizzo preferito qui sul Renon e la sua posizione è davvero unica ed esclusiva: tra i silenzi del bosco e sulle rive di un lago.

In un ambiente così suggestivo ecco quindi che anche le camere dell'hotel non potevamo essere da meno. Camere in legno di cirmolo, famoso per le sue proprietà rilassanti, loden, il tessuto di cui è fatto il mobilio e un grande balcone con un una vista spaziale. Soggiornare al Weihrerhof significa, oltre ad ammirare il lago e i boschi dalle camere, anche abitare a stretto contatto con l’architettura tradizionale fatta di ambienti caldi e accoglienti.

weekend romantico per coppia montagna

L'isola di Murano è una delle cose da vedere assolutamente se si è in vacanza a Venezia. Non stiamo parlando di una sola isola ma di un sistema di isolotti collegati tra loro da una serie di pittoreschi ponti. 
 
Nel 1291, per prevenire incendi disastrosi, le vetrerie di Venezia si spostarono a Murano: da allora è diventato meta irresistibile per turisti provenienti da ogni dove, curiosi di scoprire le lavorazione del vetro che, da grezzo, si trasforma in magnifiche e preziose creazioni. 
 
Vi ho già un po' raccontato cosa vedere a Murano nel mio post escursione alle isole della laguna di Venezia. Con il post di oggi, invece, voglio raccontarvi le cose principali da vedere in un giorno. 
Pronti a scoprire l'isola di Murano? Partiamo!

isola di murano cosa vedere

 
Il Sentiero dei Grandi Alberi sull'altopiano delle Montagnole è una delle escursioni più belle e interessanti delle Prealpi Vicentine, e offre spunti di interesse sia dal punto di vista naturalistico che da quello etnografico. 
 
Si trova ai piedi delle Piccole Dolomiti, a 1000 metri d'altezza, è delimitato a ovest dalla Catena delle Tre Croci e a est dalla Valle dell'Agno, nella zona di Recoaro. Lungo l'intero percorso lo sguardo spazia sul gruppo del Carega, sulla Catena del Sengio Alto. Sul Monte Pasubio e sul Monte Novegno.
 
 
Decidiamo di effettuare l'escursione lungo il sentiero del Grandi Alberi in una calda domenica di ottobre, una domenica quasi estiva, il clima perfetto per ammirare il foliage e le cime delle Piccole Dolomiti.
 
Punto di partenza è Recoaro Mille nei pressi della Trattoria La Gabiola. Per l'agibilità della strada chiedete conferma all'ufficio turistico perchè poco tempo fa l'ho trovata chiusa al traffico e quindi sono partito a piedi da Recoaro Mille, aggiungendo un'ora in più all'itinerario a tratta.
 
E' comunqe davvero un peccato vedere la località di Recoaro Terme e la stazione di Recoaro 1000 in uno stato di totale abbandono.  
 
 

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Recoaro è una delle mete che frequento più spesso durante le mie escursioni di gruppo.

Se vuoi partecipare alle prossime uscite, puoi:  iscriverti al canale Whatsapp Montagna di Viaggi, visitare la sezione ESCURSIONI DI GRUPPO del blog, oppure mandarmi una mail a andreapizzato76@gmail.com

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sentiero dei grandi alberi recoaro


La trincea è il simbolo della prima guerra mondiale: veniva utilizzata, nella guerra di posizione, per riparare il soldato dalle offese avversarie. Era un fossato, scavato nel terreno, a volte coperto, mimetizzato e dotato di ricoveri, postazioni per fucilieri, per mitragliatrici per bombarde; la trincea era protetta sul davanti da ampie fasce di reticolo.
La trincea non rappresenta una novità della Grande Guerra, ma è il risultato di un processo di perfezionamento avvenuto nei secoli, e in modo particolare nel corso dell'Ottocento. La linea del fronte era composta da una sequenza ininterrotta di trincee che correvano su due o più linee parallele, comunicanti attraverso camminamenti. In alcuni punti erano ripari ben protetti e strutturati, il più delle volte agglomerati frutto dell'improvvisazione. Si trattava di un vero e proprio intrico di fossati, scavati a zigzag e muniti di muretti paraschegge studiati per minimizzare gli effetti delle esplosioni. Le trincee venivano dotate di postazioni per il tiro da cui i soldati potevano sparare stando al riparo.
 

guerra di trinceee prima guerra mondiale
Saletto di Piave
Una delle passeggiate più belle da fare nei dintorni di Treviso è quella che segue il fiume Sile lungo la Restera dell'Alzaia fino a raggiungere il cimitero dei Burci a Casier.
Il Sile è il fiume di risorgiva più lungo d'Italia (95 km). Nasce a Cosacorba di Vedelago, passa poi per Treviso e sfocia nell'Adriatico all'altezza di Jesolo. Vi avevo già raccontato della mia visita alle sorgenti del Sile e anche di cosa vedere a Treviso in un giorno, questa volta vi racconto della mia camminata lungo l'Alzaia o Restera, l'antica via acquea dove i buoi trascinavano controcorrente i Burci per condurli al Porto Fluviale di Treviso
Le alzaie sono parte integrante di questa camminata che diventa meta naturale anche per chi ama correre o andare in bici (qui passa la ciclabile Monaco/Venezia) cullati da un suggestivo paesaggio fluviale.

casier


Fra le tante bellezze della Carinzia abbiamo i tantissimi laghi balneabili con acque limpide e calde fino a 28 gradi. Nella regione più meridionale d’Austria, già all’inizio dell’estate, il clima mite attrae i bagnanti sulle spiagge di laghi dalle acque trasparenti e pure come ai Caraibi. 
 
In totale ci sono più di 200 laghi e conoscerli tutti è praticamente impossibile. Ecco quindi che con il post di oggi volevo raccontarvi i laghi più importanti da vedere in Carinzia, in base ad una tematica specifica e alla mia esperienza. Pronti a scoprire i laghi della Carinzia? Partiamo!
 
NB. vedi anche il post dedicato ai laghi più belli dell'Austria


I castelli di Giulietta e Romeo a Montecchio Maggiore sono una bella gita da fare in mezza giornata in Veneto. A mezz'ora circa di macchina dalla bella Verona si trova Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, un borgo conosciuto per ospitare le rovine di due antichi castelli, ai piedi di un colle, chiamati castelli di Giulietta e Romeo.
Vi incuriosirà di sicuro sapere come mai vengono chiamati in questo modo. La settimana scorsa ero di passaggio per Montecchio Maggiore e ho pensato di fare una piccola e veloce deviazione per raggiungere (in macchina) la sommità del colle e saperne di più. Volendo di può arrivare anche a piedi dal centro ma ci si impiega molto più tempo.
Nell'Ottocento le loro mura diroccate abbandonate suggestionarono a tal punto gli studiosi di storia e archeologia, ma anche quelli di letteratura, da diventare ben presto note per essere state scelte da uno scrittore del luogo quali dimore di due importanti famiglie contrapposte. 

castelli di giulietta e romeo montecchio maggiore
 
Tra le escursioni meno conosciute, ma non per questo meno belle, da fare in zona Riva del Garda, troviamo quella che conduce al monte Creino.
Ho avuto il piacere di effettuare questa escursione durante una delle tappe del Garda Trek, un trekking di più giorni per i rifugi del Garda Trentino che fa sosta a Malga Zanga, luogo dove ho pernottato una notte e vicinissimo al monte Creino.
Io sono partito da Malga Zanga, ma il punto di partenza corretto di questa escursione è la piccola frazione di Santa Barbara, a metri 1200 sul livello del mare (scegliete voi da dove partire). In paese si possono vedere i cartelli con indicazione del percorso da seguire: Monte Creino, 30 minuti! Non male! Il Monte Creino è famoso per essere stato teatro degli avvenimenti della prima guerra mondiale: ancora oggi si trovano trincee, postazioni e gallerie che si possono visitare. E proprio queste sono il motivo della mia visita. Pronti ad immergervi quindi nella Grande Storia sul Garda Trentino? Partiamo!

monte creino

Il lago di Pian Palù è una delle attrazioni in Valle di Pejo e in Val di Sole che non si può proprio perdere.
Con il post di oggi volevo raccontarvi la mia esperienza assieme alle guide di Experience Val di Sole, un'escursione che ho prenotato direttamente dal sito web: https://www.experiencevaldisole.com/
Punto di ritrovo con la nostra guida, Gabriele, è il paese di Cogolo. Da qui saliamo verso il lago di Pian Palù entrando nel Parco Nazionale dello Stelvio, pagando il pedaggio per la strada. Dopo qualche km arriviamo al parcheggio dove è presente una sorgente di acqua ferruginosa: il “Fontanino di Pejo” (non vi consiglio di berla...). punto iniziale della nostra escursione. Gabriele ci avvisa che il primo pezzo, quello che ci conduce al lago, è il più impegnativo perchè un po' ripido: lo affrontiamo seguendo un comodo sentiero che in circa 20 minuti di conduce al lago Pian di Palù! Che meraviglia!

lago pian palu escursione

Lusiana è una delle località più note dell'Altopiano dei Sette Comuni. Situata a 800 metri sul livello del mare, è il comune più basso di tutto l'altopiano, ma anche il più vicino alla pianura. Ecco quindi che arrivare in questo piccolo gioiello verde è davvero questione di minuti da centri come Bassano e Marostica. E cosa si può vedere a Lusiana? La settimana scorsa ho passato un bellissimo weekend in questa località sulle prealpi vicentine e volevo condividere con voi la mia esperienza.
A Lusiana abbiamo soggiornato presso la nuovissima Guesthouse In Contrà, una casa che si può affittare in esclusiva e che comprende due camere doppie, situate su due piani, e una cucina attrezzata di tutto, il modo perfetto per vivere in autonomia un soggiorno a Lusiana e dintorni. L'ambiente inoltre è di grande charme: pietre, legno antico e un'ottima cura dei dettagli. Di sicuro è stata la scelta giusta per passare qualche giorno a Lusiana in un ambiente coccolo, tradizionale e spendendo poco!

cosa vedere a lusiana
La Val di Non è anche conosciuta come la Valle dei Canyon, per via di una serie di rilievi ondulati e terrazzati, delineati da profondi solchi dove scorrono numerosi torrenti: il Noce e i suoi tributari.
Questi bellissimi canyon valgono senza dubbio una visita. perché, stretti fra le pareti di roccia e nascosti nel verde, vi si scoprono cascate, castelli, eremi e santuari, testimoni di un passato ricco di cultura.
Ecco quindi, che con il post di oggi, volevo raccontarvi quali canyon in val di Non vedere, in base alla mia esperienza.
Durante i miei soggiorni della scorsa estate ho avuto modo di effettuare diverse escursioni sul territorio e di scoprirne gli angoli più suggestivi e famosi.
In entrambi i casi ho soggiornato presso l'hotel Cavallino Bianco, un ottimo hotel con spa situato a Rumo, un caratteristico paese nella parte alta della valle, ideale per le camminate trekking, il relax nel centro benessere, ma anche per scoprire tutte le bellezze naturali ed artistiche della valle, raggiungibili facilmente in macchina.

canyon val di non

Una delle escursioni più belle dal punto di vista enogastronomico e paesaggistico dell'Alto Adige è il giro sul sentiero della Mela che si svolge tra gli estesi frutteti dell'Altopiano di Naz-Sciavez vicino a Bressanone. Questo itinerario ci offre un impressionante quadro informativo sulle culture dei meli dell'Alto Adige. Il periodo migliore per il giro è la primavera , quando il paesaggio con i meli in fiore ci offre un'indimenticabile esperienza, ma anche l'autunno è molto bello, con tantissimi colori come si fosse all'interno di una tavolozza
La nostra escursione parte dalla piazza del paese di Naz (890 mt, segnaletica) si segue la strada in direzione nord. Nei frutteti oltre l'abitato si prende la strada campestre segnavia n1, che devia a sinistra. All'incrocio oltre il laghetto biotopo Sommersus si segue la strada campestre segnavia n 5, in direzione ovest, per raggiungere il laghetto Flotscher Weiher (punto di ristoro). Qui si segue il segnavia n.2 che incrocia la strada principale per proseguire in direzione sud su strada campestre lungo il margine del bosco. Raggiunta una strada asfaltata la si segue a sinistra fino al vicino maso Moserhof. Da qui l'itinerario ci porta al biotopo Raiermoos (837 mt cartelli informativi). 

sentiero della mela naz


Dolo è uno dei paesi che preferisco di più sulla Riviera del Brenta. Situato tra Venezia e Padova, si adagia placidamente lungo le rive del Brenta, il cui corso divide suggestivamente il centro storico in due frazioni; nel mezzo del canale si trova invece l'Isola Bassa, la quale rappresenta il cuore del paese, oltre ad esserne la zona più antica. Un tempo veniva chiamata dai dolesi Isola delle Acque, mentre l'area abitata accanto alla chiesa era conosciuta come Isola del Maltempo, soprannome che la dice lunga sui disagi vissuti dalla popolazione soprattutto a causa dei frequenti allagamenti durante le piene del Brenta. Nell'Isola Bassa si trova la presa della Seriola Veneta, un canale famoso perchè portava l'acqua del Brenta fino ai confini della laguna, da dove veniva poi trasportata con i burci nei numerosi pozzi di Venezia. Le caratteristiche case e i mulini, ancora presenti, si specchiano sul Naviglio del Brenta offrendo così a chi passeggia tra vicoli e strette piazzette scorci di rara bellezza.

cosa vedere a dolo riviera del brenta

Oltre ad essere la capitale delle Alpi, Innsbruck può essere chiamata anche la capitale dell'escursionismo visto le tantissime possibilità di escursioni e camminate di tutti i livelli che si possono fare sul territorio.
Oggi volevo raccontarvi tre escursioni da fare a Innsbruck, tre escursioni posizionate su ambienti diversi in modo che potete rendervi conto di quanto questa zona sia varia dal punto di vista paesaggistico e ambientale. Punto in comune di queste escursioni sono le viste mozzafiato sulla città e sulle vette tirolesi!


GOETHEWEG RIFUGIO PFEISHUETTE  
La prima escursione che vi consiglio di fare è quella che si snoda sulla zona del parco naturale del Karwendel. Dal centro di Innsbruck si prende la funicolare e le due funivie della Nordkette e si arriva ai 2200 metri del rifugio Hafelerkarhaus. Da qui si apre un panorama unico sulla città e sulla valle dell'Inn. Un punto panoramico stupendo dove non ti stancheresti mai di fare foto!

escursioni trekking sentieri innsbruck

La ciclovia che collega il Lido di Venezia a Pellestrina è una delle uscite più belle da fare in bici in Veneto. Decido di pedalare lungo la ciclovia delle isole di Venezia in una domenica di ottobre, il periodo ideale per effettuarla visto che c'è meno gente e le giornate calde e afose dell'estate sono ormai un ricordo.
 
Per arrivare al Lido di Venezia prendo il vaporetto N. 6 da Piazzale Roma (quello più veloce), e poi noleggio la bici presso il negozio Lido On Bike vicinissimo all'approdo del vaporetto (costo € 10,00 ). Arrivo prestissimo in negozio, alle 9, giusto per evitare di non trovare bici :( Ebbene si, i turisti a Venezia sono così tanti che è meglio non correre rischi!
Consegnato il documento d'identità prendo possesso di una bella bici che mi farà compagnia per tutta la giornata, pedalando dal Lido a Pellestrina.
 
NB. La ciclovia delle Isole di Venezia non è una pista ciclabile ma si snoda su tratti di marciapiede, strade poco trafficate oppure piste ciclabili accanto alla strada.  



OFFERTA TRADIZIONE E GUSTO IN VAL DI FIEMME
Una pausa golosa nelle Dolomiti dall'11 maggio al 31 ottobre 2020
Un soggiorno alla scoperta dei sapori e delle tradizioni della Val di Fiemme soggiornando in agriturismo.
Qui sotto l'itinerario di massima che vi consiglio di seguire:


offerta val di fiemme


Il carnevale di Fano non è solo la più sentita e importante manifestazione della città, ma è anche il carnevale più antico di tutta la penisola. Risale al 1347 ed è caratterizzato da una grande partecipazione popolare ai preparativi e da un afflusso di visitatori internazionali che amano assistere ogni anno all’allegra manifestazione. Negli undici mesi di preparativi, i Maestri Carrai Fanesi inventano, progettano e realizzano i carri allegorici che sfileranno durante i giorni del carnevale: questo lavoro è realizzato artigianalmente, con sculture in cartapesta alte diversi metri che ogni anno si ispirano ad un tema diverso. Le sfilate sono accompagnate da musica e mascherate e si suddividono in 4 appuntamenti principali: le tre domeniche di carnevale e il martedì grasso. Il carnevale di Fano di contraddistingue anche per l’usanza, molto apprezzata non solo dai bambini, di lanciare dai carri quintali e quintali di dolci sul pubblico. Alla fine di ogni sfilata, la parata si conclude con fuochi d’artificio e festeggiamenti in piazza.

Le innumerevoli manifestazioni collaterali del carnevale seguono tradizioni antiche di origine pagana ma anche forme d’arte più moderna, come le esibizioni dei giochi e degli artisti di strada. Per quanto riguarda gli aspetti più antichi, risalenti appunto alle tradizioni precristiane, l’emblema è sicuramente la festa di chiusura del carnevale, prima di iniziare il periodo di digiuno della Quaresima. Nella sera del martedì grasso, dopo la parata finale, ci si riunisce in piazza per il rito del rogo del Pupo, che rappresenta il carnevale e l’anno passato, per celebrare la fine dell’inverno, espiare simbolicamente le proprie colpe per le trasgressioni carnevalesche e scambiarsi gli auguri di un prosperoso anno nuovo.

carnevale di fano


Carnevale di Fano 2020, le date e il programma


Sul sito dell'ente carnevalesco di Fano  http://www.carnevaledifano.com/ è già possibile scoprire l'anteprima del programma che, chiaramente, verrà reso ufficiale sono a gennaio. Le date del carnevale di Fano 2020, in ogni modo, sono le seguenti: domenica 9, 16 e 23 febbraio 2020 con la tipica festa in città con il passaggio dei carri allegorici;, 20 febbraio Giovedì Grasso e  25 febbraio Martedì Grasso le date di festa da calendario. Proprio in questi giorni, presso la sede dell’Ente Carnevalesca, c'è stata la selezione dei bozzetti vincitori valutati secondo criteri che hanno tenuto conto di impianto scenografico, originalità del soggetto, allegoria, movimenti, illustrazione regia, brio e luci. La giuria, composta dal presidente Riccardo Manservisi, direttore artistico del Carnevale di Cento, dai maestri carristi dell’associazione Fantasti100 Andrea Borghi e Andrea Busi, vincitori del premio come miglior carro all’ultima edizione del Carnevale d’Europa, dalla costumista Maria Letizia Della Felice e l’architetto Stefano Marchegiani.

carnevale di fano


Non fermatevi a Fano, visitate le Marche!


Chi non è mai stato Fano rimarrà sorpreso dalla bellezza del paesaggio, dal mare cristallino e dalla straordinaria ricchezza delle testimonianze storiche ed architettoniche millenarie e secolari che si incontrano lungo la coste e nell’entroterra. Ma se si è giunti fino a Fano per il carnevale ma non si è mai visitato la regione che ospita la “città della Fortuna”, farebbe bene ad informarsi per scoprire l'infinita bellezza del territorio. Le Marche non sono solo sinonimo di mare ma anche di arte, cultura, tour enogastronomici e città mozzafiato. Pernottare scegliendo un hotel 4 stelle a Fano è la scelta più azzeccata per chi intende visitare la regione sfruttando la comoda posizione della città. Approfittare del Carnevale per godersi l'intera regione è un'idea di viaggio che in moltissimi stanno adottando.